GENITURA s.f.

0.1 genitura.

0.2 DEI s.v. genitura (lat. genituram).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N L'es. 2 [1], cit. a partire da Crusca (3) e passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Atto del generare o dell'essere generato (con partic. rif. al concepimento o all'atto sessuale che l'ha provocato). 2 Liquido seminale espulso dall'apparato genitale maschile durante il coito; sperma. 3 Fig. Origine, formazione alla base delle caratteristiche di un'entità.

0.8 Diego Dotto 03.06.2011.

1 Atto del generare o dell'essere generato (con partic. rif. al concepimento o all'atto sessuale che l'ha provocato).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.158, pag. 159: sempre vergene te conservara'ne / e vergen averai sua genitura...

[2] f Fazio degli Uberti, Commento al Dittamondo, c. 1345-67: Parlando della genitura loro, scrive che li orsi non si coniongono insieme al coito come li altri animali. || Crusca (5) s.v. genitura.

[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 13, 112-129, pag. 314.12: salliendo infine che vegnano ne la vigorosità paterna e materna, e quinde scendeno poi a la genitura ch'è la prima punta dell'arco vitale unde si ricomincia, e così questi due archi fanno uno tondo.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 8, 127-138, pag. 273.3: ecco che Romulo, che fu così virtuoso, nacque di padre vile et ignoto; e però li Romani, per cessare la infamia della loro origine, compuoseno la fizione che Romulo e Remo nacqueno di Marte; e però dice: che si rende a Marte; cioè la sua genitura.

2 Liquido seminale espulso dall'apparato genitale maschile durante il coito; sperma.

[1] f Libro della cura delle malattie: Coloro, che gittano troppo tosto la genitura nel coito. || Crusca (3) s.v. genitura.

3 Fig. Origine, formazione alla base delle caratteristiche di un'entità.

[1] F Scala del Paradiso volg., XIV m. (tosc.): dimandai per volere sapere il nome del padre che la [scil. l'insensibilità] ingenerò, ed ella disse: «Io non abbo una sola genitura, però che la mia generazione è mescolata e varia e non stabile. Me fortifica la satollezza, me fece crescere lo lungo tempo; me ingenerò la maligna consuetudine... || Ceruti, Scala, p. 277.