0.1 macera, macerai, macerale, macerando, macerandolo, macerandosi, macerano, macerar, macerare, macerasi, macerasse, macerata, macerate, macerati, macerato, macerava, macere, macererae, macererai, maceri, macerino, macero, macerò, maceròe, macerone, macerrai, maciarando, maciarare, màciari, maciera, maserà , maserá, maseradi, maxerare; a: macerari, macerrà .
0.2 Lat. macerare (DELI 2 s.v. macerare).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., c. 1303; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).
In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).
0.7 1 Rendere morbido o molle qsa (che ha originariamente consistenza solida o dura) tenendolo a lungo immerso in un liquido oppure sfruttando o favorendo un suo spontaneo processo di decomposizione, al fine di prepararlo a det. usi o lavorazioni successive. 1.1 [Tess.] Tenere immersi in acqua o in soluzioni acquose gli steli delle piante tessili (specif. il lino) finché non sia possibile separare la parte fibrosa da quella legnosa. 2 Indebolire, spossare o condurre alla distruzione e alla morte, ponendo e costringendo lungamente qno in una situazione difficile e avversa. 2.1 [Con rif. a pratiche ascetiche:] imporsi privazioni e mortificazioni corporali. 2.2 Sottoporre qsa a un progressivo danneggiamento o logoramento, fino alla completa distruzione.
0.8 Elisa Guadagnini 04.05.2011.
1 Rendere morbido o molle qsa (che ha originariamente consistenza solida o dura) tenendolo a lungo immerso in un liquido oppure sfruttando o favorendo un suo spontaneo processo di decomposizione, al fine di prepararlo a det. usi o lavorazioni successive.
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 14, pag. 23.20: Per la calcina buona s'imbianca bene il muro; la qual farai lungo tempo macerare.
[2] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 1, pag. 502.29: Le loro navi [[...]] èno coxide de file che se fano de scorce dele nuxi de India. Illi fano maxerare quelle scorce e doventano file che èno como sede de cavallo...
[3] Giov. Pinciardi, Ricord., 1362-69 (ssep./fior.), 2 [1363], pag. 362.11: debano conperare guado in pane al Borgo, o dove credesono fare meglio, il quale guado essi debono fare maciarare...
- [Detto delle olive].
[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 506, pag. 132: quando tu cogli li olivi [[...]] Poi le mitti su una stuora [[...]] E tanto le lassa così macerare / Che l' olio sia da poter fare.
[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 19, vol. 2, pag. 167.3: Se l'uliva, poichè sarà colta, dimorerà troppo in monticelli, per riscaldamento si macerrà , e si guasta...
- [Detto di semi o farine:] far disciogliere in un liquido al fine di ottenere una pappa o un impasto molle.
[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 25, pag. 31.7: tortole [[...]] non cheggiono se non solamente la state, nella quale ingrassano, e non in altro tempo, grano o miglio macerato nella molsa...
[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 126, pag. 130.12: çoa a tute le passiom che çoa un cibo, el quale se fa de la semola del formento maserà in lo late acetoxo...
[8] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 28, vol. 1, pag. 222.2: mescolinsi con la farina de' leri con l'acqua macerata...
1.1 [Tess.] Tenere immersi in acqua o in soluzioni acquose gli steli delle piante tessili (specif. il lino) finché non sia possibile separare la parte fibrosa da quella legnosa.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 299, pag. 13: Il me temp entre aque fi maserá lo lin, / Ke serv e fa grand conzo a grang e picenin.
[2] Stat. sen., c. 1303, cap. 29, pag. 91.2: Et che neuno possa nè debia maciarare lino, o vero mettere o fare mettere a maciarare, ne le fosse del detto Padule...
[3] f Giordano da Pisa, Prediche (ms. Salviati), a. 1311: Il lino sapete, che si vuol curar molto, e macerare, e battere, ed ha molta fatica. || Crusca (1) s.v. macerare.
2 Indebolire, spossare o condurre alla distruzione e alla morte, ponendo e costringendo lungamente qno in una situazione difficile e avversa.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 34, pag. 491.13: poscia che da Ctesifonte mosse coll' oste [[...]] in luoghi diserti l' oste menata, per la sete e per l' ardore del sole, e anche per le fatiche della rena l' oste macerò...
[2] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 6, pag. 60.1: sagrifica [a] li dij sì come tu facei inprima, e 'l tuo honore andrae innansi; e se ciò non farai, serai macerato di diverse pene.
[3] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 547.22: Tucti gli altri presgioni che non se potettono recomperare, poi che Carlo gli ebbe bene macerati in presgione, spogliati e povari li cacciò del regno, dando a tucti bando de le persone.
[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 64-90, pag. 673, col. 2.9: Dixe lo predicto Piero: 'di' a li predicti che ... illi serano cazati di Fano e serano morti e macerati a la Catolica'...
[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 13, pag. 115.5: E già il secondo anno noi steccati d' intorno e rinchiusi con fame macerano...
2.1 [Con rif. a pratiche ascetiche:] imporsi privazioni e mortificazioni corporali.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 16.12, pag. 56: Vergene me conservai, el mio corpo macerai, / ad omo mai non guardai, che non fosse puoi tentata.
[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 34, pag. 222.19: ciascuno de' studiare di macerare la carne sua, acciò che l'operationi sue prendano fortessa et sia forte contra li temptatori.
[3] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. II, pag. 234.22: massimamente alla vergine si conviene macerare lo suo corpo, acciò che la verginità consecrata a Cristo si possa mantenere senza sozzura ed immondizia...
[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 159, pag. 383.30: Passa l' assedio delle dimonia, mortificando e macerando la carne sua, spogliandola delle delizie e diletti...
[5] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 190, pag. 284.13: lu bonu religiosu divi macerari et abactiri l'orgoglu di la carni per vigilii et per ieiunii, per lacrimi et per disciplini...
[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 8, 19.4, pag. 102: E altro desider già non ho mai / se non com'io Iesù seguitar possa, / per pena e per tormento e grevi guai, / sì ch'io màciari ben la carne e l'ossa, / sì come Iesù Cristo volse assai / pene patir per me senza suo mossa.
2.2 Sottoporre qsa a un progressivo danneggiamento o logoramento, fino alla completa distruzione.
[1] Poes. an. ven., XIII, 29, pag. 137: Li suo osi li vigniva tuti maseradi / E lli suo nervi tuti scavaçadi / E lle suo dolçe vene tute se avriva / E llo so dolçe sangue in tera fora coreva.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 32, pag. 114.9: il gran numero de' morti non era tutto mangiato infino all' ossa, [[...]] il quale il sole e la pioggia e 'l vento macera sopra la tinta terra, fastidiosamente mescolando le romane ceneri con l' arabiche non conosciute.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 88, pag. 179.16: E di questo fa figura Dante [[...]] ove poeteza lo grave pondo, lo quale macera lo peccato della superbia...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 6, pag. 665.31: con fatiche continue tanto e sì macerò il suo fiero appetito, che, spezzate e rotte l'amorose catene, per quanto viver dovea libero rimase da tal passione.
- Macerare malori: sanare (?).
[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 634, pag. 232.14: Di questa mortalità arricchirono [[...]] trecche di malva, ortiche, marcorelle ed altre erbe da impiastri per maceraremalori.
[u.r. 07.05.2012]