0.1 racti, rati, ratto.
0.2 Etimo incerto, forse lo stesso che ratto 1, oppure voce onom. (DELI 2 s.v. ratto 3).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.
0.4 In testi tosc.: Cronica fior., XIII ex.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Zool.] Mammifero dei Roditori affine al topo ma di dimensioni maggiori.
0.8 Patrizia Waelti 03.06.2011.
1 [Zool.] Mammifero dei Roditori affine al topo ma di dimensioni maggiori. || Dagli ess. non si può tuttavia decidere se e quando non si tratti del topo comune.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 576, pag. 258: Digand: «La nostra blava in tal part è ascosa, / Ni 's pò perd ni dai rati zamai no pò fí rosa.
[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 85.22: uno gentile e potente huomo, sedendo intra cavalieri in uno nobile convito, fu assalito da' topi, che decti sono racti; per la qual cosa essendo i topi raunati sança numero, niuno tocchavano se non solamente lui...
[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 4, pag. 81.19: balati de pecuri, gridate di asini e fischi de sirpenti, gridati de porchi e de racti.
[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 4, pag. 81.23: si' venutu in tanta miseria, ki ti fay simile modu alli leoni, modu alle pecuri, modu alli asini, modu alli sirpenti, modu alli porchi et alli racti!
[5] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 131.4: si metta in giarre, e se ingiarrandolo vi si trovasse entro osso di porco o ratto, cioè topo morto, sì ne terrebbe la corte il modo di rifiutarlo...
[6] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 18, pag. 34.3: A lo fastidio ed a lo saziamento fa questa medicina: prende di merda di ratto e di merda di passera, de ciascuno due denari peso, e di pepe bianco cinque...
[7] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 50, pag. 50.17: unçi lo piede a lo ucello quattro volte lo çorno infine a tre die, e mettilo al sole, e dalli beccare carne de ratto, e fie guarito.
[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 135, pag. 300.15: Isopo ci ammaestra nella sua favola, quando il leone ebbe bisogno del ratto, dicendo: Tu, qui summa potes, ne despice parva potenti.
[u.r. 10.10.2013]