0.1 erato, rapte, rata, rate, rati, rato, ratta, ratte, ratto.
0.2 Lat. ratus (DELI 2 s.v. rato).
0.3 Lett. sen., 1260: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1260; Stat. fior., 1280-98; Stat. pis., 1304; Doc. aret., 1337; Stat. lucch., XIV pm.; Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Doc. venez., 1299 (5); Stat. bergam., XIV pm. (lomb.); Doc. padov., c. 1375; a Codice dei beccai, 1385 (ferr.).
In testi mediani e merid.: Stat. tod., 1305 (?); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342.
0.5 Per fermo e rato > fermo; per fermo e per rato > fermo.
Locuz. e fras. avere rato 1.2; rato e fermo 1.1; rato e grato e fermo 1.1.
0.8 Patrizia Waelti; Pietro G. Beltrami 03.06.2011.
1 Formalmente deciso, confermato, approvato.
[1] Stat. fior., 1280-98, par. 66, pag. 71.34: e ciò che facessero questi predicti arbitri, dovesse e fosse fermo e rato.
[2] Stat. sen., 1298, dist. 6, cap. 8, pag. 248.14: che i sensali debbiano avere VJ denari per pezza. E se si puote avere, sia rato, e casso quello costoduto che detto éne.
[3] Doc. venez., 1299 (5), pag. 24.18: eo Vidal Badoero et Marcho Badoero çurasemo in man(o) deli sovraditi sighori de avere per fermo et per rato tuto qello q' elli disese dele quistion q' eo Vidal et Marcho avemo a fare insenbre...
[4] Stat. pis., 1304, cap. 71, pag. 724.27: Et iuro, che ongna tre anni almeno, sia tenuto et debbia, a pena di perdimento di tutto lo mio feo, di constringere, e fare constringere con tutte le mie forse tutti li homini del mio ordine, di rinovare saramento d' avere et tenere ferma et rata la compangnia e unione dei dicti tre ordini...
[5] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 30, pag. 25.1: le sancte guagnele de Dio, el dicto contracto che faranno, avere e tenere fermo e rato, e contra esso non fare né venire per sé né per altrui per alcuna rascione...
[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 372.14, pag. 229: unde gli iniqui, scorsi e pocho casti, / inportuni, di peccunia ditati, / rato che siano may canoniçati. || Brugnolo, N. de' Rossi, Gloss. s.v. rato: «sicuro», «stabilito».
[7] Stat. bergam., XIV pm. (lomb.), cap. 5, pag. 260.27: E cescaduna cosa la quale haverà fata e ordinata lo ministro e li conscieri e lo canepario sia firmo e rato come se al fosse ordinato per la congregatione.
[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 213.23: et esso per questa volta puro ve possa pienamente absolvere, e ciò averemmo fermo e rato, essendo certi che ciò che voi fecesti fue a fine di bene...
[9] Doc. padov., c. 1375, pag. 47.2: E i diti frêgi sì p(ro)mete p(er) stipulacion solepne la dita divixion osea p(ar)te de averle, tegnirle ferme (e) rapte e no (con)travegnire p(er) alguna raxon né caxon...
[10] a Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 243.22: tute le cosse sovra dicte fermo e rato e sença alguna molestia dibia avere overe fare avere con pienissima oservason...
[11] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 32, pag. 150.19: nondimeno più morbidamente stanziarono i Padri la bisogna di Marcello; cioè, le cose che egli guerreggiando e vincitore avesse fatte, si dovessero avere per rate...
[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.144: Andriol console; / così Dio te descònsole in ecterno, / come in quaterno - zo fo fermo e ratto, / giurato per tua parte, / in autentiche carte - ancora scritto, / fermato e detto...
[1] Lett. sen., 1260, pag. 270.11: (e) di ciò <dise> fare disero che ne farebero inprometare al chumune di Perogia, soto certa pena, che chelo che el chomune di Monte Pulciano n' aveva inpromesso, che el chomune di Perogia el farebe avere rato(e) fermo, soto chela pena che posta era.
[2] Stat. sen., 1280-97, par. 44, pag. 15.8: e ciò che per loro sarà facto, sia ratoe fermo, e per fermo e rato sia avuto.
[3] Stat. tod., 1305 (?), pag. 287.22: et quello che per ipsi ne serà deliverato e facto sia tenuto ratoe fermo nel nostro capitulo sença neuno escordo...
[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 628.8: e dovemo le loro ordinazioni avere rate e ferme.
[5] Doc. aret., 1337, 770, pag. 654.35: E ogne sententia data per lui, e ciò ch' è facto per lui al tempo de la sua signoria sia rato e fermo.
[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 232.6: Dato che non mi sarà concesso di cacciarlo de' regni latini, e Lavinia sta ratta e ferma sua moglie per li fati, almeno è lecito di protraere, e dare dimoranze...
[7] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 125, par. 1, vol. 2, pag. 491.33: E onne dechiaratione, specificatione, adempiegione, desengnatione, termenatione e additione fatta per esso Andriotto, overo en terreno overo enn acqua, sia rata e ferma...
[8] Stat. lucch., XIV pm., pag. 85.47: E -l comandatore e -l capitulo debbono concedere ch'aranno ratoet fermo quello che quelli xij frati overo la maggior parte di loro farà...
- Fras. Rato e grato e fermo.
[9] Doc. sen., 1300, pag. 131.9: Noi adunque, [que] secondo el devito del nostro officio salute desideramo et procuramo di cischuna persona, simiglianti remissioni et indulgentie tucte et ciaschune rate et grate et ferme tenendo, esse per l'auctorità apostolica confirmiamo et approviamo...
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 30, vol. 1, pag. 397.33: promessione, o vero obligagione, o vero contratto, el quale o vero la quale el marito ratoet rata avarà , o vero ebe, o vero se la detta femina consentirà ad alcuna...
[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 27, pag. 591.15: s'alcuno, [[...]] averà occupato o a li occuppatori darà aiutorio, consilio o favore o serà compagno de l' occupante o averà rata la occupatione o receptarà o deffenderà li occupanti, o altramente assumendo spirto de rebellione contra la Ghiesia supradicta o suo dominio invadendo, assediando o altramente gravemente turbando le terre della dicta Ghiesia, le quale sono fra la dicta provincia, sença li altre pene promulgate de qualunque ragione, constitutione, Statuti, consuetudine contra cotali, e li beni loro, qualunque sianno et in ciascuno luogo, sianno e fiano intesi d'essere confiscati ipso facto al fisco della camera apostolica...
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 30, pag. 494.28: Quella cosa adunque che noi massimamente abbomineremmo, voi innanzi ad ogni altra cosa disiderreste, nella vostra migliore fortuna si tratta di pace: e noi due ne trattiamo a' quali e massimamente s' appartiene che pace sia, e che ciò che noi faremo le nostre città avranno rato.
[u.r. 21.11.2019]