GEMMA s.f.

0.1 çeme, çemma, gema, geme, gemm', gemma, gemme, gemmi, genma, genme, ggemme, gieme, giemme, iem', iema, zem, zema, zeme.

0.2 Lat. gemma (DELI 2 s.v. gemma).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.4.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ver., XIII sm.; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. venez., c. 1330; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Nota geme sing. e gemmi plur. (a parte il caso del sic.) solo in rima.

Locuz. e fras. anello senza gemma 2.1.3; come gemma all'anello 2.1.4; come gemma in anello 2.1.3; come gemma nell'anello 2.1.3; gemma in anello 2.1.3; gemma margherita 2.3.1; 2.4.1, 2.4.2; gemma nell'anello 2.1.3.

0.6 A Mattasalà , 1233-43 (sen.): madona Gema dal Ponte; Doc. fior., 1286-90, [1286-87]: monna Gemma; Doc. pist., 1300-1: dona Ge(n)ma lava(n)daia; Doc. prat., 1296-1305: Mo(n)na Gema.

0.7 1 [Bot.] Protuberanza, escrescenza di tessuto vegetale giovane che, posto alla sommità di una pianta o sull'ascella delle sue foglie, è destinato a diventare un germoglio. 2 Frammento di minerale, in gen. lavorato, utilizzato a scopo ornamentale, caratterizzato da elevata durezza, pregiato per alcune caratteristiche (colore, lucentezza, trasparenza, ecc.) e dotato di det. facoltà secondo le concezioni del tempo; pietra preziosa. 2.1 [In partic.:] pietra preziosa incassata in un anello. 2.2 Estens. Ricchezza (in gen. al plur. e con valore neg. per sottolineare la vanità delle cose terrene). 2.3 [In comparazioni rinvia alla condizione di chi è (o crede di essere) di grande valore e pregio per le sue qualità fisiche o morali, in modo da distinguersi o primeggiare in un insieme]. 2.4 Fig. [Rif. anche metaf. a chi o a ciò che è ritenuto di grande valore e pregio raggiungendo l'eccellenza nel proprio ambito (spesso con funzione di vocativo)]. 2.5 Fig. [Per ossimoro:] realtà dolorosa. 2.6 Fig. Anima, spirito dei beati nel Paradiso dantesco (con rif. alla loro lucentezza). 2.7 Fig. Stella. 3 Favilla. 4 Apice, punta delle corna di bovidi che polverizzata serve a costruire coppelle.

0.8 Diego Dotto 03.06.2011.

1 [Bot.] Protuberanza, escrescenza di tessuto vegetale giovane che, posto alla sommità di una pianta o sull'ascella delle sue foglie, è destinato a diventare un germoglio.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 315.9: quando s'intepidisce la primavera, che la vite mena gemme...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 378.28: e incappellati sì s'intende che ciascuno dattero abbia il suo cappello in su la gemma del picciuolo del dattero ch'è appiccata al culo del dattero in questo modo...

[3] Gl Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 97.20: E la tagliatura, quando poti, non si vuol fare lungo la gemma, cioè lungo il nodo del tralce, ma più in là, e su tagliando: e questo per la lagrima, che troppo uscirebbe per la gemma.

[4] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 531.24: quando è la tevida primavera, la vide fa le gemme...

[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 23, vol. 1, pag. 200.21: Ancora quegli che sono occhiuti di molte e grosse gemme e spesse, imperocchè dove sarà la moltitudine delle gemme grosse e spesse, ivi fia l'abbondanza della generativa virtude, la qual consiste massimamente nell'umore, ovver sugo digesto e spesso, e ottimamente insieme mischiato e adunato nelle gemme.

[6] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 40, vol. 1, pag. 205.10: io vedeva innanzi a me una vite, [10] nella quale erano tre propagini, crescere a poco a poco le gemme, e dopo i fiori l' uve maturarsi...

- [Con rif. all'innesto a gemma].

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 7, cap. 5, pag. 206.19: Torrai una gemma dell'arbore, del qual sii ben sicuro, che abbia procedere a bene; e due dita d'intorno da lei tutta la corteccia dell'arbore con ferro acutissimo leverai insieme colla gemma, sicchè la gemma non si calterisca: e quella scorza leva quadrata, e la gemma in mezzo.

[8] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 11, pag. 366.19: [15] E l'uno, in verità, che migliore è, che il nuovo sermento al nuovo per fessura s'agiunga, il tagliamento di catuno in quello medesimo apresso la gema fatto al luogo, e lla legatura con pezuola di cera inbagnata e di morbido vinco, e poi d'argilla conveniente sottoposta.

- [In contesto fig. rinvia a ciò che è potenzialmente destinato a crescere secondo rettitudine e virtù].

[9] F Cavalca, Pungilingua, a. 1342: È anco simile al vento, il quale fa cadere e cascare i fiori e le gemme delle vigne e degli albori... || Bottari, Pungilingua, p. 105.

2 Frammento di minerale, in gen. lavorato, utilizzato a scopo ornamentale, caratterizzato da elevata durezza, pregiato per alcune caratteristiche (colore, lucentezza, trasparenza, ecc.) e dotato di det. facoltà secondo le concezioni del tempo; pietra preziosa.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 19, pag. 572.12: quanto era la belleze de l'auro et de l'argento et de lo rame et de gemme pretiose et de prete scripte...

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 960, pag. 209: e mena tuttavia / le pietre prezïose / e gemme dignitose / di troppo gran valore / per forza e per colore.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 99, pag. 58: De vest precïosissime illoga he fí vestio, / Mirabelment ornao a zem e a or polio...

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 5, pag. 87.33: e vegna colle corone e con tutte le gioie, e cum li adornamenti d'auro e d'argento, e colli vestimenti d'auro e d'argento e de gemme e de petre preciose.

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.166, pag. 271: De corona de stelle sirai encoronata, / en sedia collocata de gemme ed auro fino...

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 31, pag. 239.19: in quello palazzo maraviglioso, lo quale era tutto a piastre d'oro et inciamberlato di gemme...

[7] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 61, pag. 4: Ço era una ydola scolpia / Tuta coverta e revestia / De iem' e d' oro e d' ariento...

[8] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 181.36: che la largeza del so palazo per structura e de adornamento de oro e de arzento e de gemme e de avolio con brieve parola non se po comprendere.

[9] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 10, pag. 96.10: se lo fiume che escie quinde mena oro e gemme...

[10] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 52.37: Capitol de le gemme.

[11] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 1, pag. 56.6: Poi comandò che fussi fatto uno specchio per la sera, il quale era circondato da molte bellissime gemme, rilucente in similitudine della luna...

[12] Gl Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 310.5: E non paiano a noi false quelle parole che si ricordano de le preziose pietre, ossia de le gemme; imperciò che la virtù de l' erbe sì è grande, ma magiore efetto è quello de le gemme.

[13] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 342, vol. 2, pag. 377.17: et che in luogo di bruste o vero fregi non possano ponere o vero portare piastre d'argento o vero oro o vero alcune boccole o vero gemme pretiose...

[14] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 12.25: Sopra tuta la sedia recoprea uno tabernacolo de acipresso fino et de toppatij, zaffinij et balasiy et carbulcolj con molte altre gemme lucente ornato era.

[15] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 303, pag. 378, col. 2: et l'idoli medemme / d'oro et de argento con gemme / tucti so facti ad mani...

[16] Stat. venez., c. 1330, cap. 16, pag. 39.21: che io no possa reçever nessuno pegno s'el non è d'oro over d'arçento o çeme o malgarite over pevere.

[17] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 57.8: I crisoliti, cioè certe pietre preziose, e le gemme poste secondo ordine per li luoghi, rendevano chiari lumi, percosso lo Sole.

[18] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 167.27: le lor coronne fon acomenççae e hi smalti e le gemme e perle e pree preciose çà se ligavan per far lo dyadema...

[19] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 293.4: hec gemma, me, la çeccha e la gemma.

[20] Stat. lucch., 1362, cap. 17, pag. 95.21: E non possa o ardischa alcuna de le predicte portare o tenere oro o ariento o perla o cristallo o ambra o corallo o alcuna gemma o pietra pretiosa, o alcun drappo di seta...

[21] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 13.40, pag. 291: «Come 'l rubino e 'l zaffir son due gemmi / per sé ciascuna, questi son divisi»: / cotal risposta a la domanda femmi.

[22] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 28.8: Item li gemmi, smaraldi et saphiri et vitru, per propria natura non si corrumpinu.

[23] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 138.6: venne quillo re multo richyssimo de auro e de geme...

- Gemma delle (altre) gemme: denominazione con cui si designa la pietra più preziosa (lo zaffiro o il rubino).

[24] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 20.3, pag. 10: La quinta gemma Zaffiro s'appella, / ed è d'uno colore celestrino; / gemmadell'altre gemme, cara e bella, / conserva la vertù che non vien meno.

[25] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 314.3: Questa pietra [[scil. zaffiro]] sì fece Idio grande et alta; acciò ch' ella si chiama Gemma de le gemme, imperciò che fae rinverdire il corpo, e conserva le membra intere.

[26] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 457, pag. 462.5: Rubino è vermiglio, e vince tutte le cose vermiglie. Lo gentile rubino fine e netto è lo signore delle pietre. Egli è la gemma delle gemme.

- [In comparazioni per sottolineare det. qualità come la lucentezza e sim.].

[27] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 97.20: le corna sono piccole, ma fatte da potere essere prese con mano, più risprendenti che la chiara gemma.

[28] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 61, pag. 142.27: Europa veggendo la bellezza di questo toro, ch'era bianco, come neve, ed avea le corne lucide, come una gemma...

- [Prov.].

[29] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 173, pag. 302: 79. Gemma vertüosa / è grazïosa.

2.1 [In partic.:] pietra preziosa incassata in un anello.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 31, pag. 267.29: quello anello dé portare nella mano manca e nel dito mignolo, e la gemma dell'anello dal lato della palma della mano...

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 5, 130-136, pag. 90, col. 2.7: lo quale la sposò cum anelle e cum gemme.

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 233.6: alle dita dava gli anelli colle gemme...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 79, pag. 292.24: Tristano trae fuori quello anello che la bella Isotta donato gli avea; e mirandolo alla gemma e mostrandolo a l'Amorotto, sì viddono apertamente e chiaro il ponte del ferro...

[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 3, pag. 24.25: scolpitte in due gemme certe imagini, le quali aveano questa efficacia, che l'una avea a togliere la memoria e l'altra a renderla: e queste gemme legò in due anelle...

[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 23, 28-36, pag. 554.37: anella tonde sensa castone, dove si mette la gemma.

2.1.1 Pietra preziosa incastonata in un anello che serve come sigillo.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 8.22: E 'ncontanente segnò li suoi peccati col suggello della gemma; la quale bagnò con lagrime, però che la sciliva l'era venuta meno...

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 107.4, pag. 71: Scritte adunque tutte queste cose / in una carta, per ordin piegolla, / e 'n sulle guance tutte lagrimose / bagnò la gemma, e quindi suggellolla...

2.1.2 Sinedd. Anello.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.136, vol. 2, pag. 85: «ricorditi di me, che son la Pia; / Siena mi fé, disfecemi Maremma: / salsi colui che 'nnanellata pria / disposando m'avea con la sua gemma».

2.1.3 Fras. (Come) gemma in / nell'anello, anello senza gemma (come termine di paragone per indicare la complementarità di due elementi diversi, di cui uno è il perfetto completamento dell'altro).

[1] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 15.8, pag. 374: E or di nòvo ho trovato un donzello / saggio, cortes'e ben ammaestrato, / che gli starebbe me' l'emperïato, / che non istà la gemma ne l'anello...

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 43.1, pag. 53: Ben è la gemma posta nell'anello, / se tu sei savia come tu sei bella...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 242.19: Avvegna che in ciascuna persona stia bene d' essere umile, tuttavia quanto la persona è maggiore e di maggiore degnità, tanto meglio in lei risiede e più chiaramente risplende la virtù dell' umilità, come fa la gemma nello anello.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 338.11, pag. 421: Pianger l'aer et la terra e 'l mar devrebbe / l'uman legnaggio, che senz'ella è quasi / senza fior' prato, o senza gemma anello.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 19, terz. 66, vol. 1, pag. 220: ed andonne in Maremma / dal suocer suo Conte Rosso aspettato. / Quivi posò, come in anello gemma, / nè bisognogli quivi di temere / malinconia, nè collera, nè flemma.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 106, pag. 239.10: ché mio padre mi potea maritare a Baldo Baldovini che serei stata con lui come gemma in anello; e poi mi diede a una bella gioia.

2.1.4 Fras. Come gemma all'anello: in uno scontro diretto, corpo a corpo (con valore iron.).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 61, terz. 58, vol. 3, pag. 183: e con Castruccio si fue accozzato; / e fu a lui, come all' anello gemma, / perocchè a' Fiorentin diè poi gran danno...

2.1.5 [In contesto fig. con rif. ai bulbi oculari].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.31, vol. 2, pag. 392: Parean l'occhiaie anella sanza gemme...

[2] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.6: Maravigliasi ancora degli ochi rilucenti mostranti duo stelle, la ritonditade de' quali quasi composta pare come congiunture di giemme...

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.5: Maraviglyavase de li ochy li quali parevano de essere duy ray de stelle, inde li quali parea che le visole fosseronce designate a modo de due gemme artificiosamente...

2.2 Estens. Ricchezza (in gen. al plur. e con valore neg. per sottolineare la vanità delle cose terrene).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 229, pag. 159: Al iust no manca zoie ni zeme precïose / Ni oro ni argento ni feste confortose / Ni brolij ni palasij ni anc camer zoiose: / Lá è zentil richeze e dolz e amorose.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 61.18: O povere e strette ricchezze, le quali tutte a' più avere non è licito, e a ciascuno sanza povertà degli altri non vegnono! Tira gli occhi vostri lo splender delle gemme?

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 1, vol. 2, pag. 142.26: Quanti altari oggi sono forniti, e ornati di gemme, e di fregi, e di onorevoli drappi?

[4] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis, 83, pag. 239: U' sono or le richeççe? U' son gli honori? / E le gemme, e gli sceptri e le corone, / E le mitre e li purpurei colori?

[5] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 50.14, pag. 321: O terribile estremo, o dura asprezza, / contr' a la qual non val pensiero obbietto, / fortezza né virtù, gemma né oro!

2.3 [In comparazioni rinvia alla condizione di chi è (o crede di essere) di grande valore e pregio per le sue qualità fisiche o morali, in modo da distinguersi o primeggiare in un insieme].

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 46, pag. 46.11: E quando rizza il capo in parte ritta, crede sempre da tutta gente esser guardato, come se fosse una gemma preziosa, o bellissimo oro rilucente.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 626.7: È Ascanio tra loro, chente la gemma risplende, e divide il risplendiente oro; e te, o magnanimo vidono le genti disvarie dirizzare le fedíte e armare le penne col veleno.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 172.6: Intru li quali Ascaniu era in mezu comu una gemma priciusa et bella, et multu magnanimu sguardava comu la genti ordinavanu lor lanzi firrati et invininati.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 324.18: Ecco esso garzone Dardanio fra 'l mezzo della gente, giustissima cura di Venus, col bello capo scuperto risplende come la gemma la quale divide l'oro, fulvo ornamento al collo, overo al capo...

2.3.1 [In gen. nella lirica amorosa con rif. alla donna amata o alle donne in gen.].

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 35.2, pag. 356: Diamante, né smiraldo, né zafino, / né vernul'altra gema prezïosa, / topazo, né giaquinto, né rubino, / né l'aritropia, ch'è sì vertudiosa, / né l'amatisto, né 'l carbonchio fino, / lo qual è molto risprendente cosa, / non àno tante belezze in domino / quant'à in sé la mia donna amorosa.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 9.10, pag. 62: per voi, che 'nfra la gente / siete como diamante precioso, / fra l'altre gieme tanto grazioso.

[3] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Son. 22.7, pag. 255: che, quando vuol la sua donna laudare, / le dice ched è bella come fiore, / e ch'è di gem[m]a over di stella pare...

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 97.1, pag. 79: Balsemo, crisma, geme e fin oro, / s'i' n'avesse lo mondo o vòy mille, / Floruça, si m'apristi le papille / di gy [o]chi toy per cuy vivo e moro, / no me sereber cari nì tesoro / respeto lo spyendor de le sentille / ch'escono de le toy dolçe pupille...

- Fras. Gemma margherita.

[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 9, ott. 49.4, pag. 556: bella vie più che gemmamargherita...

2.4 Fig. [Rif. anche metaf. a chi o a ciò che è ritenuto di grande valore e pregio raggiungendo l'eccellenza nel proprio ambito (spesso con funzione di vocativo)].

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 8 (29), pag. 236.29: e no çença spese e fatica ò atrovato ma(r)garita d(e) sci(enti)e p(re)ciosa, la quale resplenderà in la n(ost)ra tera i(n) oficio plubico, al quale voi diti che so alecto i(n) p(re)senti. Un(de), a ço che la çe(m)ma se d(e)bia p(ro)vare e mostrare la sua clarità p(er) exp(er)ientia d(e) verità...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 15, pag. 80.15: Ecco che la virtù de la penitenzia passa tutte le virtudi [[...]]. Come dovremmo dunque tenere cara questa preziosa gemma, che vale più che tutti i tesori di questo mondo!

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 7, par. 5, pag. 89.24: Come bella e come splendiente gemma di costumi è vergogna nella vita, nel portamento e nella faccia del giovane!

[4] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 4, pag. 37.12: Preziosa pietra e risplendente gemma è la cavalleria, legata con fermezza di fede.

[5] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 22 [ser Ciano del Borgo a San Sepolcro].24, pag. 48: per gemma e per tesoro nell'ospitio / misericordia prenda per caritia, / e nei subiecti spanda sua letitia...

[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 85.5, pag. 355: Messer Francesco, fiorentin poeta, / che d'ogni scienza ogn'alto spirto aqueta, / legge e filosofia, di tutto speme, / e, d'ogni altra vertù fontana, geme, / colonna ferma del mondo discreta...

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 39, S. Agata, vol. 1, pag. 342.21: o chiara, gentile e gloriosa gemma alluminata di bellezza...

[8] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 59.8, pag. 266: Martyr valente san Piero da mare, / aiuta la gente che tti vuo' laudare. / [[...]]. / Tu giglio aulente apreso di spina, / gemma splendiente in terra marina, / rischiara la mente di luce divina...

[9] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 14, pag. 99.23: Manda questa umilità, guida de le vertù, Signore, che adorni l'anima di perle di purità, di diamante di fortessa, di zaffiro di contemplassione, di topasio di castità, di balascio di sciensia, e di tutte altre gemme di vertù.

2.4.1 [In gen. nella lirica amorosa con rif. alla donna amata].

[1] Memoriali bologn., 1279-1300, (1299-1300) App. e.4, pag. 94: Io faccio prego all'alto Dio potente / et alla glorïosa intercedente / che ti dia vita e gaudio lungamente, / gemma fina...

[2] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 41.7, pag. 118: Quando venni al partire de la cosa / (io la lasciai ché gran merzé mi chiese) / ritornai ver' la gem[m]a amorosa.

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 43, pag. 155.1: imperò ch'ella era preziosa margherita, gemma virtudiosa, zaffiro nobilissimo...

[4] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.10, pag. 145: O bel granato, o chiara margherita, / splendida gemma, oriental zaffiro, / topazio puro e lucido smeraldo...

- Fras. Gemma margherita.

[5] Poes. an. ven.or., XIII sm., 5, pag. 303: Amola plui de cosa ke sea, / la çemmaMalgareta, flor / d'ogna cristïana, / land li mal parleri me wiria...

[6] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [Piero] madr. 6.8, pag. 8: però che se' d'ogni virtute unita, / tu se' perfetta gemmamargherita.

2.4.2 [Con rif. alla Madonna].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 6, pag. 211: quella è zema polia...

[2] Poes. an. bologn., XIII, 9, pag. 9: Per salvar[e] lo segolo fusti al mondo creata, / stella dolce clarissima, gema glorificata.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 14.27, pag. 571: O gemma pretïosa plu ke oro, / quando non v'aio non sto in reposo...

[4] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.114, pag. 19: Tesauro che mi se' tolto, / gemma prezïosissima!

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 2.33, pag. 8: Alora la purificata gemma / mi respose soave...

[6] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 45.9, pag. 100: Stella del celo clarissima, gemma glorificata.

[7] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 19.5, pag. 88: alla gemma rosa aulita / apparì glorificato.

- Fras. Gemma margherita.

[8] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 23.8, pag. 67: Fontana di puritat, vo ses nostra vita, / roxa e flor de claritat, o gema margarita, / voi fossis nada a la buina vintura, / tal forma aves diuo doue gan cura.

[9] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 83.22, pag. 379: Sì fosti piena e di virtù ornata, / o gemmaMargarita molto cara, / che chi vi 'lege per sua avocata / guardata è da turbatione amara...

2.4.3 [Con rif. a Gesù].

[1] Poes. an. ver., XIII sm., 13, pag. 13: e la Scritura en parla, e diso / k'el è flor del Paradiso; / d'ogna altro el è maisto / e 'n çelo si regna. / 'd ogno omo cora e vegna / per devero loaro quela alta iema...

[2] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 81, pag. 49: O bon Jesù! como biao quel om, / k' en lo so cor à scrito lo to nom! / Ca ki à quella gemma preciosa / en lo so cor ben l' à tegnir ascosa; / ella ge l' à fa clar e lucento / plui ke n' è stella de Oriento...

[3] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.105, pag. 85: O sangue giusto, o gemma preçiosa / venuta a' porci e a man di tiranni...

2.4.4 [Con rif. all'apostolo Giovanni].

[1] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 14.39, pag. 55: O Giovanni, gemma fina, / arca piena di dottrina, / della Trinità divina / fosti sommo comprenditore.

[2] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 41.17, pag. 91: O Maria e Çoane, gemme cellestiale...

2.5 Fig. [Per ossimoro:] realtà dolorosa.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 170, pag. 107: Da zo sí me partisco: or ve diró dra pena / Ke ha l'om quand el more, com quella è soza zema: / Quand ex lo flao dal corpo, la doia k'el ne mena / No se porav ni dir ni scriver co la pena.

2.6 Fig. Anima, spirito dei beati nel Paradiso dantesco (con rif. alla loro lucentezza).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 15.22, vol. 3, pag. 241: né si partì la gemma dal suo nastro, / ma per la lista radïal trascorse, / che parve foco dietro ad alabastro.

[2] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.76, pag. 67: Così lo 'nganno in diece modi abaia, / tanto agirando per le bolge eterne, / quanto ne' cerchi tra qua' luce Maia / staran le gemme del ciel sempiterne.

[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 347.21: questa cara gemma, cioè quest'anima...

[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 18, 109-123, pag. 530.16: e quante gemme; cioè e come grandi spiriti beati, che erano lucenti come gemme...

2.7 Fig. Stella.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.4, vol. 2, pag. 137: di gemme la sua fronte era lucente, / poste in figura del freddo animale / che con la coda percuote la gente...

[2] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 127.4: e sogiugne, che la fronte sua era lucente di geme, cioè di stelle poste in figura di Scorpio...

3 Favilla.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.6, pag. 641: che qui de lonzi è nigligente / en amortar aceisa zema / taor inderno g' è corrente, / quando casa soa crema.

[2] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 22, pag. 36.16: Quella flama montava in alto con aneme de diverse maynere, ki andaveno e voraveno per l'ayro como zeme de fogo.

4 Apice, punta delle corna di bovidi che polverizzata serve a costruire coppelle.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 340.8: Perchè colla detta cenere si conviene mescolare osso a fare le coppelle, sì prenderai osso di geme di corna di becco o genme di corna di bue o di montone, che qualunque di 3 è buono ma quelle genme di corna del becco sono migliore di tutte...

[u.r. 15.06.2023]