MAGĖA s.f.

0.1 magia, magii, magij, magėj.

0.2 DELI 2 s.v. mago (lat. tardo magiam).

0.3 Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.): 2.

0.4 In testi tosc.: Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Arte che consente, mediante speciali formule e rituali (gen. di natura esoterica), di partecipare delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache) al fine di produrre effetti straordinari, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabili razionalmente. 2 Pratica volta a ottenere un det. effetto mediante l'uso di poteri soprannaturali, o l'effetto stesso di tale pratica: evento straordinario, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabile razionalmente, ottenuto partecipando delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache).

0.8 Elisa Guadagnini 27.09.2011.

1 Arte che consente, mediante speciali formule e rituali (gen. di natura esoterica), di partecipare delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache) al fine di produrre effetti straordinari, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabili razionalmente.

[1] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 1-9, pag. 495.11: Questo Simone [[...]] fu uno incantatore di dimoni e fu detto mago da magia, ch'č l'arte delle incantazioni...

2 Pratica volta a ottenere un det. effetto mediante l'uso di poteri soprannaturali, o l'effetto stesso di tale pratica: evento straordinario, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabile razionalmente, ottenuto partecipando delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache).

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 29.9: Li parenti de chista dompna [[...]] minarula ad alcuni magarj ky la liberassiru. Kylli magarj sė la miseru ad unu flumi et lavarula, et fachėano multi magėj per curarila.

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 18, par. 3, vol. 2, pag. 44.8: Dimani sirrai guastatu comu falsu, comu falsariu; mai non inganirai, mai non farrai plui magii; murrai a mala morti...