0.1 f: gavazzano, gavazzare, gavazzarlo.
0.2 DEI s.v. gavazzare (da *gaba 'gozzo' di origine oscura).
0.3 FEsopo Riccardiano, XIV (tosc.): 1.
0.4 Non att. nel corpus.
0.6 N L'es. di Giordano da Pisa, cit. a partire da Crusca (3), passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.
0.8 Rossella Mosti 04.05.2011.
1 Darsi alla festa e alla baldoria; scherzare.
[1] F Esopo Riccardiano, XIV (tosc.): Pone il nostro libro lo Porco pello uomo gientile, e l'Asino per lo buono da nulla, e di vile essere: amaestrandoci come niuno uomo di vile essere dee andare a gavazzare con l'uomo ch'è migliore di lui. || Ghivizzani, Esopo, p. 31.
[2] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Pieni di vino, sino alla gorgia, tutta notte gavazzano. || Crusca (3) s.v. gavazzare.
[1] F Esopo Riccardiano, XIV (tosc.): e, quando l'Asino il vide, [[scil. il cavallo]] sì lo cominciò a schernare e a gavazzarlo, diciendo: O compagno mio, ove il bello freno? ove è la bella sella? || Ghivizzani, Esopo, p. 107.