POTARE (1) v.

0.1 poar, podar, podare, podhae, podhar, poo, pota, potando, potandogli, potano, potansi, potar, potár, potare, potareli, potasse, potata, potato, poterà , poterai, poti, potiamo, potino, poto, potoe, potogli, putarj.

0.2 Lat. putare (DELI 2 s.v. potare).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. fior., 1286-90, [1286-87]; Doc. fior., 1277-96; Gloss. lat.-aret., XIV m.; Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.); Doc. imol., 1383-85; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.7 1 [Agr.] Recidere i rami secchi di viti e alberi fruttiferi in modo tale da permettere ai nuovi di spandersi e fruttificare. 1.1 Sost. Potatura. 1.2 [Con rif. alle tecniche della potatura, a seconda della lunghezza dei rami]. 1.3 [Fig. e in contesto fig.:] purgare (dai peccati); provare (il fedele) con le tribolazioni. 1.4 [In contesto fig.:] distruggere (un territorio).

0.8 Rossella Mosti 11.01.2012.

1 [Agr.] Recidere i rami secchi di viti e alberi fruttiferi in modo tale da permettere ai nuovi di spandersi e fruttificare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 69, pag. 5: Col me' man poo le vidhe, e molt le so ben tende, / Dal que in abundantia sí n'ex quel vin k'el spende, / E 'd zo ni gra ni gratia el no me 'n vol pur rende...

[2] Doc. fior., 1286-90, [1286-87], pag. 288.24: e deono avere tucte le lengne de le viti quando si potano, debbore mectere, per mezzo, le canne, a palare le vingne e mezzo lo fime per seminare la terra, a questo patto l'anno.

[3] Doc. fior., 1277-96, pag. 450.6: Ànne dato s. IIIJ, che cci soprapaghoe d' anno per laurio di nostre vingne, che vanghoe e potoe e leghoe.

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 12, pag. 34.24: Kystu previte Severu, quandu li vinneru li missagi de kyllu patri familia, lu previti era occupatu a ffarj putarj una sua vigna...

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 12, pag. 56.17: E partendosi li messi, Severo stette a potare un poco che restava, e poi incontanente cominciò andare a quello infermo.

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 4, pag. 273.5: Agual si fa la potatura dell'autunno, e potansi viti, e arbori: e potansi gli uliveti, e colgonsi l'ulive, quando cominciano ad esser vaiolate, e di queste si fa il primo olio.

[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 293.16: puto, tas, per potare e per pensare, unde versus: Dum puto vinetum, puto fructu me fore letum.

[8] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 478, pag. 130: Li olivi vechi si volon potare / D'ogni seccume, e dentro ben netare / Ogni quatro ani di rami cativi, / Se tu voi freschi mantignir li olivj...

[9] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 111, pag. 253.13: E vedete che la vite la quale co' ferri non si potasse farebbe molti tralci e poco e gattivo frutto...

[10] Doc. imol., 1383-85, Spese 1384, pag. 340.19: Spixi per fare podare la vigna dal ponte per farla relivare per XXXI overe per s. IIII per overa L. VI, s. IIII...

[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 12, pag. 105.24: Or avene che in quela ora che preve Sevaro recevé questa ambaxiâ era ocupao a poar la vigna e dise a li mesagi: «Andai avanti...

[12] Matazone, XIV sm. (lomb.), 235, pag. 799: De l[o] mese de marzo / falo andar descalzo / e fal<o> podar la v[i]gna, / tu n'azi la vendemia.

1.1 Sost. Potatura.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 95.10: E nota, che 'l potare autunnale, se si continui più anni, affligge la vite, prima per cagion del sole che l'arde, secondo per cagion del freddo che si seguita.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 262.20: apresso conviene che sappia conoscere i tempi del seminare e del ricogliere, del fare l'olio e 'l vino, del vendemmiare e del potare e così di tutte l'altre cose che a lui s'appertengono...

1.2 [Con rif. alle tecniche della potatura, a seconda della lunghezza dei rami].

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 3, pag. 272.18: La vigna vecchia ch'è in pergola, ovvero in ordine, s'ella ha il tronco forte, e intero, si vuole strettamente potare, cioè IV o III piedi lasciando...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 13.18: Dopo la buona vendemmia, strettamente; dopo la picciola, largamente pota.

[3] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 189, pag. 110: E così se ma[n]tien g[i]ovene la vite, / El signore così tutto provide, / E questo modo che tu provi / A ogni vitaço che tu trovi, / El potare longo sì lo 'ngrogna / E mal notricha e ingavogna.

1.3 [Fig. e in contesto fig.:] purgare (dai peccati); provare (il fedele) con le tribolazioni.

[1] Gl Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 20: Et Marsiale Cuoco disse: o Sagiano, pota, uvero taglia la spina infin ch'è novella (et) piccula, che sì come la spina no(n) essendo talgliata rinforsa lo peccato (et) mecte molte radice, così la me(n)te del'omo, se s'acosta al male, poi che v'è uzato.

[2] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Iacopo, pag. 69.19: Dunque se la vite si pota, acciò che nel tenpo suo germogli, tanto magiormente l'uomo fedele dee essere potato e purgato, lo quale è radicato in Cristo, lo quale è verace vita.

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 24, pag. 47.27: e' servi miei che stanno in me Io gli poto con le molte tribolazioni, acciò che faccino piú frutto e migliore, e sia provata in loro la virtú. E quegli che non fanno frutto sono tagliati e messi al fuoco, come detto t' ho.

1.4 [In contesto fig.:] distruggere (un territorio).

[1] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VII, ott. 7.7, pag. 257: E mentrechè la pace era più stretta, / e l' oste cavalcò 'nverso Mutrone, / per far granar la fiorita vendetta, / benchè paresse a' più sanza ragione, / e quella gente, a cui mal far diletta, / non vi lasciaro un valer d' un bottone, / potár le vigne de' Pisan d' Agosto / sì, che ripor poteron poco mosto.