0.1 mancina, mancino.
0.2 Da manco. || Cfr. DELI 2 s.v. manca: «manco > mancino [...], secondo il modulo produttivo lat., in cui è testimoniato solo il n. pr. - in realtà, soprannome - Mancinus»; anche in it. antico è predominante l'attestazione in antroponimo/appellativo (cfr. 0.6 A).
0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; a Doc. colt., XII ex.: Mancino; Doc. sen., 1235: Ugolino Ma(n)ci(n)o; Doc. aret., 1240: Savia del Mancino; Doc. fior., 1291-98: Tedaldo del Mancino; Doc. pist., 1297-1303: Guido Mancino; Doc. prat., 1293-1306: Ma(n)cino; Doc. orviet., 1339-68, [1353]: Mancinu di Velle; Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.): Mancino di Fieravante; Anonimo Rom., Cronica, XIV: Cecco Mancino.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.5 Locuz. e fras. a mano mancina 1; dal lato mancino 1; dalla parte mancina 1; porre nel canto mancino 1.1.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Con rif. al corpo umano o estens. ai due lati di un oggetto (considerato frontalmente):] che si trova a sinistra. Locuz. avv. Dal lato mancino, dalla parte mancina; a mano mancina: a sinistra (rispetto ad un punto det., anche implicito). 1.1 Fras. Porre nel canto mancino: tenere in disparte. Fig. Non dare il giusto riconoscimento (a qno), trascurare (in opp. all'uso di porre alla propria destra chi si vuole onorare). 2 Sost. [Detto di una persona:] chi adopera a preferenza la mano sinistra. 3 Signif. non accertato.
0.8 Elisa Guadagnini 25.01.2012.
1 [Con rif. al corpo umano o estens. ai due lati di un oggetto (considerato frontalmente):] che si trova a sinistra. Locuz. avv. Dal lato mancino, dalla parte mancina; a mano mancina: a sinistra (rispetto ad un punto det., anche implicito).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.126, vol. 1, pag. 450: e volta nostra poppa nel mattino, / de' remi facemmo ali al folle volo, / sempre acquistando dal lato mancino.
[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 15.13: E secondo la spera che fece Tholomeo per conoscere queste istelle, mostran quelle che sono in ella figurate per dipintura quello che è da la parte mancina; mostran ancora veramente le stelle che sono in cielo quello che è da la parte diritta.
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 34, vol. 1, pag. 175.16: mandarono ambasciatori per tutto il paese per comperar grano, dalla parte diritta verso Toscana, e dalla mancina infino a Cuma, mandaro navi in Sicilia...
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 161, S. Martino, vol. 3, pag. 1403.10: E rivolgendosi a man mancina, vidde un'ombra molto nera stare ritta...
[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 7, pag. 139.3: El c. cioppeca(n)te denanti, et q(ua)n servolta ad man mancina overe ad man diricta cioppeca, più à dolore en ne le spalli.
1.1 Fras. Porre nel canto mancino: tenere in disparte. Fig. Non dare il giusto riconoscimento (a qno), trascurare (in opp. all'uso di porre alla propria destra chi si vuole onorare).
[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 8.21, pag. 90: «Eo vo lassai la botte col vino, / lassa'vo li panni de lana e de lino: / posto m' avete nel canto mancino, / de tanta guadagna quant' io congregai[e]».
2 Sost. [Detto di una persona:] chi adopera a preferenza la mano sinistra.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.146, pag. 310: Ancor portar lo faciea a man manca, / E lla man del fanciul rimanea / Di fuor dal manco lato; / Feciel mancino a maniera di quello [[scil. del marito]].
[1] Benuccio da Orvieto, a. 1396 (tosc.), [a. 1388] 274a.5, pag. 326: Fanciulla mai in divietato ballo, / messavi poi da paterna licenza, / non ringraziò con tanta reverenza / quel che la prese e che la mise al ballo, / qual' io voi e mancin<o> fo sanza fallo / essaminata in me vostra eloquenza, / piena di dolce e di tanta eccelenza / che 'l mio di ciò ridir<e> serebbe in fallo.