IDROMELE s.m.

0.1 idromele; a: ydromel; f: idromel.

0.2 Lat. hydromeli (DELI 2 s.v. idromele).

0.3 a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.):1; Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Palladio volg., XIV pm. (tosc.).

0.5 Locuz. e fras. idromele semplice 1.

0.7 1 [Med.] Bevanda fermentata composta con acqua (pura o di rose) o vino e miele, adoperata per le sue proprietà officinali.

0.8 Elena Artale 23.12.2011.

1 [Med.] Bevanda fermentata composta con acqua (pura o di rose) o vino e miele, adoperata per le sue proprietà officinali.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 72, pag. 31.11: [I.] Mele rosato, il quale y Greci kiamano ydromel si fa in questo modo: in x lb. di bianchissimo e di purissimo mele schiumato si metta sugo di rose ricenti lb. i; mettasi nel caldaio al fuoco, e quando comincia a bollire, allora abbie le rose verdi taglate minute lb. iiii; e tanto bollano che torni alla consumatione del sugo sempre mestando.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 8, cap. 7 rubr., pag. 220.13: Dell'idromele. Ne' dì caniculari togli il dì dinanzi acqua pura della fonte, e in tre staia d'acqua metti uno staio di mele non eschiumato, e con canna, o baston fesso il fa menare per spazio di V ore, continuamente mestandolo, e di forza. E poi per XL dì, e XL notti il lascerai stare fuori sotto 'l cielo.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 17 rubr., pag. 265.4: Dell'idromele. Del mosto scelto delle maggiori, e miglior viti dopo XL dì fatto tone quanto t'è bisogno, e mischiavi la quinta parte di mele non schiumato, ma in prima fortemente trito, sicch'egli imbianchi, e così 'l mischia; e con una canna fessa muovi fortemente il vino insieme col mele, e così continua per XL o L dì continui: e colla mano netta monda di sopra ciò che nuota, o di schiuma, o d'altro.

- Idromele semplice.

[4] Gl F Almansore volg. (ed. Piro), XIV in. (fior.), L. 3, cap. 6: L'idromelsempice, cioè sanz'altra mescolanza, è kaldo e lenitivo, e fa rimedio a coloro ke ànno le fredde i(n)fertadi. E quello ne la cui confettione vi si pongono spetie è più ultimo (cioè melliore) in quello e più caldo, onde a coloro ke ssono riscaldati nuoce; e a lo stomacho giova lui mondificando e nettando dal flegma, e riscalda i nerbi, e conmuove la collera rossa. || Piro, Almansore, p. 183.

[u.r. 19.12.2012]