MEDO (1) agg./s.m.

0.1 medi, medii, medo, medus.

0.2 Lat. medus (DEI s.v. medo).

0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 Che proviene dalla o è originario dell'antica regione iranica della Media. 2 Sost. Plur. Abitanti della Media. 2.1 Sost. Plur. Estens. Abitanti della Persia. 3 [Min.] Pietra preziosa della Media, di colore nero, cui venivano attribuite proprietà curative.

0.8 Giulio Vaccaro; Elena Artale 13.12.2012.

1 Che proviene dalla o è originario dell'antica regione iranica della Media.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 106, pag. 77.9: Il non potere aspettare Demofonte, suo amico, condusse Fillide ad impiccarsi; la miseria di questo vizio diede ad Artabano medo vittoria sopra Sardanapalo...

[2] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 154.12: Et lo reame de Assiria nelli populi Medi fo traslato. Et al tempo del primo re Nabuchodonosorem fo Esiodu illustro poeta.

2 Sost. Plur. Abitanti della Media.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 5.27, pag. 76: Mia è Sardenna e regno Cipri, / Corseca e quel de Criti, / de là da mar gente enfinite, / che non saccio là 've stia. / Medi, Persi ed Elamiti, / Iacomini e Nestoriti, / Iurgïani, Etïopiti, / Indïa e Barbaria.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 15.4: In contra v'è la terra di Arbelite, cioè la terra ove Alessandro vinse Dario re. E sì v'è la terra de' Medi.

[3] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 311.34: Tre sono l'Yndie del diamante: la prima è quella che manda ad Etiopia, la seconda ai Medi. Ne la terza Yndia, la qual è detta sezaia, sì nasce la preziosa generazione del diamante, nato de' metalli.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 12, 52-57, pag. 224, col. 1.7: Tamira si foe una grande rayna, e prese in bataia Cirro re de' Medii, lo quale fo uno soperbissimo omo...

[5] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 331-455], pag. 149.27: Il Partho, per le ville de' Medi e ne' campi Sarmatichi, e ne' campi del Tigri distesi per la piana terra, èe da no esser vinto da alcuno nemicho per la libertà della fugga...

[6] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 21.11: ecco che i Parti, e i Medi, e Elamite, quegli che abitano in Mesopotamia, e in Giudea, e in Cappadocia, e in Ponto, e in Asia, e in Frigia, e in Panfilia, e in Egitto, e nelle parti di Libia, la quale è presso a' Cirenei, e avveniticci romani, Giudei, e Proseliti, e quelli di Creti, e d' Arabia gli abbiamo uditi parlare in nostre lingue molte grande e magnifiche cose di Dio...

2.1 Sost. Plur. Estens. Abitanti della Persia.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 136, vol. 1, pag. 289.5: i Saracini il chiamano Meda, chè la state fanno ivi una grande festa loro. Et ivi, Arabi e Medii, stanno la state in quello piano, a pascere i loro armenti.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 84.12: Anche li mannao vinti confalloni presi nella rotta de Turchi e Medi, li quali confalloni una collo granne confallone sio regale fuoro appesi nella cappella de papa Benedetto dello palazzo papale de Avignone.

3 [Min.] Pietra preziosa della Media, di colore nero, cui venivano attribuite proprietà curative.

[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 53.18: Capitol de medus.

[2] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 45.1, pag. 20: Ed havin' una ch[e] ha nome Medo, / ed è di color nero tuttavia, / secondo che l'Autor pone, ed i' 'l credo, / ne la region[e] nasce di Media.

[3] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 325.1: Medo. Ne la regione di Media nasce una pietra ch' à nome medo: la quale dona salute e morte; la quale se tu la disolvi in su una pietra da arotare, a la quale ae solamente luogo ne l'arte di medicina [[...]], e quella fregatura s' ugnesse li occhi infermi, sì li cura e guerisce, eziandio se non avesse veduto di lungo tempo.

[4] F Sacchetti, Lapidario, XIV ex. (fior.): Medo è una gemma che si truova in Media, è di colore nero; chi disolve questa, e con essa ugnendo è buona a ogni malattia. || O.Gigli, F.Sacchetti, p. 265.

[u.r. 24.12.2020]