GELARE v.

0.1 çelaa, çelan, çelate, çelato, çellerave, gela, gelada, gelano, gelare, gelasi, gelasse, gelata, gelate, gelati, gelato, gele, gelino, gello, gellòe, gelo, gelò, gialata, gialate, gialati, gialato, giela, gielare, gielate, gielati, gielato, gieli, gilata, gilate, ielati, zelao, zellata, zera, zerao.

0.2 Lat. gelare (DELI 2 s.v. gelo).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.:Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).

0.7 1 Diventare freddo e solido a causa della bassa temperatura atmosferica; trasformarsi in ghiaccio (anche pron.). 1.1 [Rif. ad un terreno:] indurirsi (per il freddo intenso). 1.2 [Detto di una parte del corpo:] essere freddo e irrigidito. 1.3 Provare una sensazione di freddo. 1.4 [Con rif. alla luna]. 2 Fig. Diventare freddo e rigido (per la paura, lo spavento, per un forte sentimento). 2.1 Fig. [Con rif. alla condizione dell'amante]. 2.2 Fig. [Detto del cuore o dell'animo umano:] essere o diventare freddo, insensibile (al bene, all'amore). 2.3 Fig. [Detto di un sentimento:] perdere intensità, diminuire. 3 Fig. [Rif. all'azione di Amore:] far diventare freddo.

0.8 Maria Fortunato 11.07.2011.

1 Diventare freddo e solido a causa della bassa temperatura atmosferica; trasformarsi in ghiaccio (anche pron.).

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 30, 85-99, pag. 651, col. 1.3: 'Sí come la neve se gela in Ytalia tra le trave çunte, çoè tra le creadure delle case quando je trage li vènti schiavi, çoè tramontana...

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 81.12: doncha, s'ello non fosse lo gran challdo del Sol, tute cosse çellerave per la força del fredo de la Luna.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 550.15: e non solamente li rivi e li fiumi quivi gelano, ma il mare ancora bene CCC miglia di sì dura ghiaccia si serra, che li uomini delle parti d'intorno passano sicuri con loro buoi, carri e mercatanzie sopra il saldo ghiaccio.

[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 126, pag. 169.6: Altressì è dell'aria: quando ella è più grossa, si scalfa più, e non si puote gielare...

- [In contesto fig.].

[5] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 5, pag. 10.12: Alora Decio fo malamente irato, e fe scaldare ferri molto roventi e felli fregare al peto nudo. Alora ella disse a lui: «Lo to foco sì è çelato e no prende, ma eio sento grande suavità al meo peto, lo qual eio abo tenuto sempre neto al me creatore.»

1.1 [Rif. ad un terreno:] indurirsi (per il freddo intenso).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 18.10: Quanto al sito è da eleggere, se sia nelle provincie fredde, che sia alla radice d'alcun grande monte, aperto verso il levante, ovvero verso 'l meriggio, sicchè non sia dall' altre due parti schiuso, e gieli per la freddura...

1.2 [Detto di una parte del corpo:] essere freddo e irrigidito.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, prologo, pag. 193.2: Come se alcuno giacendo in uno letto morbidamente, sognando gli paresse vedere che per sue vicende sia levato una mattina molto per tempo, e paiagli uno grandissimo freddo, e che gli gelino le spalle...

- [Con rif. al freddo patito dai peccatori nell'inferno].

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 392, pag. 114: Eo ho vezuo d'inverno ke l'om sovenzo trema, / Sed el è malvestio, e i ding ge bat insema: / Que doncha pò fí creto de quel ke ha tal blastema / Ke dentro e fora zera, ni ha ki plu 'l redema?

1.3 Provare una sensazione di freddo.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 96.9: Avetela nella Giustizia? Deh, come fate gran senno, che di neun tempo andò armata, ma sempre sta con sua mazza in mano fasciata tra' panni come se fortemente le gelasse.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 69, pag. 338.10: Incontanente dopo 'l peccato si videro ignudi e gelò loro, e vergognârsi...

1.4 [Con rif. alla luna].

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 10, 64-75, pag. 238, col. 2.11: Sí che ritenga, çoè che non sia lo vapore espesso che ne gelasse lo corpo della luna.

2 Fig. Diventare freddo e rigido (per la paura, lo spavento, per un forte sentimento).

[1] Neri de' Visdomini (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 74, pag. 370: Non dico infra gli amanti / non esser gelosia, / c'anzi è dritta via - agli amadori / (se non gela inanti, / amar poi non poria: / dunque mi par che sia - causa in valori)...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 106.6, pag. 489: E ciaschedun per sé divenne tale, / qual ne' getuli boschi il cacciatore, / a' rotti balzi accostatosi, il quale / il leon, mosso per lungo romore, / aspetta e ferma in sé l' animo equale, / e nella faccia giela per tremore, / premendo i teli con forza sudanti, / e li suoi passi trieman tutti quanti...

2.1 Fig. [Con rif. alla condizione dell'amante].

[1] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 42.4, pag. 683: Come li saggi di Neron crudele / ingravidar lo fecer d' una rana, / così ha fatto Amor per vista vana / la mente tua, onde tu ardi e gele.

[2] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 3.14, pag. 696: da puoi che tu m' hai messo in tanto errore, / fa ch' io non mòra nel tempo che gello.

2.2 Fig. [Detto del cuore o dell'animo umano:] essere o diventare freddo, insensibile (al bene, all'amore).

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 105.32: in ogne logo mostravi tanto amor a l'umanna natura che ogne to' contegno e passo e movimento si è brascha viva e carbon accesi da scaudar hi cor chi çelan e son fregij del mal fregio dentro e morti se pòn dir.

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 93, pag. 224.3: Però che l'anima che si parte dal fondo dell' amore e della pace sua, e vanne e racostasi alla freddura del mondo e delle cose sue conviene che spesso le gieli, e disarmata alla battaglia sia ispesso ferita.

2.2.1 Fig. [Con rif. al cuore della donna amata].

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 217.4, pag. 279: Già desiai con sì giusta querela / e 'n sì fervide rime farmi udire, / ch'un foco di pietà fessi sentire / al duro cor ch'a mezza state gela...

2.3 Fig. [Detto di un sentimento:] perdere intensità, diminuire.

[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 29.14, pag. 91: Onde, se 'l vero a me lo ver non cela, / dove tanta bellezza si ribada, / l'amar di lei per altru' non si gela, / né tucto indarno d'amar si cerconda / che 'nver' di lui d'amar non si risponda.

3 Fig. [Rif. all'azione di Amore:] far diventare freddo.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 108.3: Amor, or treppa, ride, gioca e godi, / or l'arco piglia, tira, getta e fieri, / or gela, or ardi, or struggi el prixonieri, / or ponlo in croce e possa el cor li rodi!

[u.r. 07.05.2012]