GÈMERE v.

0.1 çema, çemando, çemé, çemo, gema, gemando, gemarebbe, geme, gemendo, gemendussi, gemente, gementi, gemer, gemerà , gemere, gemerono, gemesse, gemette, gemevan, gemevano, gemi, gemme, gemmeno, gemo, gemute, gieme, giemere, zemendo; a: gemono.

0.2 DELI 2 s.v. gemere (lat. gemere).

0.3 Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Dante, Rime, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. perug., c. 1350.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. gemere a mala morte 1.2.3.

0.6 N Alcune forme potrebbero essere catalogate anche sotto gemire (v.).

0.7 1 Emettere lamenti o sospirare in gen. sommessamente. 1.1 Estens. [In contesto mistico, come espressione di gioia]. 1.2 Estens. Lamentare, deplorare una situazione o una condizione che è o è destinata a essere causa di danno, dolore, sofferenza o infelicità (anche trans.). 2 [Con sogg. il pianto:] fuoriuscire, sgorgare. 3 Estens. Emettere un suono simile a un lamento (specif. il verso di un animale). 3.1 Fig. [In rif. a un essere inanimato:] produrre un suono simile a quello d'un qualche essere animato che si lamenti. 4 Estens. Emettere, mandare fuori un liquido a gocce; stillare (anche trans.). 4.1 [In partic.:] rilasciare sudore. 4.2 Estens. Lasciare fuoriuscire un liquido (da una cisterna). 4.3 [In rif. al tempo atmosferico:] coprirsi di nebbia e foschia a causa dell'umidità; annebbiarsi. 4.4 [Con sogg. un liquido:] fuoriuscire a gocce (in gen. con rif. alla secrezione esterna delle piante).

0.8 Diego Dotto 03.06.2011.

1 Emettere lamenti o sospirare in gen. sommessamente.

[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 247.3: Per amor de l'autra vita devem eser trist e devem plorer e gemer per zo que noi sem ysilai en aquesta dolenta vita.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 202.2: e regnà chossì desventurosa mente, sì con cercondado de campagnie de diversi inimisi, zemendo spesse fiade e pla[n]zando...

[3] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 36, pag. 57: e' pur de dol e de grande paura / çemo e sospir e planço oltra mesura...

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 32.46, pag. 144: Il povero uom di tal cosa non geme, / nè perde sonno...

[5] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 167.8, pag. 350: piange 'l maestro, e Maria langue e geme.

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 20, pag. 479.9: Il quale fremendo e gemendo e appena dalle lagrime sè temperando si dice le parole degli ambasciadori avere ascoltate.

[7] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 77, pag. 75.7: (34) E guardando en zielo ello gemette e disse...

[8] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mc 8, vol. 9, pag. 223.7: [12] Ed egli, gemendo con il spirito, disse...

- Gemere di lacrime.

[9] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 31.3, pag. 144: I' ho sì gran paura che ne triemo / qualora io penso in quelle giuste pene / e mi consumo e di lacrime gemo.

- Pron.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 144.31: tenendu la capu cuperta, plangendu et gemendussi, suffersi que lu citellu sprimissi li soy pregheri.

1.1 Estens. [In contesto mistico, come espressione di gioia].

[1] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 89, pag. 172.3: Per questo modo gitta lagrime sensuali, cioè di spirituale passione. [[...]] Subbito l' occhio, che vuole satisfare al cuore, geme nella caritá mia e del prossimo suo con cordiale amore...

1.2 Estens. Lamentare, deplorare una situazione o una condizione che è o è destinata a essere causa di danno, dolore, sofferenza o infelicità (anche trans.).

[1] Dante, Rime, a. 1321, 50a.4, pag. 195: Io sono stato con Amore insieme / da la circulazion del sol mia nona / e so com'egli affrena e come sprona, / e come sotto lui si ride e geme.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 5.348, pag. 147: Io dico che nel mondo si disegna / Effetti nuovi paurosi e gravi / Se per la trista stella il tempo regna. / Gema chi regna e chi porta corona...

[3] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 19.2, pag. 33: La venenosa serpa che m'à punto / da molte parti il cor, che plora e geme / una vergogna e un smarimento, preme / lo spirto mio...

[4] Poes. an. perug., c. 1350, 94, pag. 18: Non lascieria per brevità che gema / ch'io pur non dica como 'l mal soperchio / senpre si biasma ed il bem si pur sciema...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 17.6, pag. 384: Figliuolo, in questa parte oscura e strema / aspidi sono d'una e d'altra spezia, / dispari in opra e di ciascun si gema.

[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 73, terz. 82, vol. 3, pag. 317: E sappi, ched il Baver quivi preme, / per servire agli usciti Genovesi, / e a' Conti a Santa Fior, come quì geme, / per torre a' Fiorentini, ed a' Sanesi / il Porto, e 'l passo, e lor mercatanzia...

[7] Esopo ven., XIV, cap. 48, pag. 46.14: la volpe cadé in li lazi deli cazadori; e quando ella se sentì prexa ela comenciò fortemente a giemere digando...

[8] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 24, vol. 7, pag. 483.6: [23] E averete corone ne' vostri capi, e calzamenti ne' piedi; non piagnerete; tacerete nelle vostre iniquitadi, e ciascuno gemerà al suo fratello.

1.2.1 Provare rimorso per il peccato commesso; pentirsi.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 194.13, pag. 245: O tu che tradi, tu che robbi e furi, / Se non vede 'l tuo danno e già non geme, / Hai ciechi gli occhi e di pietanza duri.

1.2.2 Espiare, scontare un peccato con una pena che comporta lamenti e sofferenze (anche trans.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.132, vol. 1, pag. 205: infin ch'el si raggiunge / ove la tirannia convien che gema.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.58, vol. 1, pag. 442: e dentro da la lor fiamma si geme / l'agguato del caval che fé la porta / onde uscì de' Romani il gentil seme.

[3] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 55-63, pag. 628, col. 1.4: e sozunge cum lí dentro gemmeno, zoè, portano passione del cavallo de Trogla per lo qual fo presa; ancóra gemmeno l'arte per la quale illi tolseno a Deidamia Achilles; ancóra gemmeno l'arte per lo Paladino che fo guasto...

[4] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 12, 127-139, pag. 341.25: Dove la tirannia convien che gema; cioè li tiranni convengono essere tormentati, e così piangono per le pene d'essere cotti in quel sangue...

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 55-63, pag. 675.42: E dentro dalla lor fiamma si geme; cioè dal lor fuoco si porta pena...

1.2.3 Fras. Gemere a mala morte: essere condannato a morte.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 40.54, pag. 275: "Digno è che a mala morte costue gema".

2 [Con sogg. il pianto:] fuoriuscire, sgorgare.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 4.2152, pag. 259: E la sua forza mi conduce a tanto / Che per gli occhi mi geme il tristo pianto.

3 Estens. Emettere un suono simile a un lamento (specif. il verso di un animale).

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 2.94: "Ora t'avanza / terreno e tempo col Mastin che vène! / Séguita l'orme e fa' la via ch'el tene, / e perché talor urli e talor gema, / non aver de lui tema...

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Gl 1, vol. 8, pag. 168.4: [18] Or per che non gemerono li animali, le greggie dello armento muggirono?

3.1 Fig. [In rif. a un essere inanimato:] produrre un suono simile a quello d'un qualche essere animato che si lamenti.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 9, pag. 83.10: E le sepolcra gemevano; l'ossa dentro sudavano...

[2] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 103.5, pag. 44: Molte cose diverse oltre natura / v'avenner, tutte di rea dimostranza: / la terra si crollò oltre misura, / femine parturir' fiere 'n sembianza, / gemevan l'ossa de le sepoltura.

[3] Esopo ven., XIV, cap. 27, pag. 26.21: la terra uno dì si comenciò a giemere fortemente: e quello giemere si mostrava ch'ela volesse parturire e fare fiuoli.

3.1.1 Sost.

[1] Esopo ven., XIV, cap. 27, pag. 26.22: e quello giemere si mostrava ch'ela volesse parturire e fare fiuoli.

4 Estens. Emettere, mandare fuori un liquido a gocce; stillare (anche trans.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.41, vol. 1, pag. 212: Come d'un stizzo verde ch'arso sia / da l'un de' capi, che da l'altro geme / e cigola per vento che va via, / sì de la scheggia rotta usciva insieme / parole e sangue...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 7, pag. 278.25: Nel mese di marzo all'uscita s'innestano i susini, meglio nel tronco fesso, che tra corteccia: ovver nel mese di gennaio, anzi che cominci la gemma a gemere.

[3] a Dolcibene, Avemaria, a. 1368 (fior.), 32, pag. 162: trovai una gran maraviglia: / Santa Maria di Sardena dipinta, / che geme l'olio sanza cosa infinta.

[4] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 13, pag. 246.22: E questo è naturale quando un legno verde se pone al foco da l'un de li capi, e poi geme, idest piange... || Prob. fraintendimento di Maramauro.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 27, pag. 609.7: Come d'un stizo verde ch'arso sia Dall' un de' capi, che dall'altro, capo, geme, acqua, come spesse volte veggiamo; e non solamente geme acqua...

[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 92, pag. 179.26: sí come el legno verde che sta nel fuoco, che per lo caldo geme l' acqua, perché egli è verde (ché, se fusse secco, giá non gemarebbe)...

[7] a Giorgio Gucci, Viaggio, a. 1393 (fior.), Cap. XXV, pag. 305.1: e con una verga cominciò a battere questo crocifisso: e così battendo, cominciò a gemere sangue...

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 13, pag. 349.37: come fa di uno legno verde, quando arde l'uno capo nel fuoco e gieme dall'altro...

[9] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 25, 31-60, pag. 600.31: poi si geme; cioè si distilla per lo membro agitato nel coito, Sovr'altrui sangue; cioè sopra 'l sangue femineo... || Cfr. Petrocchi, Commedia, vol. III, p. 429 per la lezione «poi si geme».

[10] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 139.5: Allora l'arbore genera frutti verminosi, e che incominciano tosto a 'nfracidare, se non geme o altrimenti mette fuor l'umido superfluo: e questa cosa addiviene nella gioventudine delle piante per lo calore della lor gioventude: e talvolta son curate, perchè son forate presso alla radice, imperocchè quindi esce l'umido superfluo...

- Fig.

[11] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 4.298, pag. 144: Di questa stella [[scil. la luna durante un'eclissi]] si cela bellezza / De li acquistati raggi, sì che nui / Par che natura perda sua vaghezza. / Di ciò che vive la virtude geme / Per questo corpo che riceve in lui / Da tutti i cieli la virtù che spreme.

- Gemere lacrime.

[12] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 92.2, pag. 484: E parean sangue gli accesi tizzoni, / da' capi spenti tututti gemendo / lagrime tai, che spegnieno i carboni...

[13] a Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 43.30, pag. 254: ond'ei diventa smorto / et tremante et gelato, / [[...]] / sicché lagrime gieme.

[14] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 72, pag. 650.34: Le quali, lagrime gemute da queste parti del corpo di questa statua...

[15] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 5, ott. 22.3, pag. 59: Lagrime Tarsia per gli occhi geme...

4.1 [In partic.:] rilasciare sudore.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 411-20, pag. 114.23: Né altrimenti ti posso dire del lezzo caprino, il quale tutta la corporea massa, quando dal caldo o da fatica incitata geme, spira...

4.2 Estens. Lasciare fuoriuscire un liquido (da una cisterna).

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 113.6: E quando avranno preso similitudine quasi come di confezione d'unguento, si metta ne' crepacci e fessure che gemono, e strettamente vi si calchi.

4.3 [In rif. al tempo atmosferico:] coprirsi di nebbia e foschia a causa dell'umidità; annebbiarsi.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 6.455, pag. 153: Per questo fiato geme l'aere fosco, / Umidità corrompe ne le vene / E fa molti accidenti ch'io conosco.

4.4 [Con sogg. un liquido:] fuoriuscire a gocce (in gen. con rif. alla secrezione esterna delle piante).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.44, vol. 2, pag. 429: Ancor digesto, scende ov' è più bello / tacer che dire; e quindi poscia geme / sovr' altrui sangue in natural vasello.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 30, pag. 151.19: uscì di quello arboro la mirra a gocciola a gocciola; la quale mirra così si piglia come el sangue, e essa mirra sempre a gocciola a gocciola gieme.

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 72.28: e tagliano li rami degl'alberi loro, de' quali geme molta acqua, e questa acqua è il loro vino ed è molto soave e buona a bere...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 28, pag. 609.19: Ma dell'umido e dell'aere non avvien così, per ciò che, essendo l' umido, sì come da suo contrario, cacciato dal fuoco, ricorre a quella parte donde noi il veggiamo uscire e per li pori del legno ne geme fuori.

[5] Gl a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 13, vol. 1, pag. 160.32: E conciossiacosachè questo umido nutrisca infino quanto risuda, ovvero geme alle radici delle piante, tanto dona debito nutrimento ad esse...

- Fig.

[6] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae III.108, pag. 263: Contra 'l buon Siro, che l' umana speme / Alçò, ponendo l' anima immortale, / S' armò Epicuro (onde sua fama geme), / Ardito a dir ch' ella non fusse tale...

4.4.1 Estens. Fuoriuscire.

[1] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 244, pag. 114: E colma be' la fossa tutta, / Sichè, se piova vegnisse / L' acqua in la fossa non gissi, / E se in la fossa l' aqua gemesse, / Sichè tropo humidita paresse, / Fagli alora de venciglie / Un letto, che tutto el fondo pigli, / E gettali po' su terra un poco...

[u.r. 18.03.2015]