TOPO s.m.

0.1 tope, topi, topo.

0.2 Lat. talpa (DELI 2 s.v. topo).

0.3 Novellino, XIII u.v. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Novellino, XIII u.v. (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

In testi sett.: Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.); Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).

In testi mediani e merid.: a Apologhi reat., XIV.

0.5 Locuz. e fras. non rilevare un topo 1.

0.6 A Doc. prat., 1285-86: Orma(n)no del Topo.

0.7 1 [Zool.] Piccolo mammifero appartenente alla famiglia dei Muridi.

0.8 Patrizia Waelti 03.06.2011.

1 [Zool.] Piccolo mammifero appartenente alla famiglia dei Muridi.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 92, pag. 335.3: Fue una buona femina, ch'avea fatta una fine crostata d'anguille, et aveala messa nella madia. Poco stante, vidde entrare uno topo per la finestrella, che traeva all'odore.

[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 85.21: In quello tempo, uno gentile e potente huomo, sedendo intra cavalieri in uno nobile convito, fu assalito da' topi, che decti sono racti...

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 60, pag. 76.5: Del topo. Lo topo volea dissciendere per la cathena in de la caldaia per pigliare de la carne.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 11, pag. 94.34: quelle che sono buone sono quelle che dimorano in aqua corente ove ranochi sieno, e àno colore rosso e osquro e sono vaiolate e pomellate di colore rosso e àno la testa picciola e sono simiglianti a coda di topo.

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 23, pag. 110.25: Esopo, in uno libro d' amaiestramenti, che fecie, figurando favole di molti animali, racconta che 'l topo e la ranocchia feciero compagnia insieme...

[6] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 22.44, pag. 46: e in dampnatione / gi re' farà menare, / intro l'inferno stare / cum gram serpenti e tope.

[7] a Apologhi reat., XIV, 4.3, pag. 669: Envitò el topo della citade, / aparicchiò de forti peperate, / et sedero ad mangnare en un verçieri, / et asaiaro de forti sapori.

[8] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 5.8, pag. 16: Non esere pronto a dar o tuor derade, / [[...]] / né flumana pasar se non sai il fondo, / perch'altri diga: sospeto non chade, / se tu non vòi sentir mortalitade, / qual topo ch'a la rana fo segondo.

- Fras. Non rilevare un topo: non ottenere alcun risultato.

[9] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 56, terz. 90, vol. 3, pag. 131: ma poco tempo ci ebbe luogo questa, / perchè pareva favola d' Isopo; / che in Firenze è fiera tuttavia, / faccendo quel', non rilevava un topo.

- [Prov.] Verrà il tempo che il topo roderà la borsa.

[10] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 101, pag. 400.1: - Non fa forza se tu l'ami, - ciò disse Dinadano a Tristano, - chè tue l'ami a tuo vantaggio, perch'egli t'à difeso da Lancialotto; ma di qui a poco t'aspetta, chè verrà il tempo che 'l topo l[a] borsa roderàe, sì come à fatto per altra volta, quando se ne menò la reina Isotta...

- [Prov.] Topo che mangia in trappole, caro gli costa il lardo.

[11] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212.180, pag. 268: E senza andar per campi / Si trovan de le lappole. / Topo che mangia in trappole / Caro gli costa il lardo.

- [Come termine di paragone, in quanto dannoso].

[12] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 4, pag. 198.11: utile e honorevile come lo cavallo; nocente e dannoso come lo topo.

[13] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 182.4: vizioso come ghufo; nociente come topo; uttile e onorevole come chavallo.

[u.r. 08.11.2018]