INCANTO (1) s.m.

0.1 encanto, incanti, incanto, incanty, inganto, 'ncanto.

0.2 Da incantare 1.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.).

0.5 Locuz. e fras. d'incanto 1.

0.7 1 Pratica volta a ottenere un det. effetto mediante l'uso di poteri soprannaturali. L'effetto stesso di tale pratica: evento straordinario, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabile razionalmente, ottenuto partecipando delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache). 1.1 Locuz. agg. D'incanto: magico. 1.2 Pratica magica o scongiuro che si utilizza specif. a fini curativi. [In partic.:] esorcismo. 2 Pratica che permette di rendere mansueti i serpenti (con una melodia ipnotica).

0.8 Elisa Guadagnini 14.12.2011.

1 Pratica volta a ottenere un det. effetto mediante l'uso di poteri soprannaturali. L'effetto stesso di tale pratica: evento straordinario, apparentemente in contrasto con le leggi naturali e non giustificabile razionalmente, ottenuto partecipando delle forze occulte immanenti alla natura (segnatamente le forze demoniache).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 679, pag. 551: né onguento de medico ni 'ncanto de 'ndevina / lo cor de la rea femena no meiora n' afina.

[2] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 67, pag. 107: cum arte magica farà sua voluntate, / tuti li demonii [avrà] a encantare, / el verà a li morti, su li farà levare, / e lli demonii dentro l'inferno parlare. [[...]] Questi incanti farà lo fel per noi engan[are]...

[3] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 240, pag. 499: Il su' danzar e 'l canto / Val vie più ad incanto / Che di nulla serena, / Ché ll'aria fa serena...

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 9, pag. 99.3: quella promessione che fae lo demonio acciò che l'omo acconsenta alla tentatione, sì fae Dio acciò che l'omo resista. Unde pare alcuno incanto che ssi faccia, et così è.

[5] Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), 1.10, pag. 317: Amor non lassò mai, per paternostri / né per incanti, suo gentil orgoglio, / né per téma digiunt'è...

[6] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 22.15: tucty era verace demonia de inferno a li quali incanty questey facea, quilly spiriti tucty respondendo.

[7] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), II.38, pag. 341: Natanabò propose suo sermone. / Alla raina facea suo escanto, / che romase alla guarda del gerone / mostravagli una tavola col suo incanto. / Olimpiade reina fu vinta / tosto che fu da cotal frode cinta.

[8] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 129, pag. 280.17: essi hanno imparato a fare malie e incantare le dimonia, facendosi venire per incanto di demonio, di mezza notte, quelle creature che miseramente amano.

1.1 Locuz. agg. D'incanto: magico.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 142.13: rinchiudevasi la notte nella camera del Papa, ed avea una tronba lunga, e parlava nella tronba sopra il letto del Papa, e dicea: - Io sono l'angelo che tti sono mandato a parlare, e comandoti dalla parte di Dio grorioso, che ttue inmantanente debi rinunziare al papato, e ritorna ad essere romito. - E così fece IIJ notti continue; tanto ch'elli crette alla boce d'inganto, e rinunçiò il papatico...

1.2 Pratica magica o scongiuro che si utilizza specif. a fini curativi. [In partic.:] esorcismo.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 50.37, pag. 200: l'omo che è enfrenetecato, / al quale non pò om dar medecina, / li medeci sì l'hanno desperato, / ché non ce iova encanto né dottrina...

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 10, pag. 100.29: la menàm a li maleficij incantaò' de demoni per guarì-la de lo corpo e ocier l' anima. E de conseglo de li diti incantoi fu menâ a un flume, e lìe façando soi incanti procuravam che lo demonio li insise d' adoso.

2 Pratica che permette di rendere mansueti i serpenti (con una melodia ipnotica).

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 63.4, pag. 866: l'aspido serpente [[...]] bene de lontano vede e sente / lo savio ke 'l costrenge per encanto...

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 88.26: gli aspidi [[...]] non teme gl'incanti, co' quali amutoliscono e si perdono tutti e serpenti, però che mettono l'una orecchia in terra, e l'altra si tura colla coda, per non udire la parola della verità e a quella non volere acclinare.

[u.r. 04.08.2022; doc. parzialm. aggiorn.]