INASPRARE v.

0.1 inaspra, inasprano, inasprasi, inasspra, innaspra, innasprano, innasprava, innaspri, innasprono, 'naspro.

0.2 Da aspro.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 3.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertanovolg., a. 1287-88 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Rendere (una superficie) non levigata, ruvida al tatto. 1.1 Pron. Divenire meno sensibile. 2 Rendere più acuto, più pungente, più vivo. 2.1 [Del mare:] rendere più agitato. 3 Muovere all'ira, far indignare. 4 Far divenire più penoso, più doloroso.

0.8 Giulio Vaccaro 24.01.2012.

1 Rendere (una superficie) non levigata, ruvida al tatto.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 28, par. 1, pag. 393.17: La madre le disse, che innasprava la pelle; più tosto se ne rimase, che non averia fatto per Dio.

1.1 Pron. Divenire meno sensibile.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 70.29, pag. 94: onde, come nel cor m'induro e 'naspro, / così nel mio parlar voglio esser aspro.

2 Rendere più acuto, più pungente, più vivo.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 1, par. 12, pag. 445.3: Non vedi tu come tutti gli animali, sì tosto che a nuocere si levano, tracorrono, e in tutto 'l corpo escono di loro usato e posato abito, e inasprano la fierezza loro?

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 7.18: E come uno popolo grande spesse volte quando alcuna discordia nasce e inasprasi nelli animi il popolo folle; e già volano il foco e li sassi...

2.1 [Del mare:] rendere più agitato.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 85.2: il sole si volle intorno per uno grande anno, e verno di ghiaccio inaspra l'onde con acqueloni.

3 Muovere all'ira, far indignare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 20, pag. 260.3: Giovanni Sirac disse, come sarà in nominanza cului che abandoni el padre, èe maladetto da Dio colui che innaspra la madre.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 14: [13] et Yh(es)ù Siràc dice: di mala fama è quelli che abba(n)dona lo padre, (et) est maladecto da Dio chi inasspra la madre.

- Pron.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 206.30, pag. 263: s'i' 'l dissi, il dir s'innaspri, che s'udia / sì dolce allor che vinto mi rendei...

4 Far divenire più penoso, più doloroso.

[1] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 183.47: Con quanti morsi l'umana natura inaspra li miei fatti, e disfà lo mio lavorio e divelle co' denti.