CHIÙDERE v.

0.1 ccludare, chiodea, chiodeno, chiodere, chioso, chiossa, chiossi, chiuda, chiudano, chiudare, chiúdare, chiùdare, chiudaremo, chiudarlo, chiudasi, chiudavi, chiude, chiudea, chiudean, chiudeano, chiudegli, chiudela, chiudemi, chiudendo, chiudendola, chiudendoti, chiudeno, chiudente, chiuder, chiuderà , chiuderae, chiuderai, chiuderanno, chiudere, chiuderebbe, chiuderebbero, chiuderebbono, chiuderebe, chiuderete, chiuderle, chiuderli, chiuderme, chiudermi, chiuderò, chiudersi, chiudesi, chiudesse, chiudessero, chiudessi, chiudeste, chiudesti, chiudete, chiudeva, chiudevano, chiudi, chiudiate, chiudimi, chiudisti, chiudo, chiudon, chiudonno, chiudono, chiusa, chiusagli, chiusala, chiuse, chiusela, chiuselo, chiuseno, chiuser, chiusero, chiusesi, chiusi, chiusigli, chiuso, chiusogli, chiusono, chiusorle, chiusoro, chiuxer, chiuxi, chluda, chlude, chludendome, chudendu, chudi, chudianu, chuse, chuseru, chusiru, chusisi, chyude, chyusero, chyusy, clode, cloden, clude, cludea, cludeno, cludessi, cludimo, cludiri, cludirili, clusa, cluse, clusi, clusu, ioder, kiusesi.

0.2 Lat. tardo cludere (DELI 2 s.v. chiudere).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 2.3.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1280-97; Cronica fior., XIII ex.; Doc. pist., 1302-3; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. collig., 1345.

In testi sett.: Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Stat. venez., 1366; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Doc. orviet., 1339-68; Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avere la bocca chiusa 2.1.2; chiudere con le braccia 6.3.1; chiudere d'assedio 6.2; chiudere di fuori 4.6; chiudere fuori di casa 4.6.1; chiudere giorno 9; chiudere gli occhi 2.2, 3.3.1, 3.3.1.3; chiudere il proprio cuore 2.6; chiudere il pugno 2.3.1; chiudere il vedere 3.3; chiudere il viso 3.3; chiudere in mano 4.1; chiudere i pugni 2.3; chiudere in un pugno 4.1; chiudere la bocca 2.1; chiudere la bolla 8; chiudere la faccia 3.3; chiudere la fuga 5; chiudere la luce 3.3.1.2; chiudere la mano 2.3; chiudere la mano ritta alla mano manca 2.4; chiudere la porta 1.1, 1.1.1; chiudere la porta nel petto 4.7; chiudere la via 5.1; chiudere le labbra 2; chiudere le mani 2.3, 2.4.1; chiudere le mani al cielo 2.4.1; chiudere le porte 1.1, 1.1.1; chiudere le orecchie 3.4; chiudere le porte in petto 4.7; chiudere le porte nel petto 4.7; chiudere le proprie interiora 2.6; chiudere le proprie membra 2.6; chiudere l'occhio 2.2.3, 3.3.1.3; chiudere l'uscio 1.1, 1.1.1; chiudere nella mano 4.1; chiudere nello scudo 7.1; chiudere un muro 3; chiudere via 5.1; men che non si chiude l'occhio e apre 2.2.2; non chiudere occhio 2.2.1.

0.7 1 [Rif. a una porta (di un edificio, di una stanza, di una città), a una finestra, o altro tipo di infisso:] accostare, tenere accostati (con una serratura) i battenti, le imposte l'uno con l'altro, in modo da eliminare lo spazio tra loro che consente il passaggio, per impedire l'entrata o l'uscita, o per impedire la comunicazione tra un ambiente e un altro (anche in contesto fig.). Anche pron. 1.1 Fig. Fras. Chiudere la porta, le porte, chiudere l'uscio (di un sentimento, di una virtù, di un vizio): renderne inefficace, impossibile l'azione; rendersi insensibili ad esso. 1.2 [Rif. a un edificio o a un suo ambiente:] impedire l'entrata o l'uscita da esso, serrandone le aperture (anche pron.). 1.3 [Rif. alla parte mobile (uno sportello nell'es.) che copre l'apertura di un oggetto]. 2 [Rif. a parti del corpo umano (come le labbra e le palpebre) o di un animale]: far combaciare fra loro; piegare su di sé, serrare contro il corpo (anche in contesto fig.) (anche pron.). 2.1 Fras. Chiudere la bocca: avvicinare le labbra fra loro sino a unirle. 2.2 Fras. Chiudere gli occhi: far combaciare le palpebre per proteggere gli occhi, per dormire, per reazione a un particolare stato emotivo o fisico, o per evitare di vedere o di avere consapevolezza di qsa. 2.3 Fras. Chiudere la mano, le mani, chiudere i pugni: contrarre le dita verso il palmo, serrandole con forza. 2.4 Fras. Chiudere la mano ritta alla mano manca: serrare tra loro le mani. 2.5 [Rif. ai sensi]. 2.6 Fig. Chiudere le proprie membra, chiudere il proprio cuore, le proprie interiora: inibire ogni sentimento di simpatia, di carità, di altruismo verso gli altri esseri umani; indurire l'animo; negare interesse verso qno (anche pron.). 2.7 [Rif. a cavità del corpo interne o esterne (anche pron.)]. 2.8 [Rif. ai lembi di una ferita]: avvicinare tra loro sino a che si saldino; suturare chirurgicamente. 3 Operare su di un oggetto in modo da coprirne o serrarne l'apertura (con le dita, con un tappo, un coperchio, un legaccio); otturare un buco o uno spazio vuoto (anche pron.); rendere un oggetto del tutto compatto (eliminandone le fessure, le sconnessioni, i fori). 3.1 [Rif. all'azione del freddo:] contrarre e compattare qsa eliminandone gli spazi vuoti. 3.2 Fig. [Rif. al cielo:] divenire o far divenire buio a causa della copertura delle nuvole o a causa delle tenebre (anche pron.). 3.3 [Rif. agli occhi]: coprire, tappare (con le mani). Fras. Chiudere le orecchie: tappare gli orecchi per evitare di udire; ignorare volontariamente ciò che viene detto da qno. 4 Porre qsa in un luogo, per proteggerlo o nasconderlo (anche in contesto fig.) (anche pron.). 4.1 Fras. Chiudere in, nella mano, chiudere in un pugno: tenere qsa all'interno della mano serrata a pugno (anche in contesto fig.). 4.2 Fig. [Rif. al contenuto di uno scritto, a un argomento, a un ragionamento:] includere, comprendere. 4.3 Fig. Nascondere, celare alla conoscenza altrui. 4.4 Porre qno o qsa in un luogo da cui non può liberamente uscire; rinchiudere; imprigionare (anche in contesto fig.). 4.5 Pron. Porsi all'interno di un luogo serrandone l'entrata (anche in contesto fig.). 4.6 Locuz. verb. Chiudere di fuori: tenere qno fuori da un luogo, senza lasciarlo entrare; escludere (in contesto fig.). 4.7 Fras. Chiudere la porta, le porte in/nel petto a qno: sbattere la porta in faccia (anche pron.). 5 Ostruire un varco, un passaggio, una via di transito; rendere impraticabile o inaccessibile un luogo (anche in contesto fig.) (anche pron.). 5.1 Fig. Fras. Chiudere (la) via di qsa, a qsa: rendere impossibile, inefficace, indisponibile. 5.2 [Rif. a un corso d'acqua:] controllarne la portata attraverso un sistema di sbarramento, una chiusa. 5.3 [Rif. ai fenomeni meteorologici]. 5.4 [Rif. a un ostacolo naturale:] delimitare, porre un termine, un confine fisico a un territorio. 5.5 Pron. [Rif. al mare:] diventare impraticabile, non navigabile. 5.6 Fig. Rendere inefficace, indisponibile qsa; impedire a qno di agire, a un evento di svolgersi, a un senso di svolgere la sua funzione (anche in contesto fig.) (anche pron.). 6 Circondare un terreno, o altro tipo di proprietà, con un recinto (una siepe, uno steccato, un muro o simili) (anche in contesto fig.) (anche pron.). 6.1 [Rif. alle munizioni di un luogo fortificato]. 6.2 [Milit.] Costringere un esercito, una popolazione, in uno spazio ristretto, impedendone la sortita o la fuga; circondare; cingere d'assedio (una città). 6.3 [Rif. alle braccia:] circondare qsa stringendolo, abbracciare. 7 Avvolgere, ricoprire in tutto o in parte il corpo con un indumento (in partic. il mantello), per proteggerlo o per celarlo alla vista (anche in contesto fig.) (anche pron.). 7.1 Pron. Proteggersi dai colpi con una corazza o altro mezzo di difesa (in contesto fig.). 8 Piegare un documento, una lettera, apponendovi il sigillo, in modo che ciò che vi è scritto non possa essere variato o letto. 8.1 [Rif. a un libro (anche in contesto fig.]. 9 Porre termine a un processo che si svolge nel tempo, a un comportamento, a un'azione; far cessare, concludere (anche pron.). 9.1 [Rif. a uno scritto o a una sua partizione, a un argomento (anche pron.)].

0.8 Zeno Verlato 26.07.2011.

1 [Rif. a una porta (di un edificio, di una stanza, di una città), a una finestra, o altro tipo di infisso:] accostare, tenere accostati (con una serratura) i battenti, le imposte l'uno con l'altro, in modo da eliminare lo spazio tra loro che consente il passaggio, per impedire l'entrata o l'uscita, o per impedire la comunicazione tra un ambiente e un altro (anche in contesto fig.). Anche pron..

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 20, pag. 418.11: Alla vittoria di Cantabria fece Cesare questo onore, che allotta comandò che si chiudessero le porte della battaglia del tempio di Giano.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 27.11, pag. 601: Çoia ke llassi per força de morte / è 'nn esto mondo, e nno ce val para / d'armare torre e ccludare porte...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 66.10, pag. 275: Non trovo pietanza che m'armenava a corte; / e qual' è lo 'nserrime, che m'ha chiuse le porte?

[4] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 47.2: La stalla de' cavalli e de' buoi debba guardare verso mezzodì, ed abbia alcuna finestra per alluminare verso settentrione, in tal maniera che tu la possi di verno chiudere per la freddura, e di state aperire per rinfrescare.

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 12, vol. 3, pag. 248.14: Salomone dice: Guarda tuo cuore in tutte tue guardie. Egli disse in tutte guardie, chè tu non creda al tuo nimico, onde dall'una parte gli chiuda le porte, e dall'altra gli apra l'entrata...

[6] Stat. pis., 1304, cap. 47, pag. 682.15: Possano veramente et licito sia a ciascuno lanaiuolo, in delle soprascripte feste, per necessità et per bisongno, tenere aperto uno sportello della sua bottega, sì veramente che incontenente lo chiuda...

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.108, vol. 1, pag. 171: Però comprender puoi che tutta morta / fia nostra conoscenza da quel punto / che del futuro fia chiusa la porta».

[8] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 19, pag. 96.29: Allora chiuse la finestra e se ne venne all'uscio de la chamera arietro...

[9] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 165.3, pag. 114: Smaruto molto sta nocte sveglay, / ché sopra 'l leto mi sentia la Morte / cridando: «Non ty val chiuder le porte, / eo son venuta, tu non camperay!».

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 11, pag. 204.11: Alcuni autri Latini chudianu li porti di la chitati, et tantu avianu pagura ki non lor bastava cori di apiriri per salvari loru compagnuni.

[11] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 7, pag. 403.6: Popolo mio, entra nel cubiculo tuo, cioè torna al cuore tuo, e chiudi l' uscio, cioè rifrena li sentimenti...

[12] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 8, par. 1, vol. 1, pag. 39.30: E [gli ufficiali del comune]] fare deggano stare gl'uscia aperte al tenpo el quale la ragione se rende e a niuno denante da loro al dicto tenpo gire volente se chiudano.

[13] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 16.13: Ancho sieno tenuti e debbiano tucti e ciaschuni artefici dela decta arte [[...]] chiudere l'uscia dele boctighe loro salvo lo sportello...

[14] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 147.18: Li Troyani chyusero le porte de la citate e fermarole con fuorte barre traverse, et Achilles e tutti li altri Grieci se nde retornaro a la playa in grande gloria.

1.1 Fig. Fras. Chiudere la porta, le porte, chiudere l'uscio (di un sentimento, di una virtù, di un vizio): renderne inefficace, impossibile l'azione; rendersi insensibili ad esso.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 3, pag. 149.1: l'ira chiudele porte de la misericordia (et) de la pietade...

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 67, pag. 311.27: la sancta romana Glesia [[...]] no clodele porte de la soa santissima pietà a nexun chi vegna subiecto e pentito, se ello avese fallato.

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 15, pag. 87.27: Ma quelle che vanno di dietro sì sconciamente disposte e malvestite [[...]], son quelle più misere di tutte, che in lor vita a tutti chiuserola porta dell'amore e non diedero via di ben fare ad alcuno per loro...

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 59.25: chi vedrà [[...]] suo prossimo bisognoso e in necessitade, e chiuderà l'uscio del suo cuore, e non li darà di ciò ch'elli ha mistiere, come l'amore di Dio è in lui altresì, come s'elli dicesse: ciò non può essere, che l'olio di misericordia de' essere nella lampana del suo cuore.

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 18.61, pag. 54: Ben den, come qui Tullio, essere accorti / i gran signor: cioè che la pietade / talor chiudaa giustizia le sue porti.

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 47, col. 2.30: Chiuda adunque quantunque ella puote l'uscio dell'affetto, e non ragguardi alle cose di sotto, ma fedelmente desideri le cose divine e di sopra...

1.1.1 Fras. Fig. Chiudere la porta, le porte, chiudere l'uscio a qno, a qsa: escludere, allontanare da sé.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 2, pag. 45.22: Salomone dice ke «la città, ch'è a llato l'assedio et tiene le porte aperte, che di ragione si de' perdere». Così addiviene in delli homini spiritualmente, se elli non chiudenole porte alle male paraule...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 75.4: E per certu qualuncata fimina disiya fori di misura lu usar di lu vinu, issa chudila porta a li homini et a li virtuti, et aperila a li vicij.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 6, pag. 26.23: Prego tutte coloro, che ànno legata la mente, che si sciolgano, e non chiudanol'uscio a Cristo colle pazze cuscienzie...

[4] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 29.5, pag. 67: parmi che a chiuder ad altrui le porte / sit procedendum cum previsïone, / ut non turbetur in opinïone / del drito calle le suo mente acorte.

1.2 [Rif. a un edificio o a un suo ambiente:] impedire l'entrata o l'uscita da esso, serrandone le aperture (anche pron.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.24, vol. 1, pag. 564: Breve pertugio dentro da la Muda, / la qual per me ha 'l titol de la fame, / e che conviene ancor ch'altrui si chiuda, / m'avea mostrato per lo suo forame / più lune già...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 210.9: gli neri nuvili fuggiano nel ripercosso cielo: noi avemmo volontà di partirci. Pireneo chiuse le sue case, e apparecchiavasi di farci forza...

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 41.3: fece uscire quel fanciullo del calcatorio, e chiuse e sigillò lo cellaro, e tornò alla chiesa.

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 30, pag. 191.17: imaginandosi che forse non le avesse ben spente, spensele bene ed uscinne fuori e chiusela chiesa, e tornandovi dopo tre ore trovò le lampade lucenti ed accese.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 36.28: Due volte fu poi quel tempio chiuso dopo la morte di Numa...

1.2.1 [Rif. a una bottega, a un laboratorio, o a un loro ambiente:] interrompere l'attività di lavoro (per una solennità o per provvedimento di giustizia) (anche pron.).

[1] Stat. pis., 1321, cap. 99, pag. 281.7: incontenente, possa che quinde lamento u richiamo quinde a me facto fie da lui a cui le predicte cose u alcuna di quele cose facta fusse, sia tenuto di fare chiudere et fermare tucte le boteghe di queli merchatanti et artefici.

[2] Stat. pis., 1330 (2), cap. 91, pag. 534.3: noi Capitano del populo di Pisa [[...]] siamo tenuti [[...]], constringere [[...]] tutti [[...]] culoro che alcuna cosa denno dare ai soprascripti ponti [[...]] in denari u in cose; et far lor chiudere le botteghe et le case [[...]] infino alla satisfactione di tutto ciò che dare dovranno...

[3] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 29 rubr., pag. 314.25: Che i fondachi e botteghe di quest' Arte si chiudano quando alcuno dell'Arte morisse.

[4] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 73, par. 1, vol. 2, pag. 426.22: E ke le camore de gli arfete al dicto tempo se deggano chiudere e chiuse essere deggano e ke gli arfete non deggano, a la dicta pena, loro arte adoperare al tempo e 'l dì ke sirà la perdonança e la festa sopradicte.

[5] Stat. prat., 1347, cap. 32, pag. 26.9: Et ancora sieno tenuti e debbiano le loro botteghe, dove fanno la decta arte, immantenente chiudere, quando incomincia a sonare per lo decto morto...

[6] Stat. fior., 1357, cap. 59, pag. 367.20: la detta festa di Sancto Antonio che si guardi in questo modo cioè che [[...]] per tucti [[...]] artefici et sottoposti alla detta arte, chiusele boteghe in tucto solennemente si guardi, sotto pena di soldi C di piccioli...

1.3 [Rif. alla parte mobile (uno sportello nell'es.) che copre l'apertura di un oggetto].

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 138, pag. 528.17: Ond' egli [[...]] chiusa la visiera dell' elmo, e imbracciato il buono scudo [[...]] fra sé dice: - O graziosa anima, dovunque tu dimori, avendo in queste fiamme di Filocolo lasciato il corpo, rallegrati...

2 [Rif. a parti del corpo umano (come le labbra e le palpebre) o di un animale]: far combaciare fra loro; piegare su di sé, serrare contro il corpo (anche in contesto fig.) (anche pron.).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.47, pag. 110: «Or chiude le labra pro i denti coprire: / par, chi te vede, che 'l vogli schirnire. / Paura me mitte pur del vedere: / càionte i denti senza trattura».

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 65.3: Conchilla è un pesce di mare, lo quale sta chiuso con due ossa grosse, ed apre e chiude, e sta in fondo di mare...

[3] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 9.24: chi gli [[scil. gli occhi]] à piccoli e moventi e profondi, o che i palpebri si chiudono e aprono ispesso, sì è segno di rea e di velenosa natura...

[4] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 10.19: Quegli che àe le ciglia molto pilose, e parlando teco le sue ciglia chiude e apre e riduce inverso le tempie; quel cotale uomo naturalmente sì è superbo e invidioso e non netto...

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 327.5, pag. 207: Amor [[...]] tu say, questa donna che 'l cor tene, / come la movi, tanto ver' mi sale, / cum quel plaçer che clude le tue ale...

[6] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 10, pag. 276.23: Et quando [[il pesce vergilia]] vede che no· lla puote più perseguitare si chiude l'alie et lasciasi cadere infino in fondo di mare per lo dolore che elli àne dela nave che si parte da llei, che no· lla puote fare afondare.

- Fig. Fras. Chiudere le labbra: astenersi dal dire, tacere.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.125, vol. 1, pag. 274: Sempre a quel ver c'ha faccia di menzogna / de' l'uom chiuderle labbra fin ch'el puote, / però che sanza colpa fa vergogna...

- [Rif. ai petali di un fiore].

[8] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, proemio, pag. 240.24: Questo altresìe appare in alcuni fiori, che nel levare del Sole s' aprono, e nell' andare sotto chinano la testa, e quasi si chiudono.

[9] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 80.2, pag. 63: Quali i fioretti, dal notturno gelo / chinati e chiusi, poi che 'l sol gl'imbianca, / tutti s'apron diritti in loro stelo, / cotal si fé di sua virtute stanca / Troiolo allora...

2.1 Fras. Chiudere la bocca: avvicinare le labbra fra loro sino a unirle.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 249.22: passando l'aere per la canna del polmone e venendo fore, se chiudila bocca e mandilo fore constretto, come el mantaco, stando caldo, per la constrizione deventa freddo...

- [Per dare un bacio].

[2] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1186, pag. 76: Vedete el mio fiol ch'el chapo inchlina / per salutarve, e poi per darve paze / la bocha chlude, o trista mi topina!

2.1.1 Fig. Chiudere la bocca a qno: ridurre al silenzio, impedire di parlare, far tacere qno.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 4, pag. 157.18: E de l'altre cose non potè più dire, chè Appollo le chiusela bocca, e non volse che dicesse ciò che doveva adivenire di Pompeo e di Cesare.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 54.11: sì dovete sapere che cinque cose spiritualmente impedicano [[...]] la verace confessione. La prima si è onta, che l'uomo non osa dire suo peccato, e ciò fa il nimico che li mette al dinanzi l'onta per chiuderlila bocca...

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 265.17: Cadde in mare, e cadendo dice: - O padre, o padre, io ti sono tolto!- e le verde acque marine chiusorola bocca a Ycaro tuttavia favellando.

2.1.2 Fras. Avere la bocca chiusa: non avere il dono della parola.

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 768, pag. 282: confuso lo maistro no gi responde negota / stete cum' hom muto ki à clusala bocha.

2.2 Fras. Chiudere gli occhi: far combaciare le palpebre per proteggere gli occhi, per dormire, per reazione a un particolare stato emotivo o fisico, o per evitare di vedere o di avere consapevolezza di qsa.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 10, pag. 172.26: E die l'uomo ammaestrare ei garzoni, ched essi aprano e chiudanoli occhi temperatamente e maturamente, perciò che i giovani imitando le cose, sì gli paiono tutte nuove, und'esso le desidera e vuole.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 17-28.36, pag. 102: l' anima mia fu sì smarrita, / che sospirando dicea nel pensero: / - Ben converrà che la mia donna mora-. / Io presi tanto smarrimento allora, / ch' io chiusili occhi vilmente gravati...

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 29, pag. 452.15: lo ma[l]estr[u]o disceso delli buoni maggiori è degno d'essere da tutti scacciato, e de'si lo buono uomo chiudereli occhi per non vedere quello vituperio vituperante...

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 180.1: Quelli de esere pauroso [[...]] ch'è sottile per tutto il corpo, e che àe il colore sì come palido, e apre e chiudegli ochi ispesso...

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 1.9, pag. 125: Sopra ogni cielo sostanzïe nude / Stanno benigne per la dolce nota, / Ove la pïetà li occhi non chiude...

[6] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 10, pag. 120.29: allora io chiudendogli occhi, perché mi sdegnava di vedere loro luce, gittaimi in orazione...

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 19, pag. 144.22: et stando lu garzone in braça de lu patre, victi viniri li dimonij a sì, e videndu li dimonij, trimandu tuctu e chudenduli ocki, dichìa a lu patri: 'Ayutami, patri! ayutamj, patri!'...

[8] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1374] lett. 22, pag. 93.20: il vostro peccato, quando el trovate, punitelo e vituperatelo quanto potete: e guardate che non chiudiategli occhi per non volerlo vedere...

2.2.1 Fras. Non chiudere occhio: rimanere insonne.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 191, pag. 479.36: Buonamico, facendo vista di svegliarsi, dice: - Che ora è? - Dice Tafo: - Io l' ho ben sentite tutte l' ore in questa notte, però che mai non ho chiusoocchio.

2.2.2 Fras. Men che non si chiude l'occhio e apre: in un batter d'occhio, d'un subito.

[1] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 105.2, pag. 431: Or ascoltate 'l nuovo e dolce tratto: / ché, men che non si chiudel'occhio e opre, / fu 'l pane a quella benedizion fratto!

2.2.3 Fras. Chiudere l'occhio: morire.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 11, 106-117, pag. 266, col. 2.15: E cussí po', ditto e roborado tale testamento, chiuse ultimo l'og[i]o e andò in quella vita, ch'è gloriosa cença fine.

2.3 Fras. Chiudere la mano, le mani, chiudere i pugni: contrarre le dita verso il palmo, serrandole con forza.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 84, pag. 149.10: In questo salto ch'elli fece allora prese lo gigante a la gola [[...]]. E incontenente alsa la mano e poi la chiuse e menòla d'alto per forsa e ferrì sì fortemente lo gigante in su la testa [[...]] che lli iscoscese tutta la testa...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 8, pag. 313.5: raccolti in un pensiero il lungo amor portatole e la presente durezza di lei e la perduta speranza, diliberò di più non vivere; e ristretti in sé gli spiriti, senza alcun motto fare, chiusele pugna allato a lei si morì.

- Fig. [In segno di avarizia, tirchieria; per significare la fine di un'elargizione (anche in contesto fig.)].

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 11, pag. 219.14: l'avaro sempre porge la mano per ricevere, et sempre chiude in dare o in guidardonare, contra 'l detto del figliuolo di Sirac, che dicie: non sia distesa la mano tua per ricevere e raccolta per dare.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 5: Sappi che l'avaro semp(re) àe le mane stese a pprendere et a dare l'à chiuse, (et) a rendere (et) a m[e]ritare...

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 816.38: Ma però che la non durante fortuna, quanto più le cose mondane alla sommità della sua rota fa presso, tanto più le fa vicine al cadere [[...]], chiusala larga mano allora che meglio si pensava di stare, le sue mutazioni le fece conoscere.

2.3.1 Fig. Fras. Chiudere il pugno: venire a scadenza, terminare (rif. a una carica). || Immagine occasionale in funzione della rima.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 23, terz. 29, vol. 1, pag. 262: L' uficio cominciava a mezzo Giugno, / finiva a mezzo Agosto, e poi seguiva / di due in due mesi, e poi chiudevail pugno.

2.4 Fras. Chiudere la mano ritta alla mano manca: serrare tra loro le mani.

[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 21, vol. 7, pag. 460.13: E chiuderòla mano ritta alla mano manca, ed empierò la mia indignazione; o Signore hoe parlato.

2.4.1 Chiudere le mani, chiudere le mani al cielo: accostare i palmi delle mani nel gesto della preghiera.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 135.35: Ed allora era in Toscanella papa Niccolao d'Asscholi. Sentio la novella per contrario: credendo che' Fiorentini fossero sconfitti, chiusele mani al cielo, con allegra faccia dicendo al collegio di cardinali: - Dingnum e giusstum est. -

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.39, vol. 3, pag. 546: Ancor ti priego, regina [[...]], che conservi sani, / dopo tanto veder, li affetti suoi. / Vinca tua guardia i movimenti umani: / vedi Beatrice con quanti beati / per li miei prieghi ti chiudonle mani!».

[3] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 62, pag. 181.6: Allora, quando elli fue in terra, et elli chiusele mani, et disse: «Bel Siri Idio...

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 33, 22-39, pag. 860.36: imperò che finge che tutti li beati pregasseno la Vergine Maria per Dante, perchè santo Bernardo ne li avea pregati; e però dice: ti chiudon le mani; cioè chiudeno et accoppiano le mani, inchinandosi a te per lui...

2.5 [Rif. ai sensi].

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 262.25: Or dico dunque, che questo tesoro [[...]] è molto da rinchiudere, e da guardare, cioè, che per non perderlo si denno chiudere li sentimenti, specialmente occhio, lingua, e mano.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 117.31: né la soprabbondante pietà e allegrezza materna le permisero di potere alcuna parola dire, anzi sì ogni virtù sensitiva le chiusero, che quasi morta nelle braccia del figliuolo ricadde.

2.6 Fig. Chiudere le proprie membra, chiudere il proprio cuore, le proprie interiora: inibire ogni sentimento di simpatia, di carità, di altruismo verso gli altri esseri umani; indurire l'animo; negare interesse verso qno (anche pron.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 198.1: cului che averà la sustanza di questo mondo, e vedrà che 'l suo fratello abbia necessità, e chiuderà el cuor suo da lui, o! come l'amore di Dio dimora in cului?

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: chi arà la susta[n]tia del mo(n)do (et) vedrà lo frate suo patire necessità (et) chiuderà le me(m)bra suoie, come la carità di Dio p(er)mane in lui?

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 7, pag. 403.30: E che bisogno è, che lo cuore tuo stia chiuso al tuo sposo Cristo? A lui sempre s' apra, e chiudasi continovo al nimico...

[4] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 1 Gv 3, vol. 10, pag. 464.4: Quel che averà la sostanza di questo mondo, e vederà il fratello suo patire necessità, e chiuderà le sue interiora da lui, come è in lui la carità di Dio?

2.7 [Rif. a cavità del corpo interne o esterne (anche pron.)].

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 29, pag. 848.4: nel verno [[...]], i pori del corpo chiudee il naturale calore discendere dentro costrigne...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 96.9: E sì come 'l granchio suole sotterrare ampiamente lo male da non medicare, e aggiungere le parti sane alle inferme, così lo mortale freddo a poco a poco le piglia il petto, e chiuse le vie che danno la vita, e quelle del fiato.

[3] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 65, pag. 107.10: se la femmina è di calda compressione, e desiderosa dell'uomo, una o due o tre delle sue camere s'aprono; e quando l'uomo s'acosta a lei, lo seme cade nelle camere che truova aperte, e elle si chiudono sopra, e pigliano...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 106-120, pag. 629.20: O d'altra opilazion; cioè ragunamento d'omori che entrano ellino, o li loro grossi vapori, nelli meati che sono dal cuore al cerebro e, chiusi quelli meati, cade l'uomo e diventa insensibile...

2.8 [Rif. ai lembi di una ferita]: avvicinare tra loro sino a che si saldino; suturare chirurgicamente.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 1, cap. 9], pag. 91.15: E perciò si dee guardare di tale vena sengniare, per lo nerbo che v'è mischiato di sotto, sì che la lancietta nol tochi. E quand'ella il tocha sì conviene che la piagha rimangha aperta, perciò che chi la chiudesse sì ne potrebe aposteme avenire.

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 94, col. 1.2: Onde quando questi cotali segni appariranno, allora incontanente la ferita et il morso si debbe allargare colla medicina che noi nominiamo, et se nno, sì lla dobbiamo chiudere et saldare.

[3] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 188, pag. 96.16: Unguentu di plaga ki sana tostu et chuditostu la plaga. [1] Lardu di porcu suffrictu, meli et farina et vinu, et falli bulliri insembla et fallu liquidu et tenniru et usa et resolvirà.

3 Operare su di un oggetto in modo da coprirne o serrarne l'apertura (con le dita, con un tappo, un coperchio, un legaccio); otturare un buco o uno spazio vuoto (anche pron.); rendere un oggetto del tutto compatto (eliminandone le fessure, le sconnessioni, i fori).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. IV, pt. 1, cap. 8, pag. 83.3: Nell'ultimo chapitolo s'adimanda che è cciò che, sse ll'acqua si mette inn uno vaso tutto di sotto forato e di sopra uno pertuso, che, sse 'l pertuso di sopra si chiude e tura bene, che per li forami di sotto no(n)n escie punto d'acqua.

[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 25.21: [[Ippocrate]] fecie prendere una botte vota, e feciela enpiere di chiara acqua di fontana, e fecie fare nel fondo XII buchi, e li chiusecon dodici zipoli...

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 16.34: La seconda cosa che è necessaria in del facimento della nave sì è ch'ella sia chiusa di sotto; unde è bisogno che di sotto si chiuda tutta.

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 60.6: Di tali genti è signore e maestro un diavolo c'ha nome tagliaborse, o vero chiudiborsa, che un romito vidde ch'avea ufficio di chiudere le borse alle genti, che non l'aprissero per limosina dare a' poveri bisognosi.

[5] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 25, pag. 44.21: Et anco sea licito a ogni persona di potiri tiniri dinanti alla sua casa dentro da le colopne, cioè tra ll' una colopna et l' altra, panche chiavate chuse et schuse, et con serrame et sensa serrame...

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 4, 19-30, pag. 60, col. 2.4: Qui per esempio mostra l'arduo vado di quello luogo; e dixe: 'sí come al tempo che l'uva s'invara li vilani vanno imprunando le lor ... sevi cum spine, azò che soa vigna sia più salva, et alcuna fiada chiodeno sí piçol buco, che una forceletta de spine lo tura'...

[7] Stat. fior., 1335, cap. 17, pag. 24.25: le dette cedole così scritte, piegate et igualmente legate, in una borsa si mettano; et poscia, chiusa la borsa, et più et più volte rivolta et scossa, et poi aperta, l' uno de' predetti notai si cavi per sorte.

[8] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 13, pag. 711.21: E alla incerata canna con gonfiata gola e tumultuose gote largo fiato donando, quello risoluto in suono, con preste dita ora aprendo ora chiudendo i fatti fori, dava piacente nota...

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 7, pag. 36.4: E poi stato un pezzo chiamò li frati, e comandò a loro che di quello olio mettessero un poco in tutti li vaselli del monasterio; e, fatto questo, fece chiudere li predetti vaselli.

[10] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 11.29: Ve' tu uno vino tramutato e bolendo tutavia, esendo la bote isciema iij dita o 4 dita? sì ti dicho che tu la turi molto bene istreta [[...]], ché quando è isciema no fa força perché bola che tu la chiudi; ma fosse piena, averebene dano.

[11] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 15, pag. 68.15: E voglionsi quegli orciuoli di sopra da bocca chiudere, e suggellare con biuta di gesso...

[12] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 253.7, pag. 372: La donna pasma, e cadde: e' sensi toti / parien partiti: allor rinforza 'l pianto. / Poi chiusero 'l sepulcro d'un gran sasso, / ciascun rimase doloroso e lasso.

[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 7, pag. 92.37: E faito questo fé ioderli vaselli prediti; e l' atro dì per lo merito de lo dito Nonoso fum trovai tuti pim.

[14] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 88, pag. 206.12: poi ch(e) sono tucte poste così i(n) della ping(n)ata no(n) se remang(n)a vacuo; et coprela b(e)n c'una tigula et chiudela d(e) luto sapino et mictela i(n) lo forno et loco stia...

- [Rif. a un edificio:] coprire, tamponare uno spazio vuoto (con una porta, una parete, il tetto).

[15] ? Doc. pist., 1302-3, pag. 301.15: p(er) chiudere le po(r)te di Laterano lb. * * * s. xij p(r)o(venegini).

[16] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 106.4: Allogharono i decti operai, detto dì, a Giovanni di Lapo Ghini a ricoprire le tettora iscoperte per lo disfare delle case de' calonaci, le quali sono sopra la chiesa vecchia, e a chiudere da l' uno tetto all' altro sopra l' altare maggiore dallato.

[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 167.30: Puoi fece stecconiare lo palazzo de Campituoglio fra le colonne e chiuselo de lename.

- Chiudere un muro: alzare una parete.

[18] Doc. orviet., 1339-68, [1339], pag. 123.21: XXVI s. diedi p(er) XXV pietre da filo e p(er) XVI panelle di tofo, le quali si volçaro p(er) chiudareel muro dela camora e p(er) alçare la casa dal'una del[e] parti p(er) chiudare usciali.

3.1 [Rif. all'azione del freddo:] contrarre e compattare qsa eliminandone gli spazi vuoti.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 249.8: E la natura del freddo è de costrìngiare e de chiùdare, e la natura del caldo è de radare e d'aprire...

3.2 Fig. [Rif. al cielo:] divenire o far divenire buio a causa della copertura delle nuvole o a causa delle tenebre (anche pron.).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 13, pag. 376.34: E così stando, mi parve vedere il cielo chiudersi d' oscuri nuvoli...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 16.26: O Dea, se io vengo ripetendo dal primo principio, e se ti piaccia udire l'istorie delle nostre fatige, innanzi la notte finirà el dì chiudendo il cielo.

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 7, pag. 694.30: e il cielo già stato ridente e chiaro, e promettente con la sua luce letizia, vede spesso chiudersi di nuvoli stigii li quali, con la terra congiunti, hanno potenzia di fare profonda notte del mezzo giorno...

3.3 [Rif. agli occhi]: coprire, tappare (con le mani).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 73-81, pag. 277, col. 1.3: Dixe che, po' che Virg. li solse i ochi, li quai erano chiuxi con le soe mani perché 'l non vedesse 'l Gorgone...

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 65.3, pag. 174: Poi che la mia ventura è tanto cruda / che ciò che gli occhi incontra più m'attrista, / per Dio, Amor, che la tua man li chiuda, / poi c'ho perduta l'amorosa vista...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (ii), par. 58, pag. 509.29: non dobbiamo qui intendere degli occhi corporali, ma delle nostre affezioni mosse [[...]] dall'appetito irascibile e dal concupiscibile: questi son da chiuder con le mani, cioè con l'operazioni della ragione...

- Chiudere il viso, il vedere, la faccia: serrare le palpebre; coprire il volto, lo sguardo con le mani.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 28.18, vol. 3, pag. 460: un punto vidi che raggiava lume / acuto sì, che 'l viso ch'elli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume...

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 85.7, pag. 70: «Ma ela perché dura sta fatica / di farti me contra mya voya avere?». / «Ch'ela non sente e chyude'l vedere, / fa come sòle, et è cosa antica».

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 38, pag. 480.16: Puossi per le prescritte parole comprendere che il Gorgone si mostrasse [[...]], o vero che Virgilio suspicasse non si mostrasse, essendo stato dalle Furie chiamato, e perciò avere così chiusoil viso all'autore...

[7] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 3, vol. 1, pag. 271.15: E chiusesi Moisè la faccia sua; chè in verità non ardiva di guardare contro lo Signore.

3.3.1 Fras. Chiudere gli occhi a qno, di qno: compiere l'atto rituale di abbassare con la mano le palpebre a un morto.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 5, pag. 159.8: Lassaci ora mai in pace co le nostre femine, e ci chiudanoli occhi, quando noi moriamo, e ci seppelliranno.

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 344.17: Già lo spirito mio esce nelle aure [[...]]; io morio vie via, chiudemigli occhi co la cara mano.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 75, pag. 44.34: E così, abiendo confortati e messi a concordia i suoi parenti [[...]], allora condusse le mani delle sue figliuole a l'ultimo oficio di chiudereli suoi occhi...

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Penelope, pag. 4.23: Risovvengati di Laerte sì, che tu medesimo gli chiudagli occhi suoi quand' egli finirae; però ch' egli è negli ultimi tempi della sua vita.

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 1.38, pag. 15: Aimè! lasso me! come indurata, / Con sorde orecchie costei [[scil. la morte]] vilipende / I miseri, da cui è disiata! / E' lamenti de' tristi non intende, / E niega chiudergli occhi lagrimosi / Questa crudele, che tanto m' offende!

[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 37, pag. 67.1: gli occhi non ti pote' chiudere; le ferite non ti pote' lavare; e le tue membra, che giacciono nude in terra, non ti pote' ricoprire...

3.3.1.1 Fig. Causare la morte di qno, far morire.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 132.16: Quegli mise l'affaticato capo sotto la verde erba: la morte chiusegli occhi che guatavano la bellezza del loro signore.

[2] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 51.1, pag. 547: Infin che gli occhi miei non chiudeMorte, / mai non avranno de lo cor riguardo; / ch' oggi si miser fisi ad uno sguardo / che ne li fuor molte ferute porte.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 182.18: Non è maraviglia se la miseria di Cimbria chiuseli occhi de l' omo, e se la morte de la sua gente vinta da Mario li menomoe l' ardire...

[4] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 387, pag. 763.10: Costui fu figliuolo di Teseo [[...]], il quale fu amato molto da Phylis [[...]], colla quale alcuno tempo abitoe, ma poscia sotto promessione di tornare da llei si partì; la quale tanto distemperatamente l' amoe, che morte gli occhi le ne chiuse.

3.3.1.2 Fras. Chiudere la luce a qno.

[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 30 [Iacopo Cecchi].43, pag. 68: tu rompi e parti tanta pura fede / di quel verace amor ch'ella conduce, / se chiudi, Morte, la sua bella luce.

3.3.1.3 Fig. Fras. Chiudere gli occhi, l'occhio: ottundere consapevolmente o inconsapevolmente la capacità di giudizio per evitare di rendersi conto di un evento, di una situazione.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 40, pag. 451.27: Dilitie e divitie tenporale este, sì come è di sovra decto, mecteno funmo inn occhi di sapienti, malo ellegendo a bono e bono a malo. Unde dice Gregorio: «Occhi che colpa chiude, pena li apre».

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 5, cap. 3, par. 4, pag. 127.16: Scritto è: saranno gli uomini amanti di sé medesimi, e sapemo che amore privato ismisuratamente chiudel' occhio del cuore.

3.4 Fras. Chiudere le orecchie: tappare gli orecchi per evitare di udire; ignorare volontariamente ciò che viene detto da qno.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 185.16: Et Seneca, ne le pistole disse: da chiudere sono gli orecchi a le male vocie.

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 63.5, pag. 866: Audito aggio ke l'aspido serpente / à de natura cognosscere tanto, / ke bene de lontano vede e sente / lo savio ke 'l costrenge per encanto: / anbe l'urec[h]ie chiude amantenente, / a ciò ke nome de nïuno santo / per força no lo faccia obedïente...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 30, vol. 3, pag. 330.1: Salomone [[...]] dice: Chiudii tuoi orecchi, non ascoltare lingua malvagia.

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 160.11: Però che la Scrittura dice: Chi chiudele orecchie per non volere udire la legge, la sua orazione da Dio è riprovata.

[5] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 261-70, pag. 84.14: e se pure alcuno predicando se ne fatica, così alle sue parole gli orecchi chiudono come l' aspido al suono dello 'ncantatore.

4 Porre qsa in un luogo, per proteggerlo o nasconderlo (anche in contesto fig.) (anche pron.).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 8: o h(om)o che sè ce(n)nere, p(er)ché p(er) avaritia socte(r)ri l'avere? et p(er)ché t'acosti al'avere lo qual tu no(n) dèi reitare? [24] Et però no(n) dèi chiudere nec socte(r)rare le ricchesse, ma dèile uzare...

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.34, pag. 69: Dolor e [i]spiacer, tuti martiri, / maninconia, pianto, guai e sospiri, / tormento, ïra, mal tuto e travalglio, / ancor son, di ciascun, loro amiralglio: / tale tesoro in mia sagrestia chiudo!

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 1.3345, pag. 324: Esser non puo' che sia la mente nuda / D'amare amante, dico più e meno: / Or voglio che tal detto in te si chiuda.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 262.13: E però nella Cantica la vergine è detta orto chiuso due volte, perchè dee essere chiusolo corpo in certo luogo segreto, e lo cuore nel corpo, sicchè non esca vanamente per li sentimenti.

[5] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 356, pag. 31: Tanto è ciaschun gentil quanto à vertude / E tanto è vertuoso quanto è l'opra / Per bel valor di fuor; sì che si scopra / La nobiltà che in l'animo si chiude.

4.1 Fras. Chiudere in, nella mano, chiudere in un pugno: tenere qsa all'interno della mano serrata a pugno (anche in contesto fig.).

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 265, pag. 182.4: ed e' no v'avea terra da lavorare tanto come in un pugno potese chiudere, anz'era tutta dura rocca insino a l'onda del mare.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 396.5, pag. 241: Ella cludeaen mano lo cor structo / ch'io li fiday chiavato soto serra, / e cum quel lume, che senpre l'aferra, / l'avia segnato en cycatriçe tutto.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 19, S. Felice, vol. 1, pag. 204.19: A coloro che adoravano lo Dio Apollo disse san Felice: "Se Apollo è veracemente Iddio, ora mi dica che è quello che io tengo ora chiusone la mano".

4.2 Fig. [Rif. al contenuto di uno scritto, a un argomento, a un ragionamento:] includere, comprendere.

[1] Pacino Angiulieri (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), D. 15a.14, pag. 402: e se 'ntramet[t]er tenzon mi volete / d'amor che fa li suoi amanti gioire, / chiudete in un sonetto vostra intenza.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), Proemio.110, vol. 1, pag. 34: Ma guardin in quel libro che contene / ciò ch'elle deon servare / e como costumare [[...]]. / Né fue lo movimento / per lor doctrinamento, / ma sol per quelle ch'esso libro chiude.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 11, 1-12, pag. 251, col. 1.4: ogni vostra rasone è defettiva, e questo avene perché li soi sillogismi non chiudeno se non lucrativa intentione.

4.3 Fig. Nascondere, celare alla conoscenza altrui.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 333.7: E quelle cose che prima non mostrano li loro difetti sono più pericolose [[...]]: sì come vedemo nel traditore, che nella faccia dinanzi si mostra amico, sì che fa di sé fede avere, e sotto pretesto d'amistade chiude lo difetto della inimistade.

[2] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 1, pag. 5.3: Nel tempo che lo Nostro Signore Jesu Cristo era in terra, era vero uomo e vero idio: e lle demonia non lo poteron conoscere, però che alcuna volta chiuse la divinità, e parve ch'e' fusse pur omo, e alcuna volta chiuse la umanitade, e parea idio.

4.3.1 [Prov.] Ciò che neve chiude, sole apre.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36, pag. 253.20: Niuna cosa è sì segreta che non si sappia, e però dice il proverbio: ciò che neve chiude, sole apre.

4.3.2 [Rif. al senso di un discorso, di uno scritto:] rendere ambiguo, oscuro, di difficile o impossibile comprensione.

[1] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 8g.10, pag. 87: lo vostro dir novello si travaglia / di quel ch'usaste a lo 'nconinciamento: / menaste il gioco chiuso a la sbaraglia / poi v'è piaciuto aprì llo 'ntendimento, / e discovrir novella riprensione / di ciò che chiuse lo primer messag[g]io / in divisato modo di parlare.

4.4 Porre qno o qsa in un luogo da cui non può liberamente uscire; rinchiudere; imprigionare (anche in contesto fig.).

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 8.8, pag. 46: L'una [[brama]] di novo per me cresce e s'alta, / ed ho dell'altra inveterata fame; / ma s'io non sciolgo lo primo legame, / Morte mi chiudaco la sua ribalta!

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 227.12:fuggite, perochè dentro Polifemo chiudele lanose pecore e le loro poppe mugne...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 81.12, pag. 67: venemi rabia / de farmy servo e darti 'l cor myo, / e pur dipo' lo mi chiudisti en cabia / et ora lo consumi...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 140.21: Dite [[...]] sì è murata di pietre [[...]]. Questo è il luogo, lo quale chiudeli maliziosi, e li bestiali...

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 625.10: E quelli fue crudele maestro, che trovò il toro di rame, nel quale li chiusi vivi, messovi sotto il fuoco, con lungo e occulto tormento erano constretti con risonante muglio spirare e morire...

[6] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 85.11, pag. 630: responde al dimandar, qual non malizio: / - A non volere simigliarse a Giuda, / che ancise se stesso, onde perdono / non trova e mér pur che lo 'nferno el chiuda, / quinci ad Assese giorne in quanti vôno / glie tener pellegrine e notte quante / reposan la fatiga che i fa sante?

[7] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 3, vol. 9, pag. 307.7: Di che Erode Tetrarca, essendo ripreso da quello di Erodiade, mogliere del suo fratello, e di tutti li mali che fece Erode, [20] sopra tutti questi aggiunse etiam questo, ch' egli chiuseIoanne in pregione.

4.5 Pron. Porsi all'interno di un luogo serrandone l'entrata (anche in contesto fig.).

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 9.36, vol. 1, pag. 124: Vergene piena di tutto l'amore, / kiusesi 'n voi la gloria cum dolçore...

[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 2, pag. 128.11: Allora il re si chiuse in una camera con questo greco e disse: «Maestro mio, grande prova ho veduto della tua sapienzia. Pregoti che mi dichi come queste cose tu le sai».

4.6 Locuz. verb. Chiudere di fuori: tenere qno fuori da un luogo, senza lasciarlo entrare; escludere (in contesto fig.).

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 411.12: Siccome io non ho invitata la libertà del fortissimo animo, testimoniata igualmente a' fatti et alli detti, così non l' ho chiusadi fuori, venendo di sua propria volontade.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 37, pag. 349.25: Magone, essendo a Gade tornato, fu chiusodi fuori: perchè di quindi a Cimbi l' armata menatane [[...]] mandò in Gade ambasciatori, dolendosi che le porti a lui compagno ed amico fossero state chiuse...

4.6.1 Chiudere fuori di casa qno.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 4, pag. 460.1: Tofano chiude una notte fuor di casa la moglie, la quale, non potendo per prieghi rientrare, fa vista di gittarsi in un pozzo e gittavi una gran pietra...

4.7 Fras. Chiudere la porta, le porte in/nel petto a qno: sbattere la porta in faccia (anche pron.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.115, vol. 1, pag. 141: Chiuser le porte que' nostri avversari / nel petto al mio segnor, che fuor rimase / e rivolsesi a me con passi rari.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 144.10: Qui l'Autore discrive in che abito si convertì Virgilio per la risposta de' demonj, e per lo chiudersile porte nel petto...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 2, pag. 446.22: pone la racolta fatta loro da' demòni, che sopra la porta [[...]] erano, e come, avendo Virgilio parlato con loro, gli fosse da loro chiusala porta nel petto e turbato a lui se ne tornasse...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 9, 61-63, pag. 259.27: E però finge che Virgilio non li poté pacificare partito da Dante; cioè la ragione superiore non congiunta in quella con la sensualità, e la difficultà si mostra nel chiuderle porte nel petto a Virgilio.

5 Ostruire un varco, un passaggio, una via di transito; rendere impraticabile o inaccessibile un luogo (anche in contesto fig.) (anche pron.).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 24.7: E sappiate che dopo lo peccato del primo uomo quello luogo fu chiuso a tutte genti.

[2] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 9, pag. 204.25: Sì come Allexandro chiuse questi .xv. passi. Li quali Allexandro questi .xv. passi in tal guiça acconçoe artificiosamente con pietre, con ferro e con piombo [[...]], che alcuno di loro scire non ne potea né altri andare a lloro.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 62, vol. 2, pag. 37.20: Anco, statuimo et ordiniamo che se alcuno sopraprendarà de la via publica o vero essa chiuderà [[...]], la podestà sia tenuto et debia quello che soprapreso è [[...]], fare levare et chiudere et la detta via aprire...

[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 263.20: Alla nostra patria si conviene andare con queste navi, con questo aiuto si conviene fuggire da Minos. Minos non ci ha potuto chiudere l'aere; tutte l'altre cose ci ha serrate.

[5] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 11.5, pag. 91: La via del pegro con siepe s' acorda, / Perchè le spine chiudonno l' intrate, / Sì che gli grava.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 93.13: Dal principio che De' fè 'sto mondo fin a san Çuane e fin al dolce Criste no fo promixo mae celestial regno: ben è questo pacto da innamorar-ne! El è averti hi cel che tanto son stachij chiossi per lo peccao.

[7] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 66, par. 13, vol. 2, pag. 418.4: Ancoké nullo ardisca chiudere overo per alcuno modo empedire glie fossa del comuno de Peroscia, ma deggano esse[re] libere e spedite tucte e ciascune entorno entorno aglie mura de la cità e deglie borghe, sì ke sença empendemento alcuno quignunque passare vorrà gire possa e retornare.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 48, vol. 2, pag. 252.19: a Poggibonizzi [[l'imperatore]] ripuose il castello in sul poggio [[...]]. Là dimorò infino a dì VI di marzo, e gli fallò molto la vittuaglia [[...]], che' Sanesi dall'una parte e' Fiorentini da l'altra gli aveano chiusele strade...

[9] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 34.8: Ma poi che egli vide da ogni parte chiudersi la via alla tornata, e di dì in dì più divenire vana la sua speranza, non solamente Toscana, ma tutta Italia abbandonata [[...]], come poté, se n' andò a Parigi...

[10] Stat. venez., 1366, cap. 148, pag. 68.8: Cum ço sia cosa che platti et altri navilii occupano et cludeno lo Canale de Riolto molto, inperçò ch'elli stanno l'uno ananti l'oltro, va parte che alcun navilio né platto possa stare ad alcuna riva per tutto lo Canal de Riolto, da çascuna parte, se non gualivi...

- Fras. Chiudere la fuga a qno: impedire a qno di fuggire sbarrandogli la strada.

[11] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 18, pag. 226.23: l' altezze [[...]] il nemico avea prese, acciocchè per luoghi strabocchevoli e dirupati saltando fuggissero: la qual fuga sè disse di chiudere loro.

5.1 Fig. Fras. Chiudere (la) via di qsa, a qsa: rendere impossibile, inefficace, indisponibile.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 15, pag. 182.5: la mutua carità adimanda che ssi renda bene per bene, se non chiudela via della misericordia...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 36, vol. 3, pag. 358.18: Paura dice: Ho perduti gli occhi. Sicurtà risponde: Ciò è per tuo bene, chè la via ti è chiusa a molte voluttà.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, canz. 3.7, pag. 253: li atti disdegnosi e feri / che nella donna mia / sono appariti, m'han chiusala via / dell'usato parlare.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 185.4: Responde l'uomo: «Molto mi sarebe dolce l'angoscia di qualunque pena, s'i' vedesse via d'alcun bene. Ma credo fermamente che voi diciate per fuga quel che dite, che siete legata d'altrui e per chiudermivia di non parlare a voi...

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 29, pag. 142.25: Anchor, se le persecucion no fossan ma cessasan, serave chiossa e serraa la via del gran guagno e 'l moho tostan de devegnir figliol del pare altissimo.

5.2 [Rif. a un corso d'acqua:] controllarne la portata attraverso un sistema di sbarramento, una chiusa.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 121, vol. 2, pag. 59.30: Et qualunque apprendarà li corsi de l'aqua per lo detto fossato o vero chiuderà , tollarò allui C soldi di denari per pena, et nientemeno al comune reducerò, et la chiusura o vero hedificio distrugere farò.

5.3 [Rif. ai fenomeni meteorologici].

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 46, vol. 1, pag. 123.12: egli chiusetre anni il cielo, e non diè piova; e poi per la sua orazione tornò la piova.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 10, pag. 87.16: Elli fu in dell'orationi molto devoto in contemplare di Dio, che la sua oratione chiuse tutto lo cielo, che stette che non piove tre anni et sei mesi, et poi l'aperse.

[3] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ap 11, vol. 10, pag. 523.1: Questi hanno possanza di chiuder il cielo, che non piova nelli giorni della sua profezia; e hanno possanza sopra le acque di convertirle in sangue...

5.4 [Rif. a un ostacolo naturale:] delimitare, porre un termine, un confine fisico a un territorio.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 19.11: Il sito d' Italia si distende da circio in euro, ed hae dal merigge il mare Tirreno; dal ponente il seno Adriatico; dalle altre due parti, onde si continua la terra, è chiusa d' Alpi...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.114, vol. 1, pag. 156: sì com' a Pola, presso del Carnaro / ch'Italia chiude e suoi termini bagna, / fanno i sepulcri tutt' il loco varo, / così facevan quivi d'ogne parte...

[3] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 460.4: questa aqua [[...]] à nome Acheronte [[...]]. Questo circunda e chiudefra' suoi termini lo inferno...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 8.49, pag. 25: India è grande, ricca e 'l più in pace; / dal mezzodì e suso in oriente / sopra il mare Oceano tutta giace. / Indus la chiude e serra da ponente, / monte Caucaso di vèr settentrione: / queste son le confine drittamente.

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 24, pag. 484.17: Le navi onerarie in gran parte arrivarono a Egimuro isola (questa di verso il mare chiude il seno nel quale è situata Cartagine...

5.5 Pron. [Rif. al mare:] diventare impraticabile, non navigabile.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 39, pag. 182.24: Ma sono certi mesi molto acconci, e certi dubbiosi, ed altri che il mare non è niente da trattare [[...]]. E però da' dodici di Novembre infino a dì sei di Marzo il mare si chiude, perchè il die è piccolo, e la notte grande, ed i nuvoli molti, e grandi venti non solamente le navi del mare fanno cessare, ma i viandanti conturbano, che per terra non possono andare.

5.6 Fig. Rendere inefficace, indisponibile qsa; impedire a qno di agire, a un evento di svolgersi, a un senso di svolgere la sua funzione (anche in contesto fig.) (anche pron.).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 12, pag. 176.2: Detto dello omicidio seguita della discordia, il quale è vizio gravissimo. La gravità del quale si manifesta in tre modi: el primo, che chiude e dischaccia la charità...

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 31, par. 9.46, pag. 197: dounque io mi volgo, io veggio lui, / E sse voi nol vedete, io non posso altro. / Però non curo guardar inver gli altri; / Ché suo statura mi sta senpre avanti, / Chiudemi tutte l' altre creature.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.1, vol. 1, pag. 95: Al tornar de la mente, che si chiuse / dinanzi a la pietà d'i due cognati, / che di trestizia tutto mi confuse, / novi tormenti e novi tormentati / mi veggio intorno...

[4] Jacopo Cecchi, XIV pm. (fior.), 1.28, pag. 436: Morte, se tu questa gentile uccidi / [[...]], / tu discacci virtú [[...]]. / Se chiudi, Morte, la sua bella luce, / Amor ben potrà dir dovunque regna: / - I' ho perduta la mia bella insegna.-

[5] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae I.39, pag. 244: E quei che volsero a' nemici armati / Chiudere il passo co le membra sue: / Duo padri, da tre figli accompagnati, / L' un giva inançi, e due ne venian dopo, / E l' ultimo era il primo fra' laudati.

[6] Esopo tosc., p. 1388, cap. 44, pag. 195.15: sopravenne il covertato cavallo con grande superbia, facciendo atti di grande arroganza con la testa; e gridando in capo all'asino, minacciando dicieva simiglianti parole: «Tu mi chiudi il mio andamento»...

5.6.1 Fig. Rendere indisponibile, impraticabile qsa con un divieto, una proibizione; precludere; vietare.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 131.6: io ho voluto che tutto el mondo mi sia chiuso, perchè sola Creta mi fusse aperta.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 156.1: Dà aiuto a colei, alla quale la terra fu chiusa per la crudeltà del padre; o Netunno, dà luogo a quella che è tuffata nel mare per la crudeltà del suo padre...

6 Circondare un terreno, o altro tipo di proprietà, con un recinto (una siepe, uno steccato, un muro o simili) (anche in contesto fig.) (anche pron.).

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 171, pag. 49.23: Item, ordiniamo che qualunque à terra da la Pieve in su, sì la debbia chiúdare a detto di due massari, cioè longo la via.

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [121], pag. 54.18: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona àne o tiene alcuno orto piantato o seminato di camengiari o cauli o d' altre erbe da mangiare, sia tenuto esso orto di chiudarlo, e chiuso tenerlo intorno intorno, sì che bestie intrare non ci possa...

[3] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1320], pag. 489.16: Costò il muro che si fecie i[n] su la via nuova di che si chiuse il giardino e fue su per la via bracia [....] e alto 6, lbr. 109 a fior..

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 16, vol. 2, pag. 269.21: come si dice nella Cantica, la vergine sia giglio fra le spine [[...]], rinchiusa fra le siepi delle spine [[...]], come si suole chiudere l' orto fruttifero con le spine, acciocchè li frutti non siano tolti.

6.1 [Rif. alle munizioni di un luogo fortificato].

[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 163.37: E non è anchora grande tenpo che llo nobile e potente re di Francia messer Aluixe vi fece una molto bella forteza di torre e di mura. Le quali mura chiuseno tutto lo borgho molto nobilemente.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 1, vol. 4, pag. 279.7: Ed allora cominciaro a fondare magioni, ed a fermare città e fortezze, ed a chiuderle di muro e di fosso...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.11, vol. 1, pag. 544: Ma quelle donne aiutino il mio verso / ch'aiutaro Anfïone a chiuder Tebe...

[4] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 32, pag. 155.3: Anticamente alcun di Tebe, nominato Amfione [[...]], vogliendo per più fortezza di mura chiudere sua terra, con tanta dolcezza pregando d' aiuto la gente richiese, che compiutamente al suo volere ne pervenne.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 10, vol. 2, pag. 218.16: Nel detto anno [[...]], i Fiorentini per tema della venuta dello 'mperadore sì ordinarono a chiudere la città di fossi da la porta a San Gallo infino a la porta di Santo Ambruogio [[...]], e poi infino al fiume d'Arno...

6.2 [Milit.] Costringere un esercito, una popolazione, in uno spazio ristretto, impedendone la sortita o la fuga; circondare; cingere d'assedio (una città).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 39, pag. 506.13: Ma Teodosio [[...]], non abbiendo vivanda, nè sonno, sappiendo ch' era abbandonato da' suoi, e non sappiendo che fosse chiuso da' nemici, egli solo solamente Cristo adorò inginocchiandosi in terra...

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 34, pag. 110.31: Incontanente prendaremo le porte [[...]], e poi apresso ritornaremo dietro a' dossi di coloro che conbattaranno con voi, e li chiudaremo e assaremo in tal maniera che morti saranno.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 6, pag. 517.4: L' oste del divino Julio Cesare [[...]], chiudendo con armi la città di Munda, e mancando la materia del legname in chiudere lo steccato, con ordinanza di cadaveri de' nimici compose l' altezza de lo steccato...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 128, vol. 3, pag. 247.13: bene aventurosamente si puosono all'asedio della terra di Melazzo per terra e per mare, chiudendola dal lato fra terra ove si ricoglie quasi a isola per ispazio d'uno migliaio, con grande fosso e isteccati con molte bertesche...

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 78, argumento.1, vol. 4, pag. 34: Di color, che chiusono il Modonese / e poi dell' oste di Monte Catino, / e come il Papa l' Antipapa prese, / e di que', che lasciò, ch' a tutti i poveri / sei piccioli del suo per un s' annoveri.

- Fras. Chiudere d'assedio: cingere d'assedio, assediare un luogo.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 22, vol. 2, pag. 161.4: I Perugini [[...]], presono più baldanza, e rinforzarono l'oste di molta gente, e chiusono la città d'assedio con cinque battifolli, per modo che no· vi si potea entrare né uscire sanza grande pericolo...

6.3 [Rif. alle braccia:] circondare qsa stringendolo, abbracciare.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 400.6: le tue braccia non chiuderebbono sustanzia, come fanno tra' mortali; e per[ò] no[n] ti affaticare, fratello mio Stazio, indarno.

6.3.1 Fras. Chiudere con le braccia: serrare il corpo di qno con le braccia, abbracciare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.59, vol. 1, pag. 369: Tra male gatte era venuto 'l sorco; / ma Barbariccia il chiusecon le braccia / e disse: «State in là, mentr' io lo 'nforco».

[2] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 226.5, pag. 365: la madre si lancia / su per la scala e 'l suo figliuol aferra: / la piaga bacia c'ha sopra la pancia, / sì forte co' le braccia 'l chiude e serra...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 118-126, pag. 558.12: la fraudolenta occupazione del vizio, significato per Barbariccia che il chiudecon le braccia, e cela il vizio con fraude sì, che non possa apparere allora...

7 Avvolgere, ricoprire in tutto o in parte il corpo con un indumento (in partic. il mantello), per proteggerlo o per celarlo alla vista (anche in contesto fig.) (anche pron.).

[1] Dante, Rime, a. 1321, 47.92, pag. 179: Canzone, a' panni tuoi non ponga uom mano, / per veder quel che bella donna chiude: / bastin le parti nude...

[2] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 8.16, pag. 45: Deh, com farò che pur mi cresce amore, / e mancami speranza in ogni canto? / Non veggio in che ammanto / mi chiuda, ché ogni cosa mi tormenta, / se non ch'i' chiamo morte che m'uccida...

[3] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 932, pag. 60: Io trasi alora un tal schlopo de planto, / ch'io non so chomo el chuor no me s'aperse, / chludendome la faza soto el manto.

[4] Storia Michele Minorita, p. 1389 (fior.), cap. 17, pag. 56.9: il vicario andò giù allato a fra Michele [[...]], e ne l'atto suo parea tutto sbalordito, o perché avesse paura del popolo, o perché avesse compassione a frate Michele, imperò che v'era alcuno frate cordelliere che, udendolo si chiudeva la faccia colla cappa, ristringendosi.

- Fig. Porsi innanzi a qsa, coprendolo e nascondendolo alla vista.

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 1, 13-21, pag. 5, col. 1.25: quel pianeto che conforta ad amare, ch'è secondo astrologia Venus, sí ascendeva lucido e radioso, cum li quai radii el velava, o ver chiodea lo segno de Pisses...

7.1 Pron. Proteggersi dai colpi con una corazza o altro mezzo di difesa (in contesto fig.).

[1] Dante, Rime, a. 1321, 46.9, pag. 167: ed ella ancide, e non val ch'om si chiuda / né si dilunghi da' colpi mortali...

- Fras. Chiudere nello scudo: proteggere il corpo dietro uno scudo (anche in contesto fig.). Anche pron..

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 129.5, pag. 77: Ma pure in fine [[...]] / disse fra sé: - Se io costei intendo / amor la stringe, ma sì come rea, / sotto lo scudo ancor si va chiudendo; / ma non potrà, pur che forza mi dea / Amore a sofferir, guari durare...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 422.28: Non altrimenti il trojano Enea, e il re Turno si chiudono nelli scudi, e si donano molti colpi...

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 29, pag. 150.12: diritti sopra le staffe, chiusisotto gli scudi [[...]], velocissimi più che aura alcuna corrono i loro cavalli...

[5] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 144.5, pag. 205: Solo una cosa m'è conforto e scudo / E fa portarmi in pace gli accidenti, / I qua' piovono in me tristi e dolenti, / Che son d'ogni speranza privo e nudo, / E sotto questo sì mi cuopro e chiudo...

8 Piegare un documento, una lettera, apponendovi il sigillo, in modo che ciò che vi è scritto non possa essere variato o letto.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 21, pag. 283.30: Fatta la pistola, Florio piangendo la chiusee suggellò...

- Fras. Chiudere la bolla: imprimere il sigillo sui lembi di un documento piegato, in modo che non possa essere aperto.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 26.58, pag. 601: O peccatur' del mondo, dicete, or ke farite, / quanno quella sententia cusì dura odarite: / «Nel foco dell'enferno, maledicti, ne gite»? / Sirà clusala bolla, non sirà plu audiença.

8.1 [Rif. a un libro (anche in contesto fig.].

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 12, 1.55, vol. 3, pag. 399: Io sola Etternità chiuder non posso / questo libro ch'è mosso / dal mio signor Amore; / a llui convien l'onore / ch'à 'l poder e la força / et esso il chiude ch'a ben non si sforça.

[2] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 18, pag. 219.12: E rivolto ch' ebbe il libro, trovò quel luogo dov' era scritto: Lo spirito di Dio è sopra me [[...]]. E chiudendo il libro, rendello al ministro e sedette.

9 Porre termine a un processo che si svolge nel tempo, a un comportamento, a un'azione; far cessare, concludere (anche pron.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.88, vol. 1, pag. 137: E 'l savio mio maestro fece segno / di voler lor parlar segretamente. / Allor chiusero un poco il gran disdegno / e disser: «Vien tu solo, e quei sen vada...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 102, pag. 490.6: E certo se io volessi particularmente narrarvi quanti pericoli io ho già per l' amore di lei corsi, e quanto io l' ami, prima il dì saria dalla notte chiuso, e quella, esso ritornando, cacciata...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 659.24: Il primo et ultimo dìe massimamente contiene la condizione della umana vita: che molto fae al fatto con quali providimenti e principii si cominci e con quale fine si chiuda.

- Chiudere giorno: por fine allo svolgimento del tempo mondano.

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 6.2250, pag. 264: le nude ossa con la fronte calva, / Che dormono vestite di speranza, / Rinasceranno con la carne salva / Quando la forza del Fattor benegno / Chiuderà giorno nell'umano regno.

9.1 [Rif. a uno scritto o a una sua partizione, a un argomento (anche pron.)].

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 373.16: Qui chiudequesto capitolo, e dice: vienne, che lla luna tiene già il confine dello emisperio di sopra, e di quello di sotto, e tocca il mare là sotto Sibilia...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 6, pag. 75.13: Chiudasi qui il recitamento di tali miracoli della nostra cittade, a ciò che non paja ch' io transporti le simili usanze dal tempio celestiale alle case delle private persone, se io più oltre prendessi i fatti romani.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1384 ex.] 9.10: e perché in pochi versi breve ystoria / vien che si chiuda, di costui menbranza / m'apar di fare en la petra marmoria...

[4] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 3, ott. 50.5, pag. 40: Questo cantar convien che qui si chiuda, / e nell'altro vi verrò racontando / come ella scampò da quel dolore...

[u.r. 07.04.2014]