MÀCERO (1) agg.

0.1 macera, macere, macero.

0.2 V. macerare.

0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.

N Att. solo fior.

0.5 Part. pass. forte di macerare (cfr. DELI 2 s.v. macerare, Nocentini s.v. macerare).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Detto delle olive:] che si presenta in forma molle (a seguito di un processo di macerazione). 2 Che è o appare in cattive condizioni a causa di maltrattamenti o privazioni.

0.8 Elisa Guadagnini 04.05.2011.

1 [Detto delle olive:] che si presenta in forma molle (a seguito di un processo di macerazione).

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 19, vol. 2, pag. 166.36: l'uliva che fa olio, si dee ragunare in monticello e nettarsi per ciascun dì in luogo tavolato, acciocchè quivi mezzanamente si maceri, e ciascun monte si divida in sei parti, e in sei volte quando son macere, si mettano sotto la macina...

2 Che è o appare in cattive condizioni a causa di maltrattamenti o privazioni.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 3, pag. 519.15: quanto egli poté menar le braccia e' piedi, tanto le diè per tutta la persona: pugna e calci, senza lasciarle in capo capello o osso adosso che macero non fosse le diede...

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 102, S. Germano, vol. 2, pag. 869.1: era molto macero per digiuni e per fatiche.

- Fig. Che è o appare oppresso da un malessere morale.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 86, pag. 197.18: La donna macera e tormentata, dice al marito: - Io ti priego che innanzi che tu mi tormenti ogni dì a questo modo, senza saper perché, che tu mi dia morte. -