INANIMATO (2) agg.

0.1 inanemato, inanimata, inanimate, inanimati, inanimato.

0.2 Lat. tardo inanimatus (DEI s.v. inanimato).

0.3 Dante, Vita nuova, c. 1292-93: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Privo di anima sensibile, di funzioni vitali e movimento.

0.8 Giulio Vaccaro 24.01.2012.

1 Privo di anima sensibile, di funzioni vitali e movimento.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 115.2: Per Lucano parla la cosa animata a la cosa inanimata...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 132.30: impossibile cosa è, che sia deità in cosa inanimata, e senza intelletto.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 127.15: D. in questa i.a parte usa una figura gramaticale chiamata «prosopopeia», in lingua greca como areducere una cossa inanimata a parlare.

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 11, par. 6, vol. 2, pag. 16.16: ka alcuna volta parla persuna per figuram prosopeyam, comu alcuna volta si dichi: 'Ego, Roma, domina mundi sum': ka l' argumentu non aviria culuri di dubitacioni si sì parlassi per figura cosa inanimata.

[5] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 18.11, pag. 45: Et però che de la noticia galdo, / qual ò di te, avegna che confusa, / ché per inanimato mezo i' t'aldo, / son desïoso che mi sia reclusa / quela alta tua virtù, chi[a]ro smeraldo, / che fa contento chi la prova et usa.

2 Che ha perso coraggio, ardore, animo.

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 38, pag. 68.21: Morto questo Numano, crebbe l'ardire alli Troiani, e aperta una delle porti diedero la via a' Rutuli ch'entrassero dentro a combattere; li Rutuli inanimati per la morte di Numano si metteano a morire.