GENTILUOMO s.m.

0.1 çentile homo, centilhom, çentilhom, centilhomeni, çentilhomeni, çentil homeni, centilhomini, çentilhomini, çentil homo, centilhomo, centil homo, çentili homeni, çentili homigni, çentili homini, çentili omini, çentilomeni, çentilomo, çentil omo, çientili omini, gentigle huomene, gentigle uomene, gentile homo, gentile humo, gentile huomo, gentile uom, gentile uomo, gentilhomini, gentil homo, gentil huomo, gentili homeni, gentili homin, gentili homini, gentili homu, gentili huomeni, gentili huomini, gentili omini, gentili omu, gentili uomeni, gentiliuomini, gentili uomini, gentilj hominj, gentilj homu, gentilj omu, gentil om, gentil omini, gentilomo, gentil-omo, gentil omo, gentilomu, gentiluom, gentiluomeni, gentiluomini, gentil uomini, gentiluomo, gentil uomo, gentiluono, gentir-omi, gentir-omo, gientile huomo, gientile uomo, gientili huomeni, gientili huomini, gientili uomeni, gientili uomini, gientilli homini, gientil omo, gintil huomini, gintili homini, gintili huomini, gintilomu, ientile omo, ientili omeni, ientili uomini, zentilhom, zentil homo, zentilli omini, zentilomini, zentil omo, zintilomini; a: çentilhomo, cintil homo, gintili omini, zentili homeni.

0.2 Da gentile 1 e uomo (sul modello del fr. gentilhomme).

0.3 Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano): 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Palamedés pis., c. 1300; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. cort., a. 1345; Lett. volt., 1348-53; Cronica di Lucca, c. 1357 (lucch.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); a Lett. rag., 1313 (2); Doc. venez., 1317 (4); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Matazone, XIV sm. (lomb.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Doc. orviet., 1351; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. gentiluomo per procuratore 1.

0.6 N Cfr. anche gentile 1. La selezione della documentazione presa in esame si basa su criteri inevitabilmente aleatori a causa dell'incidenza dei criteri editoriali (v. avanti passim). A partire dagli ess. con grafia unita sono stati presi in considerazione gli ess. con grafia distinta del tipo gentile + uomo secondo criteri largamente inclusivi a causa dell'ampiezza dei contesti d'uso coperti dagli ess. con grafia unita. Sull'uso di gentile in unione con uomo si possono formulare le seguenti osservazioni (estensibili anche a gentildama e gentildonna): a) l'agg. può comparire in posizione postnominale in ess. che sembrano avere lo stesso signif. (Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 320.17: «e ancora tutta la gente della sua oste, ove il detto consolo vi fue morto, e molti altri uomini gentili...»; Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.), pag. 384.11: «Ancora v'erano tre grandi cictadini, huomini gentili et di grande parentado...»); b) può comparire in strutture coordinate, eventualmente asimmetriche, anche a distanza da uomo (Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 2, pag. 291.1: «era gentile uomo, e ricco, e giusto, e discepolo di Dio...»; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 16, pag. 212.4: «le maniere dei gentili uomini e dei nobili...»; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 10, pag. 249.29: «ei grandi e i gentili uomini del loro reame...»; Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 19, pag. 139.6: «a grandi e gentili uomini...»; Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 25, pag. 70.19: «a la casa di questi cutali gentili e grandi homini»); c) può comparire al grado superlativo assoluto o relativo (Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 25, pag. 75.27: «elli è molto gentile homo»; Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 15, pag. 93.11: «voi sete molto gentile huomo e molto valente e bello sopra tutti gli altri...»; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 55-63, pag. 628, col. 1.9: «fono gentilissimi homini de Grecia...»; Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 588.28: «Valeriano, gentilissimo uomo...»; Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 35, vol. 1, pag. 178.17: «era il più gentiluomo e 'l più pregiato di tutta la contrada...»; Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 6, pag. 420.34: «erano i più gentili uomini e i più antichi che fossero...»); d) diversamente dall'ital. mod., la formazione non è caratterizzata da un processo fonologico regolare perché la caduta della vocale finale atona dopo ‑l è facoltativa (tuttavia alcuni editori adottano proprio questo criterio per distinguere le occ. con grafia unita da quelle con grafia separata, senza un'apprezzabile distinzione di signif.).

0.7 1 Uomo di alto o altissimo rango sociale determinato dalla nascita e dall'appartenenza familiare, e non specif. dalla ricchezza, la quale può mancare, cui corrisponde (o dovrebbe corrispondere) in linea di principio un'eccellenza da un punto di vista morale e spirituale, oltre che militare. [In partic. con rif. alla vita politica del Comune e sim.:] cittadino che per tradizione familiare e ricchezza occupa una posizione di rilievo nella gestione del potere, in gen. rivestendo un incarico pubblico. 1.1 Uomo di corte, nobile che frequenta una corte. 2 Uomo che eccelle da un punto di vista morale, a prescindere dall'appartenenza ad una classe sociale elevata.

0.8 Diego Dotto 03.06.2011.

1 Uomo di alto o altissimo rango sociale determinato dalla nascita e dall'appartenenza familiare, e non specif. dalla ricchezza, la quale può mancare, cui corrisponde (o dovrebbe corrispondere) in linea di principio un'eccellenza da un punto di vista morale e spirituale, oltre che militare. [In partic. con rif. alla vita politica del Comune e sim.:] cittadino che per tradizione familiare e ricchezza occupa una posizione di rilievo nella gestione del potere, in gen. rivestendo un incarico pubblico. || Cfr. 2 [1].

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 35, pag. 38: Vidisi donni là desfare / e ientili omeni de grandi affari, / ke 'n nulla guisa si no pòi recitare.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 220.16: Mario k'era desideroso de andare a ccommactere con Matridate ordinao con alquanti gentili homini de Roma e la maiure parte de lo popolo lo secutava.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 5 rubr., pag. 119.4: Nel quale insegna che costumi e che maniere ànno ei gentili uomini, e come ei re e i prenzi ei debbono avere.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 12, pag. 47.17: perchè i figliuoli de' gentili uomeni d' Atena davano a Minotauro crudelemente a mangiare...

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 42, pag. 117.6: E trovase c'un gentil homo, lo quale ebe nome Fines, nepote d'Aron, accesso de l'amor de Deo, occise una peccatrice...

[6] Cronica fior., XIII ex., pag. 128.20: Innocenzio IIIJ, nato di Genova, gentile huomo nato della casa di conti de lLavangna...

[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 17, pag. 221.22: elli abattè in quello assalto dodici gentili uomini, Tudal, Erice, Goldien, Daragam, Faramin, Nocachie, Baradien, Emenien, Gartian, Elien, Frasin, Larmen: tutti furo re coronati.

[8] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 113.29: Questa istoria è per dimostrare come amaramente sono meritati i gentili uomini, e grandi signori i quali sono ingrati e sconoscenti de' beneficj che Dio ha lor donati...

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 89, vol. 1, pag. 101.35: al tempo de la podestaria del gentile huomo missere Rosso de' Gabrielli da Agobio, podestà di Siena...

[10] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 28, pag. 177.13: era vicario per la Chiesa Scarpetta degli Ordalaffi, gentile uomo di Furlì.

[11] a Lett. rag., 1313 (2), pag. 88.16: venire a pagare li gintili omini d(e) R(a)g(us)a.

[12] Doc. venez., 1317 (4), pag. 152.12: voio che quela sentencia che darà miser lo Papa d' i oltri çentilomeni de Venesia, quelo voio che sia per mi deli diti dnri...

[13] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 44, pag. 92.33: Socrates, non fu gentiluomo.

[14] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 6, 13-24, pag. 93, col. 2.6: E fo gentile uomo del contà de Siena...

[15] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 188.22: Fuorce gentigle huomene che per amistade non lo lassaro ardere.

[16] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 14, pag. 55.2: Et mandaulu Totila accompagnatu cum trj gentilj hominj, li qualj solianu acconpagnarj semprj allu re Totila...

[17] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 9.31: ca issu ricunta li dicti et li facti nutabili di li gentili homini di Ruma et di l'altra genti furistera...

[18] Stat. cort., a. 1345, cap. 12, pag. 135.27: Anco ordenamo e fermamo, ke tucti quelli de la nostra conpagnia siano tenuti de guardarse [[...]] da onne gioco de dado e da onne altro giuoco al quale se potesse venciare o perdare denari, salvo se fosse gentile huomo, ke alcuna volta per conpagnia altrui, cioè per coprire suo stato...

[19] Doc. orviet., 1351, pag. 65.45: Anco che i gentili huomini e' quali sonno di fuore d'Orvieto degano stare a (con)fine...

[20] Lett. volt., 1348-53, pag. 172.11: Per quello che ci sia decto, certi gentili huomini di Siena infin qua ànno scripto per impedire a lloro potere la triegua da' Cortebrachi a quelli vostri amici de' Marçi...

[21] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 1, pag. 4.11: In quilli paysi chi fu unu grandi gintilomu, a lu quali, per li soy anticessuri, li vinni per hereditati una villa, chi havia nomu Altavilla.

[22] a Lett. ven., 1359 (3), pag. 303.33: p(ren)der uno n(ost)ro cintil homo...

[23] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 64, pag. 14: Perché li gentili homini nanti lo re annaro...

[24] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 29, vol. 2, pag. 48.7: e datoli a compagnia un gentile uomo di Vinegia...

[25] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 86.9: Li quali, veggendosi rimasi ricchissimi e di contanti e di possessioni, senza alcuno altro governo che del loro medesimo piacere, senza alcuno freno o ritegno cominciarono a spendere, tenendo grandissima famiglia e molti e buoni cavalli e cani e uccelli e continuamente corte, donando e armeggiando e faccendo ciò non solamente che a gentili uomini s'appartiene ma ancor quello che nello appetito loro giovenile cadeva di voler fare.

[26] a Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 20, pag. 51.33: E dixe misier sen Lio che in quella fiada el fe retegnir quelli apostoli e consegnali a Polin, che iera un çentilhomo...

[27] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 1, pag. 288.23: Chatone fu gientile huomo di sanghue per sua origine...

[28] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 168, pag. 237.30: Et quistu est contra multi gentili homini ricki ki fanu tantu cridari li poviri ki hanu a fari cum loru...

[29] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 214.27: Arrivovvi messer Niccoletto Riccio e messere Pieruccio Malipieri, gentiluomini viniziani, che veniano di Ponente con una cocca a due coverte...

[30] a Giorgio Gucci, Viaggio, a. 1393 (fior.), Cap. XI, pag. 273.12: e noi ne trovamo circa di XII gentili uomeni franceschi che venivano da Santa Caterina.

[31] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 57.8: Accadde che uno ientile omo occise un aitro.

[32] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 98.5: et era venuto in Grecia in compagna de multi soy sequace gintili huomini...

[33] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 23, pag. 136.24: un coven monago figlo d' un gentil-omo.

- [Con opp. alla ricchezza o almeno distinzione da essa].

[34] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 76, pag. 137.12: elli era ben gentile homo di lor legge, ma, per duolo e per contrario di due suoi frati cavalieri ch'eli avea perduti novellamente, sì facea elli a quel punto più poveramente che lla sua ricchessa non portava, ch'elli era ricco homo assai e gentile altresì.

[35] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 25-33, pag. 399, col. 1.14: in quella cità era uno gentil omo lo quale avea tre figliole molto belle, ed era caçudo in tanta povertà...

[36] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 7, pag. 671.13: un giovane, il quale era gentile uomo ma povero, ch'avea nome Perdicone...

[37] Gl Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 55, pag. 97.5: L'uomo che àe grande podere e è villano del suo corpo, sapiate che quelli non è gentile, anzi è ricco. Uomo di podere e savio e cortese e di buona aria e bene insegnato, quelli puot' essere chiamato gentile uomo...

[38] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 178.38: E fue gientile huomo di nazione, venne in grande povertade e in grande miseria...

- [Con opp. al popolo o almeno distinzione da esso].

[39] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 5, pag. 120.11: Che sì come e villani che vivono solitari e senza compagnia di genti, sono orridi e salvatichi, così ei gentili uomini che vivono in gran compagnia, sono compagnevoli e cortesi.

[40] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 14 rubr., pag. 63.10: Come parli lo gentil huomo a la plebea.

[41] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 19.9: Alora li bolognixi se vestìno tuti, li çentili homini e povolari da bene, de bruna negra...

[42] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 42, vol. 2, pag. 143.34: e furono tenuti Comizii de' consoli a malgrado de' gentiliuomini, ne' quali L. Sestio della plebe primamente fu fatto consolo.

[43] Cronica di Lucca, c. 1357 (lucch.), pag. 186.1: Et covernosi Lucha per consolli in fine a 1264, cioè uno citadino per porta gie[n]t[i]lli homini et di populo...

[44] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 38, vol. 2, pag. 185.21: E qui cominciò l'odio da' gentili uomini al popolo...

[45] a Doc. ven., 1380 (4), pag. 355.40: coma(n)dando ali d(i)c(t)i ho(men)i d(e) povolo ch(e) elli debia(n) render (e) restituire lo reçeme(n)to d(e) Catharo ali zentili ho(men)i d(e) Catharo (e) lagar quelli golder (e) usar lo reçem(en)to d(e) Catharo como antigam(en)te sono usadi...

- [Con allusione al suo valore in guerra o alla sua partecipazione a operazioni belliche, tipicamente come cavaliere].

[46] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 405.11: in mezzo delle schiere, simulando la forma di Camerte, il quale era gentile uomo delli antichi suoi, e aveva chiaro nome della virtù paterna, e elli era valoroso e prode dell'armi...

[47] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 109, vol. 2, pag. 312.4: il quale messer Filippo vi venne con VII conti e con CXX cavalieri tra banderesi e di corredo, con quantità di VIc gentili uomini d'arme a cavallo, molto bella e nobile gente...

[48] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 84, pag. 708.24: con V.C uomini di cavallo tutti giovani, e per la maggior parte gentili uomini, grandi e belli del corpo...

[49] Tristano Veneto, XIV, cap. 160, pag. 150.7: Et alora ello allesse quaranta cavalieri tuti çentilhomini, li miori qu'ello savea e che de plui çentil lignaçio era...

[50] Matazone, XIV sm. (lomb.), 51, pag. 792: Ma unca De' no faza / che tal cosa Ie plaza, / che nesun zentil homo / habia ni sì ni como, / ni mala nominanza, / s'el no fos<e> ferù de lanza / in stormo on in batalia...

[51] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 204, pag. 524.9: uno gentiluomo d' arme caporale, che era andato a' Signori a pregarli che dovesse loro piacere di farlo pagare di denari che avea servito...

- [Con valore iron. in allocuzioni].

[52] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 2, pag. 79.29: E voi, gentile uomo, che orazione usate di dir camminando?

[53] Tristano Veneto, XIV, cap. 3, pag. 59.1: Oi, centil homo! per cortesia non volé far tanta onta per tuor la mia donna per sì fato muodo, conciosiaché questa onta cià mai non vorò conportar...

- Fras. Gentiluomo per procuratore: uomo di bassa estrazione sociale che agisce e si comporta come se fosse un nobile (iron.).

[54] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 431.35: cominciò con costei, che Nuta aveva nome, a entrare in parole e dirle che egli era gentile uomo per procuratore e che egli aveva de' fiorini più di millantanove, senza quegli che egli aveva a dare altrui, che erano anzi più che meno...

[55] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 63, pag. 138.8: Venuto il palvese, e quel gentiluomoper procuratore il comincia a guardare, e dice a Giotto...

1.1 Uomo di corte, nobile che frequenta una corte.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 90, vol. 1, pag. 399.29: e in sua corte usarono tutti i gentili uomini di Proenza, e di Francia, e Catalogna per la sua cortesia e nobile stato...

- Gentiluomo di corte.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 89, vol. 1, pag. 548.6: La qual corte durò presso a due mesi, e fu la più nobile e nominata che mai fosse nella città di Firenze o in Toscana; alla quale vennero di diverse parti molti gentili uomini di corte e giocolari...

- [In contesto fig.].

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 17.5: io, il quale quasi dalla mia puerizia infino a questo tempo ne' servigi d'Amore sono stato, ritrovandomi nella sua corte intra i gentili uomini e le vaghe donne dimoranti in quella parimente con meco...

2 Uomo che eccelle da un punto di vista morale, a prescindere dall'appartenenza ad una classe sociale elevata.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 16, pag. 211.17: Quellino che sono nati de' ricchi e dei possenti uomini, in tal maniera che 'l popolo non à memoria né ricordanza ch'ei loro padri fussero mai pòvari, elli ànno gentilezza e nobiltà, secondo la credenza loro, cioè del popolo. Ma la vera gentilezza si è secondo le virtù e' beni dell'anima i quali adornano l'animo dell'uomo, e le buone operazioni. E tutto sieno probabili ragioni, che quellino che sono nati dei nobili seconda la credenza del popolo, essi sieno nobili secondo verità, perciò che sono in istato là 'v'elli s'avviene ch'ellino sieno migliori delli altri, nientemeno può avvenire, che quelli che sono gentili secondo la credenza del popolo, tralignano ed ànno più malvagi costumi e più malvagie maniere, che non ànno gli altri gentiluomini.

[u.r. 13.12.2017]