RATTO (1) agg./avv./s.m.

0.1 racta, racte, racto, ractu, rato, ratt', ratta, ratte, ratti, ratto, rrati.

0.2 Lat. rapidus (DELI 2 s.v. ratto 1).

0.3 Poes. an. ravenn. 1180/1210: 1.1 (testo di lettura incerta); Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 2.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Poes. an. ravenn., 1180/1210; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.:Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Locuz. e fras. di ratto 2.1.1; più ratto 2.2; ratto che 2.1.2; ratto come 2.1.3; ratto ratto 2.

0.7 1 Che si muove, procede con velocità. 1.1 [Con valore predicativo:] con velocità, con prontezza. 1.2 Che si realizza, avviene, si compie, si conclude in un tempo molto breve. 1.3 Che si muove con grande impeto. 2 Avv. Compiendo un percorso o un movimento in un tempo molto breve; esaurendo l'azione in un tempo molto breve; lo stesso che velocemente. 2.1 Avv. Prima che s'interponga un intervallo di tempo; lo stesso che subito. 2.2 Locuz. avv. Più ratto: piuttosto. 2.3 [Prov.] Le male erbe crescono volentieri e ratto. 3 Pronto (a fare qsa) velocemente, con veloce ponderazione (con connotazione pos.) o con scarsa ponderazione (con connotazione neg.). 4 [Di un terreno, una via:] in forte pendenza. 4.1 In pendenza, in discesa.

0.8 Patrizia Waelti; Pietro G. Beltrami 03.06.2011.

1 Che si muove, procede con velocità.

[1] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 4, pag. 198.5: domestico come la colomba; iscaltrito e ingannevile come la volpe; simprice e umile come agnello; racto e aitante come cavriolo...

[2] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 75.29: et lassata et ispinta col piè la dicta navicella, ch'ella si partisse et andasse là unde venne, incontenente la vidi andare racta solcando l' onde del mare molto velocemente...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.104, vol. 3, pag. 369: né mai qua giù dove si monta e cala / naturalmente, fu sì ratto moto / ch'agguagliar si potesse a la mia ala.

[4] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 9, pag. 98.9: Vivante e stavano de luie en pensiere. E tantosto loro cane da caccia, che venieno ratte per la foresta...

1.1 [Con valore predicativo:] con velocità, con prontezza.

[1] ? Poes. an. ravenn., 1180/1210, 34, pag. 619: "De ro[m]or no ve cura". / [Se ratta] la gente aplan[ea]va / [.. aviande que]the [s]ententi[e] 'lura, / ka s'ella cun gran voce c[ri]thava... || Le parentesi quadre includono «letture fondate su tracce sbiadite o su superstiti frammenti di inchiostro» (Stussi, Versi d'amore, p. 8); i vv. 34-39 sono «complessivamente oscuri, sia perché in parte mal leggibili, sia perché spesso quanto si legge non si capisce» (ivi, p. 34).

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 3.53, vol. 1, pag. 45: E io, che riguardai, vidi una 'nsegna / che girando correva tanto ratta, / che d'ogne posa mi parea indegna...

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 70.157, pag. 350: Frotola mia mata, / va' ratta e di' a zascum / che no robi 'l Comun...

1.2 Che si realizza, avviene, si compie, si conclude in un tempo molto breve.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 33.15, pag. 611: La morte è una sententïa sì racta, / da poi k'è data mai non se retracta...

[2] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 15.9, pag. 39: Et è sì brive et ratta la dimora / nostra nel mondo qui pien di difecto...

1.2.1 Che si presenta entro un tempo molto breve.

[1] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 160.15: quelli che teme Puteal e Giano e le ratte calende torca la somma prestata del suo avere...

1.3 Che si muove con grande impeto.

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 146, pag. 132.3: sì corea per di sotto un'aqua molto ratta che avea bene di largo tanto come un arco potrebe trare una saietta.

1.3.1 Sost. Movimento impetuoso.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 3, pag. 175.16: la maggior parte di loro arnesi, per la subita abbondanza [[scil. dell'acqua]] perdono. E quelle per lo ratto del fiotto ne mena terra, campi tutti diserta.

2 Avv. Compiendo un percorso o un movimento in un tempo molto breve; esaurendo l'azione in un tempo molto breve; lo stesso che velocemente.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 346, pag. 188: Poi, lo Suo intendimento / mettendo a compimento, / sì lo produsse in fatto; / ma non fece sì ratto, / né non ci fu sì pronto, / ch' Elli in un solo punto / lo volessi compiére, / com' elli avea il podere: / ma sei giorni durao, / il settimo posao.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 157.2: Ne l'andare dee l'uomo essere savio di non andare troppo piano, ch'è segno di pompa e di grandigia, e di non andare troppo ratto come folle, ch'è segno di legier testa.

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 4, cap. 3, pag. 111.25: tali savi [[...]] dìsaro che li planeti andavano enverso oriente a retardare lo movemento che facea l'ottava spera da oriente ad occidente, la quale sarea andata troppo ratto.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 21.60, pag. 73: «O Segnor, co me departo da la tua visione! / Co so adunati sì ratto, che me menano en prescione!

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 6, pag. 235.15: quando elo avrà bem incorpora' quelo ch'el vorà dire, sì se levarà et andarà a la renguera, no tropo planamente né tropo rato, me al convignevele meço paso, no guardandose de torno...

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 89, vol. 1, pag. 101.29: missere la podestà di Siena e li signori Nove [[...]] sieno tenuti et debiano essere solliciti et studio et uopera dare che lo detto castello ratto si debia fare et compire...

[7] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 2, 10-24, pag. 24, col. 2.6: e dixe che venía sí rato et era sí tosto so movemento, che in questi movementi che per nui se vezono...

[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 8.6, pag. 553: Corda da sé non mai pénse quadrello / rattocosì, come quel se destese / verso di me, sì che la mente accese...

[7] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 10, ch., pag. 176.4: velocemente come saette, le quali, perché ssono presso a nnoi, pare che ssi muovano più ratto che le stelle...

[8] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 1, ott. 39.6, pag. 12: disse a pigro, ma sì 'l disse a muto, / ché ognun per essi andava molto ratto...

[9] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.171, pag. 182: «La prova vederay de questo fatto, / come la compagnia de 'taliani / se giungieranno tutti insieme ratto / con la compagna degli oltramontani.

[10] Buccio d'Aldobr., XIV ui.di. (tosc./orviet.), 13, pag. 437: grande convito / vera'ne tosto, però ch' io t' invito: / non dimorar, per Dio, ma vieni ratto, / viene a le nozze del fi' Aldrobandino...

[11] Paolo dell'Aquila, XIV u.q. (napol.>sett.), 5.81, pag. 103: Canzona vanne racto a la Fortuna / ch'affonda e leva quando e cui li piace...

[12] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 34, pag. 159.16: E delle(n)de i(n)nanti sença sella et sença spuruni et sença rumore suaveme(n)te se cavalch(e) et menese ad poco ad poco allu piççolo passo [[...]] e sse sse conver(r)à quillo ch(e) lu mena anne più racto...

- Locuz. avv. Ratto ratto: molto velocemente.

[13] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 990, pag. 226: dico et tracto: / De frà Moliale reconto sou baratto. / Parea che ad quisto pagese venesse racto racto.

[14] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 23.23, pag. 158: Il ricco de la vita ebbe dimesso, / et rattoratto se ne gio a lo 'nferno, / a portar pena del suo mal comesso.

2.1 Avv. Prima che s'interponga un intervallo di tempo; lo stesso che subito.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 7.43, pag. 106: c'ogn'om mi dici: - «merzede ò trovato», / ed io che ffaccio, così ratto provo / e non trovo - merzede in cui son dato. || Antonelli, in PSs, I, p. 213: «sùbito, immediatamente».

[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 863, pag. 385, col. 1: loro paxione / così complita fone. / a giurni dicisepte, / e depo' questo facto / christiani giero racto / quasi furunimente / tenendo pella gente / loro corpora [cercaro,] / inlese le trovaro...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 96-102, pag. 238.25: siamo venuti in fino a qui, insieme; tu Virgilio, et io Dante, ratto; cioè tostamente, innanzi ch'altro impaccio ci vegna...

2.1.1 Locuz. avv. Di ratto: subito, improvvisamente.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 32, vol. 2, pag. 416.15: Atilio di ratto andò per impedire li nemici innanzi ch'elli uscissero di Sannia...

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 5, pag. 22.4: Appresso vi prego che preghiate Cristo per me, che mi faccia fare la sua voluntà, e se io non la dovessi fare, e farli onore, di ratto mi uccida, e più non mi lassi vivare.

2.1.2 Locuz. cong. Ratto che: non appena.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 3.102, vol. 1, pag. 51: Ma quell' anime, ch'eran lasse e nude, / cangiar colore e dibattero i denti, / rattoche 'nteser le parole crude.

[2] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 12.15: e poi, quando tu ài pigiato il vermiglio, e, rato che gli à levato in capo, ongni [...]; e tufa tre volte, la matina a nona...

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 18.23, pag. 41: vien tosto a chiuder 'trambe le mie porte, / sì che non veggian questa pena forte. / [C]he nell'andare, omè!, racto ch'io penso, / par che 'l pensier mi stanchi...

2.1.3 Locuz. cong. Ratto come: non appena.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 237.22, pag. 299: Ratto come imbrunir veggio la sera, / sospir' del petto, et de li occhi escono onde...

2.2 Locuz. avv. Più ratto: piuttosto.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 5, pag. 19.13: Che s'io veggio bene fra voi, non credo che abbiate sante; voi non di smisurata umilità, forse più ratto assai superbia, non della penitenzia di santo Ilarione, voi non di una ismisurata povertà...

2.3 [Prov.] Le male erbe crescono volentieri e ratto.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2,pt. 1, cap. 20, pag. 157.9: donde l'uomo dice in proverbio: che le male erbe crescono volentieri e ratto; e quest'è, che la natura si spaccia volentieri d'esse.

3 Pronto (a fare qsa) velocemente, con veloce ponderazione (con connotazione pos.) o con scarsa ponderazione (con connotazione neg.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 21.2: et là dove dice «folle ardita» intendo che folli arditi sono uomini matti e ratti a ffare cose che non sono da ffare.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 19: [41] che Salamòn dice: vedesti homo racto inn ogna suo opra? elli starà dina(n)si ali re, (et) no(n) starà tra li no(n) co(n)nosciuti.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 20, pag. 156.17: E dovemo sapere che, tutto sia il consiglio della femmina di piccola valuta, si è elli ratto e presto: e la ragione si è, che 'l filosofo dice nel libro De Animalibus, che le cose meno perfette vengono più tosto alla perfezione ch'elle debbono avere da loro natura, che non fanno le cose più perfette.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 177.7: e collui il quale è troppo ratto in suo parlare e che risponda anzi ch'elli intenda, mostra povertà di seno...

4 [Di un terreno, una via:] in forte pendenza.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 32.184, pag. 88: Ned obriar che d'ogne monte el sommo / è sempre istremo e ratto, / e che finghiosi e pien d'oncin son valli / e li plusor for calli.

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 12, 94-108, pag. 291.33: che adatta la similitudine, la ripa, che cade; cioè discende, Quivi; cioè in purgatorio, ben ratta; cioè ritta, et in foga, dall'alto girone...

4.1 In pendenza, in discesa. || Opposto a erto, in pendenza in salita.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis III.151, pag. 221: Carcer ove si ven per strade aperte, / Onde per strette a gran pena si migra, / Ratte scese a l' entrare, a l' uscir erte...

[u.r. 10.10.2013]