GEENNA s.f.

0.1 geena, geenna, gehenna, gehenne.

0.2 DEI s.v. geenna (lat. tardo gehenna).

0.3 Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.).

In testi sett.: Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 [Con rif. al fuoco che ardeva nella valle della Geenna, a sud-ovest di Gerusalemme:] luogo dove i peccatori sono condannati alla pena eterna; inferno.

0.8 Maria Fortunato 03.06.2011.

1 [Con rif. al fuoco che ardeva nella valle della Geenna, a sud-ovest di Gerusalemme:] luogo dove i peccatori sono condannati alla pena eterna; inferno.

[1] Gl Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 6, pag. 76.20: La quarta morte è quella della gehenna, cioè della pena infernale; et, perché tu la metti in forsi, però pecchi tu tutto die.

[2] Gl Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 455.29: Ancora è detto gehenna, cioè luogo di fuoco e dal zolfo tracto da quella gehenna, della quale consegrata all' idoli, la quale è allato al muro di Jerusalem, la quale fu già ripiena di corpi morti.

[3] Gl Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 89.17: Nota chi Mungibellu si chamava intandu Gibel, lu quali nuy ora per littra chamamu Ethna, quasi munti di focu, oy di lu Infernu, sive Gehenne.

[4] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 6.1, pag. 164: Lo quinto nome Ge[e]na se chiama / per solfaro e fogo chi è là dentro, / perché ogne alegreza là se brama, / de tute li bene g' è mancamento...

[5] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), cap. 7, pag. 202.20: El fuoco della Geenna, cioè del lago infernale, non si nutrisce con legni né s' accende col fiato, ma è stato creato da Dio dalla origine del mondo inestinguibile.

- [Rif. alla città francese di Vienne in un'interpretazione paretimologica del nome].

[6] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 51, Passione G. Cristo, vol. 2, pag. 461.24: Ché Vienna è detta quasi viva geenna, cioè fuoco, però che allora era un luogo di maladizione.

[u.r. 28.03.2014]