0.1 gesti, gesto, giesti.
0.2 DELI 2 s.v. gesto (lat. gestum).
0.3 Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.); Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.); Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.); Doc. fior., 1364-65.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Per la diffusione del signif. 3 nel lat. mediev. cfr. Niermeyer s.v. gestus.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Plur. Atti con cui una persona si presenta alla vista o in partic. pronuncia un discorso, valendosi dei movimenti del corpo e dell'espressione del viso (in gen. in rapporto dialettico con i suoi sentimenti, il suo stato d'animo o il suo valore). 1.1 [In partic.:] movimento del capo o sguardo, espressione del viso che mira a sedurre. 1.2 [In contesto fig., rif. alla Fortuna personificata]. 1.3 Estens. Movimento (in partic. nell'es., del volo di un uccello oggetto di divinazione da parte dell'augure). 2 Plur. Azioni, imprese degne di nota; gesta. 2.1 [Generic.:] azioni. 2.2 [Da testo corrotto o da errore di trad. del lat. gustus 'segno premonitore']. 3 Esercizio, conduzione di una funzione (in partic. la tutela di un minore).
0.8 Diego Dotto 03.06.2011.
1 Plur. Atti con cui una persona si presenta alla vista o in partic. pronuncia un discorso, valendosi dei movimenti del corpo e dell'espressione del viso (in gen. in rapporto dialettico con i suoi sentimenti, il suo stato d'animo o il suo valore).
[1] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 2.17, pag. 123: La boc[c]a e li denti / e li gesti piacenti m'han conquiso / e tutte l'altre gioi de lo bel viso.
[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 137.4, vol. 2, pag. 243: Però che gli atti di fuor segno sono / chente 'l quor dentro sia, / vedi saggio hom per via / in veste e tutti gesti honesto andare...
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 67.31: Et ià sia zò que lu populu alcuni fiati lu retrahyssi da zò, non pertantu issu lu poeta lu riprindia et per dicti et per gesti di superchu et intollerabili putiri.
[4] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), D. 33.2, pag. 121: Quelle splendide risa e quegli sguardi / e le savie parole e ' dolci gesti, / non già di corpo umano, anzi celesti, / riscaldato m'han...
- [Con rif. alla mimica dell'oratore].
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 10, vol. 2, pag. 172.19: Certa cosa esti que Esopu et Rossiu, li quali foru peritissimi in arti di ioki, quandu parlavannu stavannu con li coruni in testa per tal que issi ripurtassiru in la scena li gesti adimandati a la curti.
- [Con valore neg.:] atti frutto di simulazione.
[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 3, L. 3, pag. 38r.14: Decimonono dimonstrare in lingua e in gesti simulati fervori e sentimenti.
[7] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 26, pag. 71.1: Lo ambitioso sempre è pauroso [[...]], fa lor festa con gesti, usa la adulatione.
1.1 [In partic.:] movimento del capo o sguardo, espressione del viso che mira a sedurre.
[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 6, vol. 5, pag. 624.4: [25] Non desideri il cor tuo la bellezza sua, acciò tu non sia illaqueato da' suoi gesti. || Cfr. Prov., 6.25: «nec capiaris nutibus illius».
1.2 [In contesto fig., rif. alla Fortuna personificata].
[1] Poes. an. sic., 1354 (?), 8, pag. 23: O Fortuna fallenti, pirkì non si' tuta una? / [[...]] Quandu mi isguardu intornu, tramutu li culuri, / kì notti mi par iornu, tanti fai fatti duri! / Fidi et spiranza morinu pir li toi gesti scuri.
1.3 Estens. Movimento (in partic. nell'es., del volo di un uccello oggetto di divinazione da parte dell'augure).
[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 135.20: Et dicitur in gramatica «augurium», idest "avium gestum", ab avis et gero, -is, il qual sona 'gesto de ucelo'.
2 Plur. Azioni, imprese degne di nota; gesta.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 2, vol. 1, pag. 104.12: e che assai indegna cosa pare, che di ciò non si avesse memoria, e che poche, e non ordinate scritture apparivano, per buon zelo, e amore della sua Patria mosso l' animo, dispose a riducere in nota volgarmente i gesti, e' fatti della Città degna di fama...
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 46.4, vol. 2, pag. 144: ché per tuoi gesti begli / riman, poi morte, memora vivente.
2.2 [Da testo corrotto o da errore di trad. del lat. gustus 'segno premonitore'].
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 188.1: Io toccherò quasi alcuni principii e elementi di virtude [e] d' animo, li quali in avvenimento di tempo doveano pervenire al sommo colmo di gloria, e racconteroe li giestid' essa con certo sperimento dato da testificanza. || Cfr. Val. Max., III, prologo: «certo cum indolis experimento datos gustus referam». Lez. di un solo ms.; att. anche le lezioni li atti e li giusti, cfr. Lippi Bigazzi, Valerio Massimo, p. 145-46.
3 Esercizio, conduzione di una funzione (in partic. la tutela di un minore).
[1] Doc. fior., 1364-65, pag. 75.27: furono chonfermati tutori testamentarii de' detti pupilli, e a lloro fu chommesso il gesto e l'amministrazione de' detti pupilli sechondo la forma del testamento del detto Giovanni...