CAMENA s.f.

0.1 camene.

0.2 Lat. Camenae (DEI s.v. camena).

0.3 Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.).

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Ciascuna delle divinità romane protettrici delle fonti e delle sorgenti. 1.1 [Appellativo delle Muse].

0.8 Giulio Vaccaro 03.06.2011.

1 Ciascuna delle divinità romane protettrici delle fonti e delle sorgenti.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 21, vol. 1, pag. 39.23: Uno bosco era, bagnato da una fontana, la quale sorgeva d'una grotta scura, dove Numa spesse volte andava senza compagnia, per parlar ad Egeria. Questo bosco sacrò egli alle Camene, però ch'egli diceva, ch'elle venieno a parlare con Egeria.

1.1 [Appellativo delle Muse].

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 22, pag. 99.18: sono le Muse chiamate «Camene», quasi «canene», del «cantare» così nominate.

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 46.4: Perché amicitia al mondo si convene / di neccestà, sì come per effecto / descrive il verso tuo senza diffecto, / che me te mostra par de le camene, / io ti conforto a l'amorosa spene...

[u.r. 04.05.2012]