FRULLO s.m.

0.1 frulla, frullo.

0.2 Da frullare.

0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370; Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

0.5 Anche s.f. (frulla).

0.7 1 Rumore prodotto dallo sbattere delle ali di un uccello (in varie espressioni con valore avv. di 'niente', 'per niente'). 1.1 Locuz avv. Senza frulla: certamente, indubbiamente. 2 Arnese da cucina provvisto di una parte girevole, usato per stemperare le uova, per montare la panna, ecc.

0.8 Zeno Verlato 26.07.2011.

1 Rumore prodotto dallo sbattere delle ali di un uccello (in varie espressioni con valore avv. di 'niente', 'per niente').

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 10, pag. 172.2: Messer Riccardo [[...]], dolente e tristo s'uscì della camera e disse parole assai a Paganino le quali non montavano un frullo.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 306.12, pag. 369: E 'l vestir bianco non rileva un frullo; / se 'l core è nero ed è torta la zanca / nel fine si ritruova tristo e brullo.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 3.5, pag. 72: ogni pena con gioia e trastullo / io so' contento in pace di portare, / per amor di colui a cui un frullo / in fine a qui non seppi meritare...

[4] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 148.275: io l'é lassato mozzo - senza nulla, / con la sua testa brulla / che non val una frulla - en mal viagio...

1.1 Locuz avv. Senza frulla: certamente, indubbiamente.

[1] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 4, 10.5, pag. 48: e per lui fermo (e ogni cosa si crulla) / è 'l ciel, ne[l] qual Dïo sempre abitòe: / si chiama paradiso, senza frulla.

2 Arnese da cucina provvisto di una parte girevole, usato per stemperare le uova, per montare la panna, ecc.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 8, terz. 12, vol. 1, pag. 88: Morto Currado, rimase Signore / Manfredi della Magna pe 'l fanciullo; / ma di Cicilia ebbe poco l' onore: / Papa Innocenzio quarto ne 'l fe brullo; / che come con su' oste intrò nel regno, / tutto si volse, come volge il frullo.