GETTATA (2) s.f.

0.1 gittata, gittate.

0.2 V. gettato.

0.3 Stat. sen., 1305: 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1305.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Neonata, fanciulla o ragazza abbandonata e affidata ad un istituto di carità. 2 Colei che è oggetto di ripudio e di umiliazione (denominazione rif. a Israele).

0.8 Diego Dotto 15.02.2012.

1 Neonata, fanciulla o ragazza abbandonata e affidata ad un istituto di carità.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 40, pag. 57.16: E non debbia alcuno de li detti frati intrare da li cancelli del detto Spedale a favellare con alcuna donna gittata o ver fancella o vero familiare del detto Spedale senza la sopradetta licenzia. || Si intende: «donna, gittata...».

[2] Stat. sen., c. 1318, cap. 114, pag. 108.13: Anco statuimo et ordinamo, che tutte le cittelle femine gittate et exposte del detto Ospitale deggano essere tenute et alevate e nutricate nel detto Ospitale, a le spese del predetto Ospitale, infino al tempo che parrà al signore e a' frati del decto Spedale. || Si intende: «femmine, gittate et exposte, del detto...».

[3] Stat. sen., c. 1318, cap. 120, pag. 113.13: Nè degga alcuno de li detti sacerdoti intrare a parlare dentro da li cancelli del detto Ospitale con alcuna donna o vero gittata o vero fancella o vero familliare del detto Ospitale senza la licenzia sopradetta.

2 Colei che è oggetto di ripudio e di umiliazione (denominazione rif. a Israele).

[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ger 30, vol. 7, pag. 153.7: [17] Io ti forbirò la piaga e la margine, e sanarò te delle tue ferite, dice Iddio. Però che ti chiamarono la gittata Sion... || Cfr. Ger., 30.17: «quia Eiectam vocaverunt te Sion».