0.1 paffa, paffe.
0.2 LEI s.v. *baf(f)‑/*paf(f)‑ (4, 355.5).
0.4 In testi tosc.: F Fr. da Barberino, Chiose Doc. Am., 1314 (tosc.); Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); Ciscranna de' Piccogliuomeni, a. 1365 (sen.).
0.5 Locuz. e fras. seguitare la paffa 1.
0.6 N Att. in un doc. lat. del castello di Vergiole (Pistoia) del 1181: «unu(m) bradone(m) ex illo porco de q(u)o paffa n(on) fieb[atur et ...] ex alio porco d(e) q(u)o paffa efficiebat(ur)»: cfr. GDT, pp. 453-54.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Grasso di maiale. Fras. Seguitare la paffa: inseguire il guadagno. 1.1 Provvista di cibo. 1.2 [Prov.] Tanto s'invezza la gatta alla paffa che vi lascia la branca.
0.8 Sara Ravani; Paolo Squillacioti 15.02.2012.
1 Grasso di maiale. Fras. Seguitare la paffa: inseguire il guadagno.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 379.21: 112. Cosìfaceano i padri ec. Questi sono padroni del Vescovado di Firenze, o piutosto tutori o protettori, Tosinghi e Vicedomini; e l'uno e l'altro è de' grandi della cittade. E dice l'Autore, che lli loro antichi desideravano l' onore della loro terra, là dove li presenti seguitano la paffa; e però dice, ingrassano.
[1] Ciscranna de' Piccogliuomeni, a. 1365 (sen.), 119a.4, pag. 112: Con gran vergogna è rimaso lo gnaffe / di Lapo di Zanobi e de la Dada, / perché serrato fu lor ogni strada, / che in Firenze metteva le paffe. || Cfr. Ageno, Sacchetti, Rime, p. 144: «ogni strada per cui entravano le cibarie in Firenze».
1.2 [Prov.] Tanto s'invezza la gatta alla paffa che vi lascia la branca.
[1] F Fr. da Barberino, Chiose Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 80: unde dicunt nostri Tusci: Tanto s'inveça la gapta ala paffa che vi lascia la branca. || Egidi, Doc. Am., vol. II, p. 180.