PETRONCIANO s.m.

0.1 petronciani, petrongiani.

0.2 Ar. badingan (DEI s.v. petonciano). || Cfr. anche Pellegrini, Arab., p. 193, che fa risalire in parte la voce, «tipica dell'area toscana e alto tirrenica», al turco patlygan.

0.3 Novellino, XIII u.v. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Novellino, XIII u.v. (fior.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1348].

0.5 Locuz. e fras. a petronciani 1.1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Bot.] Lo stesso che melanzana. 1.1 [Detto di un occhio:] locuz. agg. A petronciani: annerito (per effetto di un livido).

0.8 Sara Ravani 13.10.2011.

1 [Bot.] Lo stesso che melanzana.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 35, pag. 208.2: Maestro Taddeo, leggendo a' suoi scolari in medicina, trovò che, chi continuo mangiasse nove dì di petronciani, che diverrebbe matto; e provavalo secondo fisica.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, pag. 749.17: e oltre a ciò i lunghi melloni e i gialli poponi co' ritondi cocomeri, e gli scrupolosi cedriuoli e' petronciani violati con molti altri semi, de' quali la terra vie più s' abellia.

1.1 [Detto di un occhio:] locuz. agg. A petronciani: annerito (per effetto di un livido).

[1] Ingiurie lucch., 1330-84, 102 [1348], pag. 39.1: Elli conviene che io ti faccia l'autro occhio a petro(n)giani, rofiana ch(e) tu se'!

[u.r. 08.10.2013]