DISGRESSIONE s.f.

0.1 desgrexione, disgessione, disgression, disgressione.

0.2 Da digressione con cambio di prefisso.

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N In Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.) compare inoltre, come tecnicismo retorico, la forma latina disgressio.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Ret.] Allontanamento temporaneo dal tema principale. Lo stesso che digressione.

0.8 Pär Larson 13.10.2011.

1 [Ret.] Allontanamento temporaneo dal tema principale. Lo stesso che digressione.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 10, pag. 211.16: Partendomi da questa disgressione che mestiere è stata a vedere la veritade, ritorno al proposito...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 13-24, pag. 533, col. 2.2: Noi andavamo ... Paleza [[scil. Dante]] la condizione de quella cumpagnía, in quanto dixe fiera; e poi ... fa disgressione e dixe ch'in la chesia ha l'omo cumpagnía de santi, in taverna cum glutuni...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 54, vol. 2, pag. 87.23: Lasceremo alquanto de' nostri fatti di Firenze e di que' d'Italia, e faremo incidenza e disgressione per raccontare grandi e maravigliose novitadi che a questo tempo avennero ne reame di Francia, cioè nelle parti di Fiandra, le quali sono bene da notare e da farne ordinata memoria nel nostro trattato.

[4] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 10, pag. 216.4: In questa parte D. fa una figura chiamata «coma», la qual è tanto a dir quanto 'disgressione', però che non ha finito el parlar cum dicto Farinata e supervenili quest'altra ombra, la qual era lo dicto miser Cavalcante.

[5] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 16, pag. 384.24: In questa quarta parte di questo chapitolo il nostro altore fa una desgrexione e voglio che ttu intendi per lo fiume la Marcha Trevigiana e per lo Po intendi Lonbardia. E sì dicie che in tutta Lombardia non sono rimasi se non tre huomini degni di memoria.

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 1-12, pag. 670.3: elli [[scil. Dante]] già vedea che in corto tempo Firenze dovea avere novità, per quel che Prato s'apparecchiava di fare con l'altre terre di Toscana. E qui finisce la disgressione che à fatto l' autore, per riprendere la sua città.