LÙPPOLO s.m.

0.1 lupoli, lupolo; f: luppoli.

0.2 DELI 2 s.v. luppolo (lat. tardo lupulum).

0.3 F Libro della cura delle malattie, XIV pi.di. (fior.): 1; Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: F Libro della cura delle malattie, XIV pi.di. (fior.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

0.5 Locuz. e fras. chacus luppolo 2.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Bot.] Pianta erbacea delle Cannabacee (Humulus lupulus), usata in cucina e nella lavorazione del vino. 2 [Bot.] Locuz. nom. Chacus luppolo: terza varietà della volubile maggiore.

0.8 Rossella Mosti 03.06.2011.

1 [Bot.] Pianta erbacea delle Cannabacee (Humulus lupulus), usata in cucina e nella lavorazione del vino.

[1] F Libro della cura delle malattie, XIV pi.di. (fior.): E sieno dietati con lieve cibo, cioè polli, perdice, fagiani, uccelli piccoli, e cavretto, e manduchino sparagi, luppoli, finocchi, cicorea, scariole, e virgapastoris. || Manuzzi, Cura malattie, p. 41. Il ms. Redi 172/1 legge luppuli.

[2] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 63.10: A fare puro el vino mosto e a farlo dolce, tolgli i fiori de' lupoli; e sechinsi bene, e metansi nel mosto; e lascisi bolìre, infino tanto ch'el chaci fuori quello che suole.

2 [Bot.] Locuz. nom. Chacus luppolo: terza varietà della volubile maggiore.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 38, pag. 51.30: E questa volubele maore ha tre specie. L'una è biancha, e chiamase biancha per la biancheça del so fruto. La segonda spetia è chiamà negra per la negreça del so fruto. La terça sì è chiamà chacus lupolo. E no ha fruto over somença.