STANZA (1) s.f.

0.1 estantia, istanza, stança, stancia, stançia, stancie, stançie, stanti, stantia, stantie, stanza, stanze, stanzia, stanzie. cfr. (0.6 N) istançie.

0.2 Lat. *stantia 'dimora' (DELI 2 s.v. stanza). || Stantia lat., in senso metrico (v. 4), è nel De vulgari eloquentia.

0.3 Doc. fior., 1286-90 [1286-87]: 3.1. || Cfr. 0.6 N.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90 [1286-87]; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Stat. fior., 1357.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. vicent., 1348; Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.); Doc. imol., 1383-85; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. avere stanza 1.1.4; di stanza 1.1; fare lunga stanza 1.1.6; fare stanza 1.1.5; in poca stanza 1.1.3.1; in questa stanza 1.1.2; nella stanza di 1.1.1; per grande stanza 1.1.3.

0.6 N La più antica att. in senso metrico (4), segnalata da Larson, Primordi, p. 427, può essere quella del cod. Magliabechiano IV.63 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (seconda metà del sec. XIII), c. 49r: «trova di sopra che ci 'nd'àe dua ista[n]çie», rif. alle due stanze finali della ballata Molto si fa brasmare, trascritte per mancanza di spazio sulla c. 48v.

Cfr. «Breve quod factum est... presentia Iacopini Stanze», Pistoia 1176 (GDT, p. 639); il nome sarà da mettere in relazione con il signif. att. da Doc. fior., 1286-90 («la vingna de la stancia», v. 3.1).

0.7 1 Il permanere per un certo tempo in un det. luogo o stato, in una det. condizione o nello svolgimento di un'azione o di un'attività. 1.1 Locuz. agg. Di stanza (indica la posizione di qsa in un det. luogo). 1.2 Sosta (di un viaggio). 1.3 Stato, condizione di qno. 2 Luogo nel quale si sta o si può o si deve stare (come sede propria, o momentaneamente). 2.1 [Di un porto, ridosso o approdo per le navi]. 2.2 Luogo interno a un edificio, chiuso da soffitto e pareti, lo stesso che camera. 2.3 Costruzione ad uso abitativo. 3 Parte di territorio. 3.1 [Agr.] Appezzamento agricolo (distinto dal terreno di pertinenza della casa) (?). 4 [Metr.] Unità metrica della canzone e della ballata, definita dal numero dei versi, dalla misura del verso che occupa ogni posizione e dallo schema delle rime. 4.1 Strofa di otto versi su tre rime, due alterne nei primi sei e una baciata negli ultimi due (ottava rima). 4.2 Unità metrica (canto/capitolo o terzina?). 4.3 Estens. Brano di discorso poetico-musicale, cantico.

0.8 Pietro G. Beltrami 27.09.2011.

1 Il permanere per un certo tempo in un det. luogo o stato, in una det. condizione o nello svolgimento di un'azione o di un'attività.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 89.13, pag. 207: Gli altri disagi non conto, signori, / ché troppo serebbe lunga la stanza... || Non si può escludere del tutto che si tratti, invece, di stanza in senso metrico, rif. al sonetto che 'diventerebbe troppo lungo'.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 3, pag. 49.13: la stantia sola della femina è più periculosa che quella del maschio.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.140, vol. 2, pag. 329: Vattene omai: non vo' che più t'arresti; / ché la tua stanza mio pianger disagia, / col qual maturo ciò che tu dicesti.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 2, 85-93, pag. 71, col. 1.5: La qual Lucia ... figura per allegoría uno intelletto profondo de divinità; e sozunze che se stava con l'antica Rachele; circa la qual stancia, tocca una istoria del Testamento vechio ...

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 20, pag. 434.9: messer Ulivo [[...]] domandò grazia al Re di partirsi, e di volere tornare in suo paese. Lo Re benigno acciettò le sue preghiere, e benechè molto la sua stanza gli piacesse, non volle contastare a' suoi voleri...

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 136, pag. 525.3: Ma ad Ascalion, quasi più sollecito della salute di Filocolo, entrato di tale stanza in varie imaginazioni, si rivolge per la mente le future cose, e dubitando forte non avvenissero, il tacito sonno con quieto passo gli entra nel petto...

[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 987-1013], pag. 186.5: tutte le vele diede a' prosperevoli venti, e era disideroso d'essere costretto da tempesta di ristorare la stança ch'avea fatta nelle contrade di Troia...

[8] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 15, pag. 715.26: E già di ciò che nella loro stanza dovessono operare tenenti trattato...

[9] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 40.14, pag. 173: In qual parte vorrai poi insieme andrenci; / nostra stanza fia poca veramente, / che noi da veder quelle liberrenci».

[10] Doc. fior., 1311-50, 36 [1344], pag. 647.2: Tu ci ài scricto più lettere, et in comune et in particularità, come la stanza tua è per essere più lunga che non fu avisato per noi e per te...

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 76, vol. 2, pag. 146.12: In questa stanza dell'asedio di Tornai lo re di Francia molto straccato di spendio, per trattato del conte di Savoia si presono triegue per uno anno da llui a' Fiaminghi, e levossi l'assedio da Tornai...

[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 115, vol. 2, pag. 319.12: Quivi per istanza di più mesi l'una oste di qua dal fiume, e l'altra di là, stettono a perdere tempo e a badaluccare con grande spendio...

[13] a Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 57.17, pag. 305: Al quale infernal grembo / si pon di fuor per lembo / l'innocente offensione / di nostra salvatione, / cerchiata dalla stanza / della molta ignoranza.

[14] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 22, pag. 119.11: Quisto è bello paiese da caccia e bella estantia.

[15] Stat. fior., 1357, cap. 83, pag. 376.22: in prima paghino al conducitore che stava o il quale o stare dimorare trovassono in tale case o boteghe tucto ciò che a llui si convenisse per pregio di ragione d'intractura, di stança et di risidença di tal casa, fondacho o botegha...

[16] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 19, pag. 573.37: sì porà essere el thesorero pienamente informato de tutti li pregioni e del tempo de la stancia che ciaschun farà in pregione.

[17] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 125.8: Assediò Arrigo la città di Fiorenza; e ultimamente, vana vedendo la stanza, se ne partì...

[18] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 2.48, pag. 43: A un castel, dov' è sí bella stanzia, / è un leggiadro giovine...

[19] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 159.3: E essendo ito, la stanza mi piacque, e l' uficio non era di troppo impaccio, che però non potessi studiare...

[20] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 2, pag. 190.18: E come che grave gli paresse il partire, pur temendo non la troppo stanza gli fosse cagione di volgere l'avuto diletto in tristizia, si levò e ripreso il suo mantello e il lume, senza alcuna cosa dire, se n'andò...

[21] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 73, pag. 69.10: e così quello luogo è salvatico, sì come privato d'ogni umana stanza.

[22] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 365.10, pag. 454: sì che, s'io vissi in guerra et in tempesta, / mora in pace et in porto; et se la stanza / fu vana, almen sia la partita honesta.

[23] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 298, pag. 111.34: Il conte di Fiandra, vedendo lunga la stanza dello 'mperadore, diliberò d'andarsene.

[24] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 276.16: E volendo remanire cquane per alcuni iorni per recreaccione loro, lo re Thelefo, signore de quella provincia, avendo et tenendose a male et a molesto la loro stancia, con grande multitudene de soy cavaliary armati dede loro adosso.

- La stanza di (un luogo): lo stare, il soggiornare, il soffermarsi (in un luogo, anche fig.).

[25] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 52, vol. 2, pag. 85.4: A la fine veggendo i Lucchesi che la stanza di Pistoia era speranza vana di potere per forza o per assedio avere la città, s'accordaro di ritrarsi adietro co· lloro oste...

[26] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 9, vol. 1, pag. 178.23: Questo Currado si dilettò assai della stanza della città di Firenze quando era in Toscana...

[27] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 9, pag. 35.10: et in questo fa l'anima sì grande la festa e sì grande el galdio, che alcuna volta, gridando ferventemente, fa gridare il corpo, non potendo sostenere tanto fuoco, nè tanta carità, quanto data l'è nella gionta e nella stanza di questo santo figliuolo.

1.1 Locuz. agg. Di stanza (indica la posizione di qsa in un det. luogo).

[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 163.6: Arzuffo si è uno castello e si à uno poggio di sopra dalla riva del mare in uno poggietto di s[t]anza sopra una piaggia.

1.1.1 Locuz. prep. Nella stanza di: mentre (qsa) è in corso di svolgimento, lo stesso che durante.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 53, vol. 2, pag. 86.6: Nella stanza del detto assedio di Pistoia si rubellò a' Fiorentini il castello di Piano di Trevigne in Valdarno...

1.1.2 Locuz. avv. In questa stanza: nel periodo di tempo, nelle circostanze di cui si sta parlando.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 102, vol. 3, pag. 517.6: In questa stanza il re del Garbo con sua oste a piccole giornate ne venne verso Tunisi.

1.1.3 Locuz. avv. Per grande stanza: per lungo tempo.

[1] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [1335] 5.23, pag. 31: sì come mo' dolente / Ausonia pruovo, che per grande stanza / afflitta sono e ora in tua possanza / tutto 'l mio sperar era converso.

1.1.3.1 Locuz. avv. In poca stanza: in breve tempo.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 16, 91-105, pag. 437.39: Trovammo risonar quell'acqua tinta; di Flegeton, fiume dell'inferno, ; cioè per sì fatto modo risonava, Che poco ora; cioè in poca stanzia, avria l'orecchie offesa; cioè avrebbe offeso l'audito.

1.1.4 Locuz. verb. Avere stanza (in un luogo): trovarcisi, averci preso dimora.

[1] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 6b.5, pag. 55: Veracemente Amore à simiglianza / di luce che risplende e dà lumera, / ca, sì tosto ch'è apresa, s'inavanza / e spande per natura la sua spera; / poi, quando vène i· loco ov'à già stanza, / moltiprica e sormonta sua manera...

1.1.5 Locuz. verb. Fare stanza (in un luogo): soffermarcisi, dimorarvi (anche fig.).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 46-51, pag. 498, col. 1.3: e là su [[Aronta]] facea soa stanzia per vedere le asunsioni delle stelle, la marina e i movimenti e i versi degl'oselli...

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 41.2, pag. 230: E forse quattro eran gli abitatori, / che facevano stanza nel paese...

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 56.3, pag. 324: Poscia che Troia dal vigor di Grescia / fu struta e guasta pe· la sua roganza, / no fu cità là dove fese stanzia / tanta superbia quant'è in Vinesia...

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 43, pag. 24.3: Rotta et finita la triegua negli anni di Cristo 1154 si partì di Firenze lo esercito, e andò a Monte di Croce ed ivi feciono stanza, e a dì 10 di giugno lo presono e disfecionlo da' fondamenti.

1.1.6 Fare lunga stanza: attardarsi.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 22.140, vol. 1, pag. 278: Né piace servidore / che poi fa lunga stança in suo mangiare...

1.2 Sosta (di un viaggio).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 170, pag. 213.22: e, da Corito partitosi, dopo alcune altre stanzie, pervenne in Frigia...

1.3 Stato, condizione di qno.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 17.4, pag. 562: Né quella prima etate de la infanzia, / né la seconda, puerizia, receve / color de laude, né blasmar se deve, / però che non perfetta è loro stanzia.

2 Luogo nel quale si sta o si può o si deve stare (come sede propria, o momentaneamente).

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 10, pag. 139.4: Messer Talano Adimari e' suoi si tornorono presto a loro stanza...

[2] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.35: Ne la quarta stantia et giro [[dell'inferno, stanno]] li giulusy quali per dilecto vissero maginando plu per satisfare a lo apetito che a lo besongio che avessero.

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 1-12, pag. 530, col. 1.5: E dixe l'A. che vide già a cavaleri mover campo, zoè: stançia: el sí appella lo logo dove fano gl'ostezaduri soa abitancia 'campo'...

[4] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 37, pag. 40.41: E quando furono nella terra, dismontarono alla stanza del re...

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 16.51, pag. 722: Qual selva fu o qual lieta speranza / col seguitato ben, mi desse mai / tanto di gioia, o quale ombrosa stanza, / quant' ho sentita, poi ch' io rimirai / di prima Lia...

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 147.17: Et a çaschaun innamorao de Criste chi cree e chi cognosse che paraixo sia e que bonna stancia è quella de là suxa, tuto 'l mondo ghe par chomo 'l forno da moniçça...

[7] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 395.7, pag. 327: Mensola, con le guance lagrimose, / disse: - I' 'l farò - e pel cammin piú presso / si mise, e ritornò alla sua stanza...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 70, vol. 1, pag. 365.9: E a' Genovesi donò il Paglialoco molto tesoro, e diede per loro stanza la terra che ssi chiama Pera...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 81, vol. 1, pag. 384.11: I quali Guelfi di Firenze feciono loro istanza in Lucca in borgo intorno a San Friano...

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, introduzione, pag. 331.8: Ma sentendo che già i solar raggi si riscaldavano, verso la loro stanza volse i passi...

[11] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 45, pag. 548.17: Onde, cioè per la qual cagione, nel cerchio secondo, de' tre di sopra dimostrati, che dice che son sotto quei sassi, s'annida, cioè l'è dato per istanza, sì come all' uccello il nido, Ipocrisia, lusinghe e chi afattura...

[12] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), I, st. 2.4, pag. 146: Però ve piaça de ponere mente / a quele pene dove sta quele çente, / e la verità e' ve diraço: / de quele stancie ve contaraço / là o' demorano le anime chi èn stà / a questo mondo in le vanità.

[13] Lett. fior., 1375 (5), pag. 175.17: È vero ch' io mi credo partire di qua prima alchuno dì, e là istarò 6 mesi e alchuno dì, e la stanza mia ène a Fiorenzuola, ch' è di lungie qui a 24 miglia.

[14] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 212.25: E così come questa terra è piena di gente, così è piena di mercatanti e d'artefici, e ogni arte ha sua stanza di per sé in vari e diversi luoghi della terra, come tu dicessi il convento dell'Arte della Lana in Firenze.

[15] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 108.7: et poi pel Chaldolaria ismontò in charraia di San Gilio a chasa de' Ghanbachorti dove era la stanza dello inperadore, nella chasa di Niccholaio.

[16] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 94, vol. 3, pag. 149.28: Dell'Api a dover trattare, dirò prima delle loro stanze ovvero sedie: delle quali dice Palladio, che allogar si debbono in alcuna parte dell'orto segreta, e aprica e calda, e da' venti remota...

[17] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 156, pag. 371.26: e per la gran quantità di gente, che avea seco, avea preso tutte le stanze e gli alberghi, dentro in Ferrara e di fuori parecchie miglia; onde convenne che 'l detto messer Dolcibene, sanza trovare alloggiamento, se n' andasse al palagio, dove l' imperadore era.

[18] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 8, pag. 25.24: Fé fare una incela a pé de la calonega per soa stantia...

- [Della sede storica di un personaggio].

[19] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 186.18: In questa città stemo più dì per nostra devozione, e per cercare le cose dintorno come i granai di Faraone e la stanza di Moisès, e per fornire il nostro carriaggio per valicare il diserto e andare in Terra di promissone.

- [Dello spazio astronomico].

[20] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 8, pag. 168.7: E questa scienza apprendevano ei gentili, perciò che l'Astronomía la quale insegna la quantità e la stanza del corso delle stelle, non può perfettamente essere saputa, senza Geometría.

2.1 [Di un porto, ridosso o approdo per le navi].

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 392-465], pag. 11.24: lo vento Coro no àe força contra quello, o vero Çefiro; solo Cirtio turba li suoi liti e vieta alla sicura stança di Meneto...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 36.3: Nel cospetto di Troja è l'isola di Tenedos, molto conosciuta per fama, abondante di ricchezze, mentre che 'l regno di Priamo aveva stato: ora v'è il porto solamente, e stanza mal sicura alle navi.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 30, pag. 245.27: Filippo a Falara rimenò l' esercito: è questo luogo nel seno maliaco, in quà dietro spessamente abitato per lo nobile porto, e per le sicure stanze, e l' altre opportunità marittime e terrestre.

2.2 Luogo interno a un edificio, chiuso da soffitto e pareti, lo stesso che camera. || Cit. tutti i testi.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 305.4, pag. 124: e i nervi son le nobili parete / di che inciamberlat' ha la su' stanza...

[2] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 123.7: E quando chostoro sentiro el busso del ronpare de l'uscia tiroro suso la schala della stanza dove erano iti a dormire...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 1, pag. 186.21: Ultimamente della sua camera alla stanzia di lui rimandatolone...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 54, pag. 647.13: Dicono alcuni appresso a questo Bollicame essere stanze, nelle quali dimorano le femine publiche...

[5] Doc. imol., 1383-85, Spese 5.11.1384, pag. 343.17: Item per fare do stare de chane per chonzare la stanzia del spedaliero e fargla chonzare s. XIII.

[6] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 191.32: E di subito pe' servigiali della casa furono aiutate metter dentro e assegnatoci una stanza buona e bella.

[7] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 150.22: Et era alto lo ditto tempio puro de cubiti XX per fi' allo primo tabulato, sopra lo quale era la secunda stantia, la quale era alta de cubiti XXX per fi' allo secundo tabulato...

[8] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Esd 5, vol. 4, pag. 448.31: e tutti li vasi del Signore e i granai e stanze regali spogliarono, e portarono in Babilonia.

2.2.1 Locale adibito al commercio, lo stesso che bottega.

[1] Stat. vicent., 1348, pag. 14.21: De le stantie o botege che se deno habitare e che se deno affittare a nissun altro che alli mercadante.

2.3 Costruzione ad uso abitativo.

[1] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 263.15: Tra la qual citade, meravegliosamente da infiniti abitanti ancoi è hedificado possession et magne stancie et ogni giorno quella si va ampliando.

3 Parte di territorio.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 81.22: Poscia si è Puglia, la quale si è sotto la tirania della casa di Francia; la quale signoria la rode, e tiene in mala ventura; e tiene quella stanza tutta infino a Otronto: poi dà volta per quello mare del Leone infino a Gaeta.

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 6, 76-93, pag. 136.5: poi la Calavria è in capo con quelle città che sono ditte di sopra; cioè Brandigi, Taranto, Idrunto et altre cittadi; e poi girando a l'altra stanza del mare Tirreno, in prima Lucania dov' è Reggio e l'altre città...

3.1 [Agr.] Appezzamento agricolo (distinto dal terreno di pertinenza della casa) (?).

[1] Doc. fior., 1286-90, [1286-87], pag. 288.20: Bartolino e Cione deono fare il lavorio sicomo fero per l'anno passato, la vingna de la stancia e la vingna de la casa ke fue di Ricciardo co·la terra ke s'apartiene con essa...

4 [Metr.] Unità metrica della canzone e della ballata, definita dal numero dei versi, dalla misura del verso che occupa ogni posizione e dallo schema delle rime. || Cfr. anche 0.6 N e, per un dubbio, 1 [1]. Cit. tutti i testi.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 19 parr. 15-22, pag. 81.13: Poscia quando dico: Canzone, io so che tu, aggiungo una stanza quasi come ancella de l'altre, ne la quale dico quello che di questa mia canzone desidero...

[2] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 192.33: Di queste quatro cose che sono dette parla l'autore nel seguente trattato e di ciascuna fa una principale stanza...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 331.14: 19. Come da più letizia ec. Qui descrive l'atto che fecero li spiriti beati delle due ghirlande, quando Beatrice mosse la questione; e induce, a somigliare tale atto, questo ballare a rota che move a stanza; chè quando una gagliarda stanza di risposta si dice, tutti disiderosamente la prendono...

[4] Piero Alighieri, Arti liberali, a. 1364 (fior.), 6, pag. 200: Quelle sette arti liberali, in versi, / hanno d' invidia molto da dolersi, / della nomëa del maestro loro / ch' è stata condannata in concestoro: / però racconto nuova visïone / in sette stanze di nuova canzone.

[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, parr. 2-12, pag. 102.21: benché io neli ditti exempli dele infrascritte ballate osia cançone non metterò se non una represa osia resposa et una sola stancia.

4.1 Strofa di otto versi su tre rime, due alterne nei primi sei e una baciata negli ultimi due (ottava rima).

[1] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 1, 14.1, pag. 258.5: e a mostrar questo, pone due cose: l'una è i ramaricamenti fatti da' suoi degli ostaggi ricevuti ne' porti d'Ipolita, e questa è posta nella stanza che è dinanzi a questa...

4.2 Unità metrica (canto/capitolo o terzina?).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 15, terz. 100, vol. 1, pag. 180: Non posso più seguir questa novella, / che mi rompe la via l' ultima stanza.

4.3 Estens. Brano di discorso poetico-musicale, cantico.

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 235.13: Della quale umilità ella poi nella presenza di santa Lisabet, in quello gaudioso cantico, il quale, piena di Spirito Santo, ringraziando Iddio e profetando, fece una stanza, e disse: Quia respexit humilitatem ancillae suae, ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes...

[u.r. 08.04.2020]