0.1 f: gravacci, gravaccio.
0.2 Da grave.
0.3 F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): 1.
0.4 Non att. nel corpus.
0.7 1 [Detto del corpo:] di mole grossa e pesante (in contesto fig.). 1.1 [Detto di un cibo:] che dà una sensazione di pesantezza (allo stomaco), difficile da digerire (in contesto fig.).
0.8 Rossella Mosti 07.09.2011.
1 [Detto del corpo:] di mole grossa e pesante (in contesto fig.).
[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Ma noi avemo pur piume grosse, pur caluggini, che poco n'aiutano di levare: e avemo il corpo troppo gravaccio. || Manni, p. 120.
[2] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Altressì hai il corpo gravaccio, le piume grosse e cattive: anzi sono caluggini. E però se stai all'orazione, incontanente aggravi giù. || Manni, p. 120.
1.1 [Detto di un cibo:] che dà una sensazione di pesantezza (allo stomaco), difficile da digerire (in contesto fig.).
[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Qual'è quest'acqua d'orzo? la legge: ella è cosa sottile molto e leggieri; ma gli altri cibi sono gravacci. || Manni, p. 249.