ORZATA s.f.

0.1 f: orzata.

0.2 Da orzo 1.

0.3 F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.7 1 [Gastr.] Bevanda ad azione dissetante e lassativa, ottenuta facendo cuocere i semi d'orzo nell'acqua.

0.8 Rossella Mosti 03.06.2011.

1 [Gastr.] Bevanda ad azione dissetante e lassativa, ottenuta facendo cuocere i semi d'orzo nell'acqua.

[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): L'acqua dell'orzo, che pare così vile, l'orzata, dicono i savi ch'è la maggior cosa che in tutto questo mondo sia allo 'nfermo, e che più lavora a recarlo in sanitade. || Manni, p. 249.

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 16, vol. 1, pag. 275.22: e fassene orzata in questo modo, acciocchè la corteccia tor gli si possa: tolgasi una misura d'orzo e nove d'acqua, e tanto lungamente si cuoca, che ritorni ad una, e la colatura a ber gli si dia.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 16, vol. 1, pag. 275.33: Se la colativa e mondificativa orzata vorrai fare, cuocila con la corteccia: ma se lassativa e rifrigerativa far la vorrai, quando l'avrai cotto sopra poni mele violato.

[u.r. 27.10.2014]