INCANTAMENTO s.m.

0.1 encantamenti, encantamento, incantamenti, incantamento, incantamentu, incantaminti, incatamenti, inchantamenti, inchantamento, 'ncantamenti, 'ncantamento, 'nchantamenti, ynchantamenti.

0.2 Da incantare 1.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1 [18].

0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); a Lucidario pis., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Elucidario, XIV in. (mil.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Framm. Milione, XIV pm. (emil.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. arte di incantamento 1.

0.7 1 Pratica volta a ottenere un det. effetto mediante l'uso di poteri soprannaturali. L'effetto stesso di tale pratica: evento straordinario, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabile razionalmente, ottenuto partecipando delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache). 1.1 [In contesto med., anche fig.:] pratica magica che si utilizza specif. a fini curativi. 2 Estens. Oggetto o fenomeno illusorio, derivante da una percezione o una rappresentazione ingannevole e fallace della realtà.

0.8 Elisa Guadagnini 14.12.2011.

1 Pratica volta a ottenere un det. effetto mediante l'uso di poteri soprannaturali. L'effetto stesso di tale pratica: evento straordinario, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabile razionalmente, ottenuto partecipando delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache).

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1296, pag. 70: En Besaida e en Coroçaìn [[...]] De' mantegnir so çuçamento / De fals' ovra e d'encantamento.

[2] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 206, pag. 111: l'Antechristo [[...]] pur cun incantamenti farà sua arte magica.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 161.7, pag. 324: Or che fece Gesono de Medea, / Che, per gl'incantamenti che sapea, / El[l]a 'l sep[p]e di morte guarentire, / E po' sì la lasciò, quel disleale?

[4] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 156.29: Tanto fece Giason con sue erbe e ssorti e con l'armi, che lli tori domò e ongni incantamento vinse...

[5] a Lucidario pis., XIII ex., pag. 112.1: Anticristo [[...]] farà intrare diauli in dei corpi d'omini dannati et parlerano apertamente come se fusseno vivi, et ciò farae per arte et per incantamento.

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 15, pag. 185.16: In piusor guise erano augurie et incantamenti, per che li antichi adomandavano le cose che adovenire doveva.

[7] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 386, pag. 32: Adammo facisti imprimamente, / lu paradiso déstili in primero. / Et poy sappe lu diabolu tantu incantamento, / de paradiso tràsseli con sou conducemento, / dove fo lu seculo in pena e in tormento.

[8] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaestio 34, pag. 195.4: lo demonio per malefitii e incantaminti intrarà in lo corpo d'alchuno condempnato in inferno e con quello vegnierà e parlarà sì com el fosse vivo...

[9] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 17, pag. 94.36: io so tanta di nigromanzia e d'incantamenti e di tutto ciò che a cciò fare appartiene, che leggiermente potrai lo vello avere...

[10] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 521.13: Questo grandissimo tesauro [[...]] molti grandi e potenti lo volsero provare d' avere, ma per gli forti incantamenti in luogo di tesauri riceveano morte finale.

[11] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 126.17: navigandu per li ripi di Circes auderu multi planti et ululari liuni, ursi et lupi [[...]], li quali la crudili Circes cu herbi et incantamenti havia di homini cunvirtuti in besti.

[12] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VI [Phars., VI, 776-830], pag. 118.6: lo corpo raddomanda la morte, e acciò ch'elgli caggia, abbisogna d'incantamenti magichi e d'erbe...

[13] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 11, pag. 510.15: La gente dela provincia adorano le idole et è gente bruna; e sano molto de incantamenti e de arte de demonio.

[14] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la malignità , vol. 1, pag. 102.16: In questo peccao [[scil. qua(n)do l'omo de' renegar Deo]] ap(er)tem quilli chi apellam ly demonij e fam l'incatame(n)ti e fam guardare in aygua, o in fogo, o in inspegio...

[15] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 74.8: gli negromanti amano molto la detta prieta [[scil. quirin]]; però che chon esa fano molti malifisci e inchantamenti di domonî.

[16] a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 886, pag. 25: el par esser un corpo tuto nuo, / ma e' no sò qued el sia, / s'el no fosse fantaxia / o altro soço incantamento?

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 50.4: chisto pecoro vestuto de auro fosse stato sotto la diligente guardia de Dyo Marte et erano deputati a guardarelo per incantamento duy buovi superbi che gittavano flamme de fuoco incindiente per le boche...

- Arte di incantamento.

[18] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 172, pag. 606: unca encontra la morte non è defendimento: / no ie val strolomia ni art d'encantamento...

[19] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 85, pag. 321.2: per certo questi è uno pro' cavaliere. Sanza avere arte d'incantamento, lo cavaliere à veramente in sè buona e diritta forza...

1.1 [In contesto med., anche fig.:] pratica magica che si utilizza specif. a fini curativi.

[1] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 20, pag. 183.25: a la invidia si truovano poche medicine, e ancora meno incantamenti, ch'ella si può apropiare al badalischio, ché tutti gli altri serpenti si possono incantare salvo che 'l badalischio, contra il quale veleno alcuna incantazione non vale.

2 Estens. Oggetto o fenomeno illusorio, derivante da una percezione o una rappresentazione ingannevole e fallace della realtà.

[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 2, pag. 258.38: io mi considerai che questo mondo non era se non incantamento e vanitade...