GENERATO agg./s.m.

0.1 generade, generata, generate, generati, generato.

0.2 V. generare.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 3.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Dante, Convivio, 1304-7; Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

N L'att. in Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.) è cit. dantesca.

0.5 Locuz. e fras. natura generata 1.2.

0.7 1 Che ha ricevuto la vita (rif. a esseri animali o vegetali). Estens. Vivente. 1.1 [Filos.] [Con rif. alla teoria di matrice aristotelico-scolastica:] originato e formato in virtù della mistione dei quattro elementi e dell'influenza esercitata dai cieli. 1.2 [Filos.] Locuz. nom. Natura generata: esseri viventi di sesso maschile e femminile all'origine della procreazione. 1.3 [Con rif. all'origine dell'uomo dalla terra, nel contesto di un'interpretazione figurale]. 1.4 Nato per un det. scopo (dettato dalla natura). 2 [Relig.] Estens. [Detto di Cristo, con rif. al dogma della Trinità:] che procede eternamente da Dio Padre. 3 Estens. [Detto di un fenomeno naturale, in partic. atmosferico:] che si forma, che si origina. 3.1 Estens. [Rif. a un fenomeno fisiologico]. 4 Fig. [Detto di un sentimento:] nato, sorto. 5 Sost. Essere che viene alla vita (in opp. all'essere che dà direttamente o ha dato indirettamente la vita tramite una linea di discendenza). 5.1 [In partic.:] feto. 5.2 Estens. [Con rif. all'origine dell'uomo dalla terra:] uomo. 5.3 [Gen. in allocuzioni o in perifrasi che traducono un patronimico:] figlio, progenie (rispetto al padre, alla sua stirpe o con valore metaf. al luogo d'origine).

0.8 Diego Dotto 26.01.2012.

1 Che ha ricevuto la vita (rif. a esseri animali o vegetali). Estens. Vivente.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 29, pag. 848.1: È dunque l'anno diviso in quattro diversi tempi: nel verno, il quale mortifica le cose generate e verdi e ·lle vestigie della passata state disfae...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 804.31: Ma poi che i fati apparecchiati alla generata prole per savio agurio le furono fatti palesi, lieta i tempi del dolente parto cominciò ad aspettare.

1.1 [Filos.] [Con rif. alla teoria di matrice aristotelico-scolastica:] originato e formato in virtù della mistione dei quattro elementi e dell'influenza esercitata dai cieli.

[1] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 6, pag. 99.24: Li elimenti sono corpi puri, i quali non si possono dividere in parti ch'ab[b]iano diversa essenzia, imperciò che ciascuna parte ae una medesima essenzia col suo tutto, per lo mescolamento de' quali si fanno diverse maniere di cose generate.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.65, vol. 3, pag. 212: e queste contingenze essere intendo / le cose generate, che produce / con seme e sanza seme il ciel movendo.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 317.12: e dice, che sono le cose generate, le quali Idio produce mediante seme, come è l'uomo, il cavallo ec.; o quelle ch'egli produce sanza alcuno seme, sì come è che 'l moto de' cieli genera molte cose sanza seme, e produce e minerali ed altro; e dice che il cielo movendo fae queste cose, sì come strumento del sommo Fattore.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 87.22: L'aere, secondo Avicenna, è uno degli elementi delle cose generate, il cui natural luogo è quello che va d'intorno all'acqua, e che dall'elemento del fuoco è circondato...

1.2 [Filos.] Natura generata: esseri viventi di sesso maschile e femminile all'origine della procreazione.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.133, vol. 3, pag. 135: Natura generata il suo cammino / simil farebbe sempre a' generanti, / se non vincesse il proveder divino.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 127-138, pag. 200, col. 1.13: Natura generata; çoè 'l padre farave ben lo figliol simile a lui, ma la provvisione de Deo, ch'hae dado questo ordene, vol ch'el vada innanci...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 216.3: Dice, che quello che lla circulare natura non fa, però che non è sua arte, fa la natura generata, cioè l'uomo e lla femmina, del cui seme si genera la creatura...

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 8, 127-138, pag. 273.3: Natura generata; cioè umana...

1.3 [Con rif. all'origine dell'uomo dalla terra, nel contesto di un'interpretazione figurale].

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 142-160, pag. 801.31: gigante s'interpetra generato di terra: ogni omo è generato di terra; ma meritevilmente si dice generato di terra chi più s'involge nei beni terreni...

1.4 Nato per un det. scopo (dettato dalla natura).

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VI [Phars., VI, 413-506], pag. 110.3: Ogne animale potente di morte e generato a nuocere teme l'arti di Tessalia, e amaestrale di morti.

2 [Relig.] Estens. [Detto di Cristo, con rif. al dogma della Trinità:] che procede eternamente da Dio Padre.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 90, col. 1.45: Imperciocchè imprima s'intende il Padre generante, poi il Figliuolo generato, e poi lo Spirito Santo il quale procede dall'uno e dall'altro...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 33, 115-132, pag. 868.25: ben sono adiettivazioni, che si convegnano pure ad una persona e non all'altre, come la nominazione lo Padre, si dice pure generatore e lo Figliuolo generato, e non lo Spirito Santo; e così lo Figliuolo incarnato, e non lo Padre, nè lo Spirito Santo, benchè tutti e tre sono una sustanzia, una Deità.

- [Con opp. alla natura propria delle creature].

[3] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1. cap. 15, pag. 103.8: e contra alcuni ponenti lui [[scil. Figlio]] esser creatura overo fatto, dice: "generato e non fatto"; poi agiunge: "consustansiale al Padre", eschiudendo la diversità della essensia...

3 Estens. [Detto di un fenomeno naturale, in partic. atmosferico:] che si forma, che si origina.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 2, pag. 181.13: E erano aiquanti che deceano che questi accidenti erano fatti da una petra, la quale chiamavano saietta, generata en aire, la quale era formata a modo de saietta, che cadea giù facendo questi accidenti...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 161.26: Dinanzi al quale Angelo fuggìa un rompimento pieno di paura, quale uno vento generato nelli caldissimi dì di state per la virtù del sole atrattiva l'umido della terra...

[3] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 15, ch., pag. 186.10: Ma che [[la cometa]] non sia fuoco subitaneo, come dicono alquanti, ciò si pruova imperciò che il fuoco subitaneo e altre cose generate nell'aiere poco bastano, con ciò sia cosa che ll'aiere si muti spesso, e poco sta in uno stato...

3.1 Estens. [Rif. a un fenomeno fisiologico].

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 87, pag. 346.14: La lepre arsa in testi di terra, conforta molto tutti coloro che patiscono dolore di pietra generata nele reni.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 305, pag. 335.13: De la radixe soa sapi che se la fi cota in aqua, infina che se ne consume do parte, quella decociom, bagnandone li ogy, sana le apostematiom calde generade in quelli.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 108, pag. 224.16: CVIII. Fase ancora i(n) de le gambe dellu c. m(u)lti sup(ra)ossi g(e)n(er)ati p(er) div(er)se accasuni: alcuna fiata se g(e)n(er)a p(er) c(o)lpo d(e) calce, alcuna fiata p(er) feruta...

4 Fig. [Detto di un sentimento:] nato, sorto.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 3, pag. 15.2: e sì, che per questo fare e per lo 'nganno che riceve della caritate in lei generata, quella più ampia fa che a lei non vène, e [con] concordia e con discordia di conscienza come la prima.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 133.2: Enea essendo per andare a Latino, avenne cosa che turboe l'andata e ogni amistà generata tra loro...

[3] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 5, pag. 47.13: Le serpe e li scorpioni che si diceno essere in de lo 'nferno, sono li rimorsi de la cosciensa mizera, li quali, generati per putredine del peccato, afriggeno con punture velenosissime l'anima, come li vermi corporali lo corpo.

5 Sost. Essere che viene alla vita (in opp. all'essere che dà direttamente o ha dato indirettamente la vita tramite una linea di discendenza).

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 14, pag. 353.1: Lo terzo si è che molte volte verrebbe prima lo generato che lo generante: che è del tutto impossibile...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 180.33: in questo vuole l'Autore dimostrare la forza dell'amore dal generante al generato, per lo padre a' suoi sucessori e discendenti, che è il primo e maggiore naturale amore quanto alla carne...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, proemio, pag. 196.29: ma però che non truovano la materia molte volte bene disposta, o così disposta (la quale cosa atribuisce ex causa alla providenzia divina, che vuole che sieno diversi per diversi offizj), sì discorda il generato dal generante...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 25, pag. 331.10: e ciò fa la natura avvedutamente, acciò che per l'atto del coito ciascuno animale generi simile a sé e così si continui la spezie di quello; e, se questa sollicitudine non fosse nella natura delle cose, assai tosto verrebbon meno i generati...

5.1 [In partic.:] feto.

[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 5, pag. 237.7: E perciò che la natura medesima è schifa di questo, non per quello organo che nati prendiamo il cibo, ma per altra via, quello trasporta nel corpo del generato, alimentandolo, ciò è per lo imbellico, il quale è alle reni della madre congiunto con uno certo nervo o vero tralcio, vacuo dentro a guisa d' una canna.

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 104, pag. 219.5: CIIII. La ierda [[...]] alcuna fiata advene p(er) materia co(r)rupta na(tura)lem(en)te i(n) la v(ulv)a i(n) la q(u)ali se genera l' a(nim)ale, p(er) la corectione da lu nut(ri)m(en)to dato a lu g(e)n(er)ato...

5.2 Estens. [Con rif. all'origine dell'uomo dalla terra:] uomo.

[1] ? Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 48, vol. 5, pag. 276.4: [2] Tutte genti, udite queste cose; ricevete con le orecchie tutti che abitate la terra; [3] tutti generati di terra, e gli figliuoli delli uomini; insieme il ricco e il povero... || Cfr. Sal., 48.3: «quique terriginae et filii hominum».

5.3 [Gen. in allocuzioni o in perifrasi che traducono un patronimico:] figlio, progenie (rispetto al padre, alla sua stirpe o con valore metaf. al luogo d'origine).

[1] ? Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 302.33: O Deifebo, potente in arme e generato dell'alto sangue reale, perchè sostieni tu così grandi pene? || Cfr. Aen., VI, 500: «armipotens, genus alto a sanguine Teucri»; non escludibile un'interpretazione come agg.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 141.24: Aceste generatodi Troja vi dona due buoi in ciascuna nave: adducete alle vivande li Dei della patria... || Cfr. Aen., V, 61: «Troia generatus».

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 192.20: O generatod'Anchise, certissima schiatta delli Dei... || Cfr. Aen., VI, 632: «Anchisa generate».

5.3.1 [Nella formazione di appellativi (per trad. di appellativi latini)].

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 88.8: O generatoin Troja, interpreto degli Dei, el quale senti e conosci la podestà di Febo... || Cfr. Aen., III, 359: «Troiugena».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 249.28: Allora il Padre omnipotente, indegnato che alcuno mortale surga dall'ombre inferne ai lumi della vita, elli cacciò co la sua folgore all'onde di Stige il generatoda Febo, trovatore di cotale medicina ed arte. || Cfr. Aen., VII, 773: «Phoebigenam».

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 266.17: O vittorioso, tu il quale uccidesti co la tua mano i generati delle nuvile con due membra Hyleo e Folo. || Cfr. Aen., VIII, 293: «nubigenas».

5.3.2 Fig. Discendente (con connotazione neg.).

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 12.80, pag. 81: O intelletti obscuri, o mente grosse, / o generati de vipere et serpi, / come potete aver de ben dir posse, / però che sempre il ben da voi secerpi, / et tutti quanti sete falsi et felli, / et de più nocità che grossi sterpi? || Cfr. Mt., 23.33: «serpentes genimina viperarum».

[u.r. 14.06.2016]