0.1 geniale, geniali. cfr. (0.6 N) genualia.
0.2 Lat. genialis (DELI 2 s.v. genio 1).
0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).
0.6 N Per la forma prob. corrotta genualia in Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.): «impara nauplia genualia con doppia palma», cfr. 1.2.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Destinato alla generazione dei figli e quindi al matrimonio (con rif. al Genio, la divinità che secondo i Romani tutelava e proteggeva ogni uomo durante la sua vita, in partic. la sua facoltà di generare e riprodursi). 1.1 Letto, toro geniale: letto degli sposi, talamo nuziale. 1.2 [Da testo lat. corrotto:] relativo al Genio. 2 Che per le sue qualità risulta gradevole da vedere, gustare, udire, ecc.
0.8 Diego Dotto 03.06.2011.
1 Destinato alla generazione dei figli e quindi al matrimonio (con rif. al Genio, la divinità che secondo i Romani tutelava e proteggeva ogni uomo durante la sua vita, in partic. la sua facoltà di generare e riprodursi).
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 482.29: Le fante, geniali preda, fi menade prese, e la vergogna poté dieser a molte.
1.1 Letto, toro geniale: letto degli sposi, talamo nuziale.
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 27.18, pag. 758: Quinci si fugge quella che del male / del padre nacque nell' onde salate, / ristando sol nel toro geniale.
[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 12, pag. 466.14: Fatte le nozze sopravvenne Lelio, e intanto non si infinse di rimproverare quello che Massinissa aveva fatto, che prima ancora non si sforzasse di lei, tratta del letto geniale, con Siface e con gli altri prigioni mandare a Scipione.
1.2 [Da testo lat. corrotto:] relativo al Genio. || Cfr. Ov., Ars. am., III, 327-328: «Disce etiam duplici genialia nablia palma / uerrere: conueniunt dulcibus illa iocis», con nablium 'sorta di arpa' e genialis nel signif. 2, da ricostruire in «Disce etiam (et iam) duplici genialia nauplia palma vertere (verte)» secondo Lippi Bigazzi, Volgarizzamenti, vol. I, p. 323.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 323.6: Impara e già volgi i giuochi geniali di Nayplio con amendue le palme; quelle cose si convegnono a li dolci giuochi... || Cfr. Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 498, pag. 793.1: «Cioè i giuochi dello dio de la natura, chiamati 'naplii', per lo padre di Palamides chiamato Naplio, che gli trovoe, overo fuoro trovati intorno de la sua sepoltura».
[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 535.29: Empara etiandio volçer li Napulii geniali cum la doppia palma...
2 Che per le sue qualità risulta gradevole da vedere, gustare, udire, ecc.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 152.6: con Leneo, componitore della geniale uva...
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 224.7: e l'ischia, piegata di ghiande, e 'l platano geniale, e l'acero di diversi colori...
[u.r. 26.01.2012]