GÈMINI s.m.

0.1 çèmeni, gemine, gemini, geminis, geminj.

0.2 DEI s.v. gemini (lat. Gemini).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Nota gemine.

0.6 N La costellazione è cit. spesso anche con il nome lat.: Gemini, Geminorum.

0.7 1 [Astr.] Costellazione e segno zodiacale posto tra il Toro e il Cancro. Estens. Regione della volta celeste delimitata dalla costellazione dei Gemelli. 1.1 [Astr.] [In partic.:] la costellazione dei Gemelli considerata in grado di esercitare un det. influsso sugli esseri viventi e determinarne alcune caratteristiche. 1.2 Estens. Fare gemini: fare sperimentare la condizione propria dell'unione tra amante e amata (con associazione dei mutevoli comportamenti dell'amata ai dodici segni zodiacali).

0.8 Diego Dotto 03.06.2011.

1 [Astr.] Costellazione e segno zodiacale posto tra il Toro e il Cancro. Estens. Regione della volta celeste delimitata dalla costellazione dei Gemelli.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 8.10: adonqua li savi pósaro nome a li segni secondo la loro significazione e la loro similitudine. [[...]] E 'l segno umano, com'è el gemini, significò l'omo cum tutte le sue similitudine.

[2] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 164, pag. 493: il sole, / che cerca dodici segni ciasc' anno: / cioè l' Agnello e 'l Toro e [li] Gemini / e 'l Gambero...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 43 bis, vol. 1, pag. 352.16: Allora ha corso la quarta parte del cerchio, cioè per Ariete, per Tauro, e per Gemini.

[4] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 38.2: Capitol del gemini.

[5] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 3, pag. 129.19: tolli la quarta parte del zodiaco ch'è dal principio d'Ariete infino a la fine di Gemini...

[6] Gl Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), II, 19, pag. 181.14: Gemini è a dire raddopiamento, e così il sole quando è in Gemini radoppia il suo calore.

[7] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 4, 58-75, pag. 66, col. 2.8: 'Se quel spechio che conduxe e su e çó del so lume', çoè 'l sole che illumina su Mars Iupiter e le stelle fixe, e çó Venus Mercurio e Luna e llo elemental mundo 'fosse con quella constellazione in compagnía ch'è appellà Gemini', in la qual, secondo la posizion di poeti, fu trasmutà Castor e Pollus figlioi de Iupiter e de Leda...

[8] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 86.12: E li alltri IIJ sì pertien ad iere çiò sì è Çèmeni e Libera et Aquario.

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, proemio, pag. 241.4: Quando il Sole è nel segno di Gemini, allora è altissimo...

[10] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 4, pag. 224.38: Nella figura di Gemini ae XVIIJ stelle, e sette fuori della forma. E le nominate di loro sono cinque. E chiamansi la prima e la seconda raçay ateu amayn, che vuole dire 'li due capi di gemini'. E chiamansi altressì adirah almobçota, che vuol dire 'braccio teso'. Ed è la settima mansione della luna. E chiamasi la prima sopra sé mocaddem addiraaym, che vuol dire 'quel dinanzi delle due braccia'. E chiamansi le stelle piccoline che lle stanno dintorno alazfar, che vuol dire 'unghie'.

[11] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 4, 58-75, pag. 88.18: per la quale cosa fingeno li poeti che fusseno translati in cielo e posti in quel segno che si chiama Gemini, ch'è lo terso segno di po' Ariete che è primo del Zodiaco.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 110.18: in quillo signale di planeta che pare in cielo sotto lo zodyaco curso, lo quale se clama ancora lo signo de li Gemini; avengadio che antiquamente li phylosofi chi foro nanti la morte di quisti duy frati clamavano chisto signo de li Gemini intando lo signo de Ida, inperzò che lo sole currendo in quillo curso zodiaco in quilli gemini iuorni ademora plu in quillo curso che indell'altri cursi dell'anno.

1.1 [Astr.] [In partic.:] la costellazione dei Gemelli considerata in grado di esercitare un det. influsso sugli esseri viventi e determinarne alcune caratteristiche.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 5, pag. 58.7: come ariete, ch'è masculino e mobele, e lo tauro è feminino e fermo, e lo gemine è masculino e comune...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 497.15: Qui l'Autore conlauda la costellazione della sua nativitade, quasi voglia intendere che Gemini fosse ascendente quando elli nacque, e che la influenza di essa stella, il cui signore è Mercurio, [è] induttiva li uomini a scienza di scrittura e sottilizzare d'ingegno...

[3] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 446, pag. 450.9: Se Gemini v'è stato, avrà arte di tessere, e sarà ricco uomo, e avrà segnale nel volto; e sarà in pericolo di pietra; e se di questo scampa, viverà poco.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 112-123, pag. 619.19: E prima debbiamo sapere che Gemini àe significazione di forte voto e d'ingegno, come si convenia a l'autore parlando di si alta materia: àe ancora significazione di sterilità, e temperamento nell'onestà e nella religione, e bellezza et onestà e mondezza quando lo detto segno è ascendente, o che vi sia lo signore de la descendente o la Luna; e larghezza d'animo e bontà e latitudine di spese.

- Fig.

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 22, 112-123, pag. 501, col. 2.1: Qui fa invocatione a Gemini... Con voi nascea, çoè in vui era lo sole quando nascí al mundo; allegoría: 'in ti, padre, fo quella voglia che me predestinò a tanta perfecione'.

1.2 Estens. Fare gemini: fare sperimentare la condizione propria dell'unione tra amante e amata (con associazione dei mutevoli comportamenti dell'amata ai dodici segni zodiacali).

[1] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 170, pag. 493: Così mi feste agnello d' umiltade; / toro mi feste a soferir pesanza; / e gemine mi feste una fïata / quando voi m' abracciaste strettamente...