INANIMATO (1) agg.

0.1 inanimata, inanimati, inanimato, 'nanemato.

0.2 V. inanimare.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Simintendi, a. 1333 (prat.); Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1374].

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.7 1 Che ha preso o riacquistato coraggio; che ha l'animo per compiere un'azione. 2 Che prova odio, sdegno, irritazione. 3 Che ha ricevuto, preso l'anima.

0.8 Giulio Vaccaro 24.01.2012.

1 Che ha preso o riacquistato coraggio; che ha l'animo per compiere un'azione.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 42.23, pag. 148: «Qual è 'l vestire che aio, el qual me fa putegliosa? / ché eo lo voglio iettare per esser a Deo graziosa, / e como deventi formosa, lo core n' ho 'nanemato».

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 76.5, pag. 277: e tutti in sé di ciò riconfortati, / contra color ferivan volontieri; / e esse, lor vedendo inanimati / più ch' al principio non erano e fieri, / temendo cominciarono a voltare, / e 'l campo a' Greci del tutto lasciare.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 18, vol. 2, pag. 109.12: Ed essendo l'una parte e l'altra alquanto più fiera e più inanimata, la zuffa era prossimana...

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1374] lett. 21, pag. 88.17: Vuoli tu essare inanimato all' onore di me e alla salute delle creature, essare forte a sostenere ogni tribolatione con patientia?

- [Di animale].

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 31, pag. 145.25: mostravano a' leofanti il sangue delli morti, il quale sangue accende ed infiamma i leofanti; e per questo modo combattevano valentemente, perchè erano tutti inanimati.

2 Che prova odio, sdegno, irritazione.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 92.7: Come la dea Pallas inanimata contra Aglauros, come ella andoe alla casa della Invidia.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 121, pag. 587.30: Per la qual cosa Attila, tornato nel regno, inanimato più che prima contro al romano imperio, restaurato nuovo essercito, passò di qua la seconda volta...

3 Che ha ricevuto, preso l'anima.

[1] F Zanobi da Strada, Somnium Scipionis volg., a. 1361 (tosc.): le quali [[scil.: stelle]] grosse e tonde, inanimate delle divine menti, compiono suoi cerchi e rotondità con velocità maravigliosa. || Zambrini-Lanzoni, Opuscoli, p. 229.