MACERAZIONE s.f.

0.1 maceratione, macerazione, macerazioni; a: macerassione.

0.2 Lat. maceratio (DELI 2 s.v. macerare).

0.3 Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.): 2.

0.4 In testi tosc.: Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.); a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Tess.] Procedimento cui si sottopongono gli steli delle piante tessili (specif. il lino), consistente nell'immersione prolungata in acqua o in soluzioni acquose affinché sia possibile separare la parte legnosa da quella fibrosa. 2 Logoramento fisico (?). 2.1 [Con rif. a pratiche ascetiche:] l'imporsi privazioni e mortificazioni corporali. Macerazione della carne, del corpo.

0.8 Elisa Guadagnini 04.05.2011.

1 [Tess.] Procedimento cui si sottopongono gli steli delle piante tessili (specif. il lino), consistente nell'immersione prolungata in acqua o in soluzioni acquose affinché sia possibile separare la parte legnosa da quella fibrosa.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 15, vol. 1, pag. 273.23: E poi che [[lo lino]] raffreddato fia, ovvero tenero e leno fatto, ovvero i semi in quello rimanenti incominciano a germogliare, ovvero la stoppa sua dalla carne rimossa per sè non si torce, compiuta sarà la macerazione...

2 Logoramento fisico (?).

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 32, pag. 599.26: che nessuno accusato, delato o inquisito fia constrecto a componere cum la corte o cum la camera per dricto o non dritto, per maceratione o per longa demora de pregione o per retardança de processo...

2.1 [Con rif. a pratiche ascetiche:] l'imporsi privazioni e mortificazioni corporali. Macerazione della carne, del corpo.

[1] F Zanobi da Strada, Moralia S. Greg. volg., a. 1361 (tosc.), L. 6, cap. 36: dopo la macerazione della carne, e dopo la perfezione dell'opera tanto è più abbondante la nostra predicazione, quanto ella è più antivenuta dalla santità dell'opera. || Sorio, Morali S. Greg., p. 199, col. 1.

[2] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Niccolò, pag. 109.10: e perseverava in orazione e in digiuni e in macerazioni di corpo...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 318.8: E se, quali i faticati, da Cristo chiamati al suo riposo, si domanda, la risposta è presta: Coloro che con digiuni, colle pelegrinazioni, colle astinenzie, colle discipline e macerazioni delle loro carni, vinsero, reprimettero e uccisero ogni concupiscevole appetito...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 66, Litanie maggiori, vol. 2, pag. 610.26: la seconda si è perché la Chiesa digiuna e òra acciò che abbia poco di diletti de la carne, acciò che, per la macerazione de la carne, acquisti a sé ale per operazione [de l'orazione]...

[5] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2 cap. 23, pag. 142.18: Or puoi imparare che, offerendo a Dio il corpo per digiuni, macerassione o penetensia, o l'animo per vertù varie, prima dèi pregare che l'operassione tua accetti, sensa la quale accettassione si fa ogna cosa invano e si perde.

[u.r. 07.05.2012]