VAGANTE agg.

0.1 vagante, vaganti.

0.2 V. vagare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.).

0.7 1 Che si muove in maniera inquieta e frenetica (anche fig.). 2 [Rif. ai corpi celesti:] che compie un movimento continuo. 2.1 Fig. [Indicando una caratteristica intrinseca dei fenomeni terreni:] soggetto a movimento e mutamento continuo.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 23.06.2011.

1 Che si muove in maniera inquieta e frenetica (anche fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.154, vol. 2, pag. 566: Ma perché l'occhio cupido e vagante / a me rivolse, quel feroce drudo / la flagellò dal capo infin le piante...

[2] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 15, pag. 376: Et dico c' anni trenta et cinque avendo / l' auctor, che sono il meçço di sectanta, / dai quali in su si vive poi languendo, / stando nel mondo, ove ciascuna pianta / di cogitationi et di rancura / l'appetito vagante nostro pianta...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, pag. 767.27: quale si vide il misero Feton allora che con l'aperte braccia gli apparve innanzi il pauroso animale dalla terra mandato a combattere con Orione, ond' elli i mal pigliati freni abandonò a' vaganti cavalli.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 34, pag. 505.4: I segni ancora de' principi cominciarono a fluttuare vedendo davanti da sè la schiera vagante. || Cfr. Liv., XXX, 6, 34: «principum quoque signa fluctuari coeperant vagam ante se cernendo aciem».

2 [Rif. ai corpi celesti:] che compie un movimento continuo.

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 1-18], pag. 162.10: Poi che quivi si fue ripieno del vero lume, e raguardò le vaganti stelle, e vide quelle ch'erano fitte ne' cieli, vide in qua[n]ta oscurità giacea la nostra vita, e rise del suo talgliato imbusto.

2.1 Fig. [Indicando una caratteristica intrinseca dei fenomeni terreni:] soggetto a movimento e mutamento continuo.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 214.15: Tutte le cose discorrono: ogni immagine è formata vagante. Gli tempi medesimi si volgono con continovo movimento, non altrimenti che faccia il fiume...

[u.r. 17.10.2013]