GRABATO s.m.

0.1 grabato.

0.2 DEI s.v. grabato (lat. grabatus).

0.3 F Zanobi da Strada, Moralia S. Greg. volg., a. 1361 (tosc.): 1; Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Lettuccio da ammalato. [In contesto fig.:] i piaceri corporali.

0.8 Sara Ravani 13.10.2011.

1 Lettuccio da ammalato. [In contesto fig.:] i piaceri corporali.

[1] F Zanobi da Strada, Moralia S. Greg. volg., a. 1361 (tosc.): Il letto ovvero grabato, ovvero strato, si piglia nella santa Scrittura alcuna volta per diletto di carne [[...]] Quando Cristo dice nel Vangelo a quello, che egli avea sanato: togli il grabato tuo, e va in casa tua [[...]] che significa il grabato ivi, se non il diletto della carne? || Sorio, Morali S. Greg., p. 39.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 18.44, pag. 122: Ma giudei: «Tu non fei bene - a lue - / a ffar cotesto ancor, perché l'è rio / coluï per il qual sanato fue». / «Me disse: - Tò' il grabato et via te 'n fuggi -, / unde far voglio qual me disse lue».