INCANTATO (1) agg./s.m.

0.1 incantadi, incantado, incantata, incantate, incantati, incantato, inchantado, inchantata, 'ncantata, 'ncantate.

0.2 V. incantare 1.

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.).

In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Dotato per magia di particolari poteri o virtù. 2 [Rif. ad un serpente (anche in contesto fig.):] mansueto, sotto l'effetto ipnotico di una melodia continuamente ripetuta. 3 [Detto di una persona:] privo di volontà, di discernimento, di ragione, per effetto di un incantesimo. 3.1 Estens. In stato di confusione, smarrito. 4 Sost. Lo stesso che incantesimo.

0.8 Elisa Guadagnini 14.12.2011.

1 Dotato per magia di particolari poteri o virtù.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 2, pag. 4.6: la damigiella lo prende per mano e menollo nela camera, la quale è incantata. E quando lo ree Meliadus vi fue dentro, non si ricorda dela reina Eliabelle nè di suo reame nè di suoi baroni, se nnoe dela damigiella che gli era davanti da ssè.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 3.40, pag. 148: O Circe, la tua man così 'ncantata / È troppo lieve, che le membra umane / Solo di mutare è potenziata!

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 87, pag. 325.25: io vi doneròe armadure incantate in tale e sì fatta maniera, che in niuna guisa elle non si potranno affalsare...

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 305.2: nelle terre di Roma furono due albergatrici, che dando agli uomini certo cacio incantato gli facevano diventare somieri.

[5] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 103.27: E per molti si disse che questa tenpesta era stata chosa inchantata, che tanto fu disordinata e schura...

[6] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), Prologo, pag. 15.18: messere, questa terra è incantata, e niuna forteza vi si potrà fare, se gli incantamenti non si disfanno...

- [Prob. per fraintendimento o guasto testuale (tempora per pectora?)].

[7] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 149.3: Nulli tempi incantati porran gió le cure... || Cfr. Ov., Rem. am., 259: «Nulla recantatas deponent pectora curas... ».

2 [Rif. ad un serpente (anche in contesto fig.):] mansueto, sotto l'effetto ipnotico di una melodia continuamente ripetuta.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 5.29, pag. 77: O signori onorati, / poderosi e caunoscenti, / non siate adirati / ad esempro di serpenti: / quanto son più incantati, / allora stan più proventi / a la lor natura.

3 [Detto di una persona:] privo di volontà, di discernimento, di ragione, per effetto di un incantesimo.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 165, pag. 292.15: lo ree Arturi, lo quale iera perduto e andava tutto giorno per lo diserto, facciendo sue cavallerie e abattendo tutti li suoi cavalieri; ned egli non potea parlare a neuno cavaliere, sì fforte mente iera incantato...

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 25, pag. 204.26:: e quando fu apresso a lui, gittò in terra la bacchetta, e smontò ad terra, e baciogli il piè; e come uomo incantato, seguitò il contrario del suo volere.

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 13, pag. 64.12: Et sapié qu'ello era sì forte incantado qu'ello non se recordà dela raina ni de alguna cossa terena...

- Sost.

[4] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 82, pag. 341.12: se iscriverai in esso cuoio et porra'lo sopra ad alcuno demoniaco overo incantato, sarae curato incontanente.

3.1 Estens. In stato di confusione, smarrito.

[1] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4112, pag. 157: Mo çerto mal conseio avesti, / Quando batexemo recevesti. / Or ve, se tu es ben inchantado / Per toa mateça e radegado...

[2] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 24, 130-141, pag. 511, col. 2.2:Che andate pensando. Sí li disse l'Angello, quasi rendendolli solliciti al so viaço. Coltre, çoè incantadi. || Commenta Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 24.133: «Che andate pensando sì voi sol tre?».

4 Sost. Lo stesso che incantesimo.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 484, pag. 447.13: non haveva menbro che non se dogia, et sì haveva dubio qu'elo sia per incantado.