FISCHIO s.m.

0.1 fischi, fischio, fisco, fiscu, fiscus.

0.2 Da fischiare.

0.3 Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.): 5.

0.4 In testi tosc.: Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.); Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.7 1 Suono acuto prodotto fischiando con la bocca. 2 Sibilo emesso da certi animali (in part. serpenti). 3 Sibilo prodotto dal vento o da oggetti inanimati. 4 Strumento a fiato dal suono penetrante, usato sulle navi per dare comandi all'equipaggio; fischietto. 5 Strumento a fiato adoperato da cacciatori e pastori come richiamo, ecc.

0.8 Pär Larson 23.12.2011.

1 Suono acuto prodotto fischiando con la bocca.

[1] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 271v, pag. 61.15: Sibilus li... quod vulgo dicitur fiscus, qui fit ore acutus, sed proprie sibilus est serpentum; unde Sibilus li vel Sibilum li dicitur instrumentum musicum pastorale, quod dicitur fiscarolu vel stiva.

2 Sibilo emesso da certi animali (in part. serpenti).

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 4, pag. 81.18: lu demoniu gridava vuchi in simillanza de leoni e balati de pecuri, gridate di asini e fischi de sirpenti...

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 11, pag. 202.1: illu valentimenti si difindia comu soli fari lu serpenti quandu esti prisu da l' aquila, ki cu lu sulu fiscu si cridi aiutari.

[3] Storia distr. Troia (ed. Gorra), XIV pm. (tosc.), cap. 13, pag. 472.7: Gianson si dirizò incontanente verso lo dragone, lo quale vedendo[lo] verso di lui venire, moltiplicando gli fischi, gittò una boce teribilissima...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 17.34, pag. 385: il badalischio [[...]] Sufola, andando, con orribil fischio / per che gli altri animai, che 'l temon forte / istupon sì, che caggion nel suo rischio.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 25, 136-144, pag. 658.3: Sufolando; questo è atto propio del serpente; e dicono li Naturali che questo addiviene per la lingua biforcuta, onde quando fischia muove sempre la lingua, e così genera lo fischio dibattendo l'aere col suo fiato...

3 Sibilo prodotto dal vento o da oggetti inanimati.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 26.34, pag. 329: Diversi venti con mugghi e con fischio / soffiavan per quel mare...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 13, 31-45, pag. 354.23: Parole e sangue; come dello stizzo, acqua e fischio. || Cfr. fischiare, 2.1.

4 Strumento a fiato dal suono penetrante, usato sulle navi per dare comandi all'equipaggio; fischietto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.135, vol. 3, pag. 424: A questa voce l'infiammato giro / si quïetò con esso il dolce mischio / che si facea nel suon del trino spiro, / sì come, per cessar fatica o rischio, / li remi, pria ne l'acqua ripercossi, / tutti si posano al sonar d'un fischio.

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 25, 130-139, pag. 570, col. 2.5: li galiotti quando sona il fischio, o ver stivello, del so comito s'arrestano e piú non batteno suo remo in acqua...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 556.23: Sì come ec. Introduce qui una similitudine de' galeotti, quando il nocchiere suona il fischio, al quale tutti posano i remi...

[4] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 25, pag. 660.3: E dà l'altore una similitudine per quelle tre anime al padrone della nave, alla quale al sonare che ffa d'un fischio tutti a un'ora i navichanti navichano e simile a un suono restano di navichare.

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 25, 130-139, pag. 683.14: Tutti si possano al sonar d'un fischio; cioè quando lo gomito suona lo fischio.

5 Strumento a fiato adoperato da cacciatori e pastori come richiamo, ecc.

[1] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 85.10: elli [è] isscri[tt]o per natura d'ucelli che sono una mainiera d'ucelli che non odeno punto se non quando l'omo il prende al suo fi[sch]io e in canto...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 227.26: Le lanute pecore l'acompagnano: questa sola volontade hae e questo animo solo dello albero: e lo fischio li pende dal collo. || Traduce il lat. De collo fistula pendet (integrazione posteriore del secondo emistichio di Aen., III, 660, lasciato incompiuto dall'autore).

[3] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 25.6, pag. 828: E s'io vi torno, piú dice ch'amaro / mi costerà ch'al tordo el suon del fischio: / ond'io pur male volentier m'arischio...

[4] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 22, pag. 16.8: In delle nature delli ucelli si truova scritto che sono una mainera d'ucelli che non odino punto, e non perciò l'uomo li pilglia al fischio e al canto, non perch'elli odino, ma lla loro natura è sì nobile e sì ordinata, secondo la loro mainera, che non puote essere che buono intendimento e perfecto i lloro non sia, in tale modo ch'elli sentano.

[5] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [PaoFir] madr. 5.8, pag. 269: un cerbio con duo corna, un nero, un bianco, / mi parea che gentil donna assalisse, / or ferendole l'uno or l'altro fianco; / di poi ch'un'altra in aiuto venisse, / e la fiera stordir con un suo fischio; / poi mi parea ch'ancor costei perisse.