GETTATO agg./s.m.

0.1 çitato, gettata, gettate, ghittada, ghittade, ghittadi, gictati, gictatu, gitado, gitati, gittata, gittate, gittati, gittato, iectato, iectatu.

0.2 V. gettare.

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 3.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Amico di Dante, XIII ex. (fior.); Stat. sen., 1305; Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. gettato a terra 3; gettato in terra 3.

0.7 1 Che ha ricevuto un det. movimento (gen. con una certa energia). [In partic.:] lanciato, scagliato lontano. 1.1 [Con focalizzazione sul punto d'arrivo:] conficcato. 1.2 Buttato via; [in partic. detto di un rifiuto:] scaricato. 1.3 Mosso fortemente, spinto di qua e di là. Fig. Sconvolto. 1.4 Rovesciato. 1.5 Sparso (su una superficie o in un ambiente). 1.6 Versato. 1.7 Dissotterrato. 1.8 Posto in una det. posizione; [in partic. nell'es.:] disteso a forza. 2 Emesso, mandato fuori. 2.1 Emesso (da una parte del corpo). 3 [Detto di una parte del corpo:] gettato a, in terra: rivolto verso il basso; chinato. 4 Sost. Ciò che viene buttato a mare. 5 Sost. Neonato o giovane abbandonato e affidato ad un istituto di carità.

0.8 Diego Dotto 15.02.2012.

1 Che ha ricevuto un det. movimento (gen. con una certa energia). [In partic.:] lanciato, scagliato lontano.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 189.21: Quando Ercole fue in sulla ripa, e togliea li gittati archi, cognobbe la boce della moglie...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 26, pag. 101.29: La piova delle saette mandate dagli africani bracci, e le gittate lance aveano coperta la luce alla picciola schiera de' romani...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 66.19: E me il quale non movevano inde addietro le gittate lance, nè li Greci adunati de la parte aversa...

1.1 [Con focalizzazione sul punto d'arrivo:] conficcato.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 1, pag. 839.7: Ma ora, avendo passato dentro dalle mura, sente più gravemente le lanci gittate nello interiore cassero, onde, temendo morte, chiama il poeta.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 33, vol. 2, pag. 198.26: Quelle lance forbite, che voi là vedete in alto dirizzate, incontanente le vedrete in terra gittate».

1.1.1 [In una massa d'acqua:] immerso.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 80, pag. 171.13: E dappoi che lo suo diffendere no gli valea, perch'egli era disarmato, sì venne all'altra porta dela cappella, la quale iera sopra lo mare, e gittossi i- mare cola ispada in mano. E li cavalieri quando lo videro gittato in mare, andarono all' altra porta dela cappella e guardarono in mare e disserono: «Lo salto ee sì grande, che per fermo egli ee morto».

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 10, pag. 103.16: sì come appare del danaio gittato nel fondo del bicchiere, il quale somigliantemente appare magiore che non è per lo abagliamento del viso.

1.1.2 [Detto di un'ancora:] calato (fig.).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 260.4: Indi sarà che colei la quale si temeo dare ad uomo onesto, ella, abassata, vada agli abbracciamenti di più basso. Una parte rimane della incominciata opera e una parte è tratta della nostra fatica; in questo luogo l'ancora gittata tegna le nostre navi.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 78.10: De lo mio cominciato lavoro parte ne resta e parte n'è fatta; qui l'ancora mia gittata tegna la nave mia.

[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 502.32: Qua l'ancora ghittada tegna le nostre nave.

1.2 Buttato via; [in partic. detto di un rifiuto:] scaricato.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 14, vol. 2, pag. 20.34: Anco, statuimo et ordiniamo che neuno gitti o vero gittare faccia terra ne la fossa o vero fossi, nè sopra le carbonaie del comune di Siena. Et chi contrafarà, in X libre di denari per ciascuna volta al comune di Siena sia condannato, et la terra così gittata, infra spatio d'otto dì, levare sia tenuto.

[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 103, par. 1, vol. 2, pag. 462.16: E nientemeno la podestà sia tenuto onne settemana mandare uno degl suoie notarie a enquirire e cercare presso a le porte de la cità e degl borghe se troverà alcuna de le preditte cose posta overo gettata contra la forma de quisto capitolo.

1.2.1 [Detto di persona:] abbandonato.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 59.5: Appresso, l'uomo hae trovato che le lupe nutricano i fanciulli gittati, e difendonli dall'altre bestie.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Canace, pag. 105.32: Nella fine di questa mia misera lettera ti priego che tu adempi li prieghi della tua gittata serocchia; ed io adempierò li crudeli comandamenti di nostro padre.

1.2.2 Fig. Perso.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 389.13, pag. 238: e s'eo patischo, plu so' doloroso, / ché 'l tenpo çitato non si recopra / che de la morte, che mi corre sopra.

1.2.3 Estens. Fig. Oggetto di comune disprezzo.

[1] Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 231r, pag. 67.19: Proicio is... procul et ante iacere, gictari ...; Proiectus a um... vilipensus, gictatu.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 214.12, pag. 251: Non è chi 'l ver discerna / nel loco, dove questa virtù manca. / Gittata la trovaste da man manca; / or con voi siede e regna.

1.3 Mosso fortemente, spinto di qua e di là. Fig. Sconvolto.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 175.14: io ti priego che tu abbi misericordia de' miei, li quali tu vedi gittati nel grande mare Ionio; e aggiungigli al numero de' tuoi iddiei.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 181.9: sostennero molti pericoli nel mare, hanno molte volte colle loro mani aiutate le navi gittate per lo mare...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 9.8: Intanto Enea salì sopra a uno scoglio, e d'ogni parte guarda per lo mare, se veggia Anteo gittato dal vento, e le navi trojane con due ordini di remi...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 28, vol. 1, pag. 248.35: Onde la disperazione fa l' uomo a modo di Caino vago, e scacciato sopra la terra con lo capo tremando, e speventato, e quasi gittato dalla procella della tentazione, perchè non ha l' ancora della speranza, per la quale si tenga, e stia fermo.

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 9, pag. 255.1: e perciò in qua e in là ributtato, come nave senza temone e senza vela dall' onde gittata, così t' abandona, e come li luoghi richieggiono, così usa varii li consigli.

1.4 Rovesciato.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 64.21: Le gittate mense incontanente turbarono i conviti: la nuova moglie fu presa per forza per li capegli. || Cfr. Ov., Met., XII, 222: «protinus eversae turbant convivia mensae».

1.5 Sparso (su una superficie o in un ambiente).

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 438-462], pag. 173.8: tutta la terra gli è aperta, e libero nel discorrimento, aopera la rabbia d'Eulo per tutte l'arene, e crudele non mena nebbia portante piova mescolata nella gettata polvere...

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 75, pag. 196.12: i(n) tucte li lisiuni plane voi scorticatione da sallar(e), i(n)scripte p(re)ssure così ve se pona, çoè polve f(ac)ta d(e) mi(r)ra secca, [[...]] item pulve di mortella voi de scotanu iectato sop(ra) la roctura voi excoriat(i)o(n)e d(e) carne...

1.5.1 [Detto di semente:] seminato.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 159.20: Sì come pongono li poeti, Proserpina, la quale è allegorizzata seme gittato nella terra, figlia di Ceres che è terra, e moglie di Pluto, figliuolo di Saturno...

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 11, cap. 11, pag. 267.32: Avvegnachè ne' campi temperati sia da seminare, nondimeno se fia gran secco, i semi gettati non si conserveranno meno nei campi che ne' granai.

1.6 Versato.

[1] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 7, pag. 15.17: [12] Item lu sucu di la britonica, caldu et gictati a la aurichi, maraviglusamenti vali contra li duluri e surditati et ad altri vicii di aurichi.

1.6.1 Colato (detto gen. di metallo fuso).

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 62.22: In Armenia se porta da Venexia arçento de sterllin gitado in verge e bollado de la bolla de Venexia...

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 64.27: E fanno moneta di vetro, ciò è di felce cotta e gittata in forma.

1.6.1.1 [In partic. con rif. alla lavorazione della cera].

[1] Stat. pis., 1321, cap. 79, pag. 262.10: Anco iuro, che farò iurare tucti coloro li quali fanno candeli gitati et a fioreti...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 43.19: Cera zavorra è la migliore cera che discenda in Romania, e vale meglio che cera gittata in pani da 11 in 12 carati il cantare, ed è gialla e colorita più che l'altra ed è netta cera.

1.7 Dissotterrato.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 24, pag. 64.30: Lu jndimane videru lu corpu fora de la sepultura, iectatu; da capu li parenti lu sucterraru, et l'autru iornu ancora lu trovaru schavatu, comu era statu avanti.

1.8 Posto in una det. posizione; [in partic. nell'es.:] disteso a forza.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 1, vol. 2, pag. 68.12: Et imperzò ki la natura di li nervi firuti sì esti a ristringiri, illi clavaru li manu et li pedi meczi tirati, et restrinsiru tantu, ki Cristu stava stisu in la cruchi comu carta in chircu di fari carti. Et lu salvaturi nostru stava in terra supra la cruchi gictatu, et era da li carnifichi clavatu.

2 Emesso, mandato fuori.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 64.2: e trae colla bocca i boglienti venti, come di profonda fornace; e sente i suoi carri arroventare; e non puote più sostenere la cenere e le faville gittate fuori; e da ogni parte si volge nel caldo fummo...

2.1 Emesso (da una parte del corpo).

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), canz. 1.28, pag. 699: ma prega Amor che quella a ccui s'arrende / sia a llui umilïata in tutti lati / dov' udirà li suoi sospir gittati.

[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 70.11, pag. 158: E benedetti ancor tutti i martiri, / Le pene ch'ho sofferte e le fatiche / E i dolci affanni, e i gittati sospiri...

2.1.1 [Con rif. al cambio delle corna].

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 309.7: La vecchiezza si spoglia da li serpenti con sottile cuoio e li corni gittati fanno li cervi essere giovani.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 108.4: Alli serpenti si spoglia la vecchiezza con la tenera pelle e le corna gittate non fanno vecchi li cervi...

2.1.2 [Detto di discorso:] proferito.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 8, par. 4, pag. 463.2: Seneca, ivi medesimo. In nel convito lo motteggiare d' altrui e le parole gittate in tuo dolore ti toccarono.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 114, pag. 376.32: Quando leggerai i dettati suoi cotanto viziosamente ordinati, e cotanto negligentemente gittati, e cotanto contr' all'usanza di tutti posti, elli ti mostreranno, ch'e' costumi suoi non furono meno nuovi, e perversi, e singulari.

3 [Detto di una parte del corpo:] gettato a, in terra: rivolto verso il basso; chinato.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 5: né 'l volto sia chinato, né lli occhi gictati in terra, né 'l capo chinato, né lle ciglia siano sop(er)chio chinate né soperchio levate in sù tanto che no(n) si co(n)vengna...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 18.3: Allora quella più dipresso vegnendo, nell' estrema parte del mio letto sedette, e ragguardando il volto mio di pianto grave e alla terra per tristizia gittato, con questi versi della turbazione di nostra mente fece lamento...

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 54.5: ma quella nonne ardì d'alzare gli occhi verso lei, parendole essere p. della serocchia; e gittato il volto in terra, mostrò colle mani in luogo di parole...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 298.22: e che questo indurato silenzio, gli occhi gittatia terra, le orecchie sorde a tutto conforto, e la vergogna di riguardare la chiarezza, erano segni di grandi minaccie vegnenti di profondo cuore.

4 Sost. Ciò che viene buttato a mare.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 9.422, vol. 3, pag. 161: E s'ella sì crescesse / che troppo ti paresse, / metti a trar fuor le cose / e fa l'aperte chiose / tutte vie che ti fanno / con cotanta aqua danno. / E qui e in ogni stato, / quando vedi dallato / l'alleviar sia buono, / di' che 'l gittato è dono.

5 Sost. Neonato o giovane abbandonato e affidato ad un istituto di carità.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 57 rubr., pag. 81.20: Che lo Rettore del Spedale sei volte ne l'anno serva a li pòvari, infermi e gittati; e che di ciò se faccia piubica scrittura.

[2] Stat. sen., 1305, cap. 57, pag. 82.2: Anco stanziamo, che a riverenzia di Dio e de la biata Virgine Maria, el Rettore del detto Spedale sia tenuto e debbia servire a li pòvari e infermi e gittati sì maschi come femmine...

[3] Stat. sen., Addizioni c. 1320-75, [c. 1320], pag. 121.20: Capitolo entra' detti frati a scuttineo di tucti e' gittati maggiori di XVIIJ anni, e di tutt' i famegliali e serviziali de lo Spedale e de le grance d'esso e de' raccomandati che mangiano nel detto Spedale, e' quali sieno innutili e da cacciarsi del detto Spedale.