USURIERE s.m./agg.

0.1 osorrieri, uçuriere, uçurieri, usorer, usoriere, usorieri, usureri, usureru, usuriere, usurieri, uzuriere, uzurieri.

0.2 Fr. usurier (DELI 2 s.v. usura).

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; a Lucidario pis., XIII ex.; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Stat. pis., 1318-21; Stat. prat., 1319-50.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; a Stat. viterb., 1355.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

N L'att. in Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.) è cit. dantesca.

0.5 Locuz. e fras. usuriere pubblico 1.

0.6 N La forma osorrieri di Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.) è congettura di Massera, Sonetti, approvata da Marti, su osoccieri del ms. unico (Chig. L.VIII.305, c. 108r).

Consulenza di Alessio Decaria.

0.7 1 Chi presta a interesse (con connotazione neg. nei contesti che implicano un giudizio morale). 2 Agg. Degno di un prestatore a interesse (con connotazione neg.).

0.8 Pietro G. Beltrami 24.02.2012.

1 Chi presta a interesse (con connotazione neg. nei contesti che implicano un giudizio morale).

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.10, pag. 890: k'eo so bene esser cavaliere / e donzello e bo[n] scudiere, / mercatante andare a fiere, / cambiatore ed usuriere, / e so pensare.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2789, pag. 272: E un altr' è, che non cura / di Dio e di Natura, / sì doventa usoriere / e in molte maniere / ravolge suo' danari, / che li son molto cari...

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 17, pag. 53.33: donde il filosafo dice, nel quarto libro dell'Etica, che gli usurieri e quellino che spogliano ei morti, né quelli che giocano a zara, fanno malvagio guadagno e laido acquisto.

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 180.11, pag. 237: Lussura inde e vanitate molta / crii nel mondo certo e cupidezza, / che fa rattori e usurieri in colta.

[5] Poes. an. urbin., XIII, 29.41, pag. 604: Si ffusti avaro / usureri carnale, / non tener car[o] / lo to per farne male, / de bon vestaro / se fa ponte e spedale: / guarda!

[6] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 36.28, vol. 1, pag. 249: A l'omo k'è ricco e bene asciato, / a l'usurieri ke mal fo nato, / molto è amaro questo dectato, / ki non se vole emendare. /

[7] Fiore, XIII u.q. (fior.), 118.1, pag. 238: «Vedete che danari ànno usorieri, / Siniscalchi e provosti e maggiori, / Che tutti quanti son gran piatitori / E sì son argogliosi molto e fieri.

[8] a Lucidario pis., XIII ex., pag. 106.4: D. Chi sono quelli che sono appellati menbri di diauli? M. Li orgolliosi, li invidiosi [[...]] et quelli che peccano contra natura, li discordatori, li ingannatori, li indivinatori, li traditori, li usurieri.

[9] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 81.6, pag. 199: non potre' fare sì ch'un fil di rocca / potesse aver da que', che viver locca / più che non fa l'osorrieri 'l danaio...

[10] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 42.14: In quest'anno [[1278]] il Re di Francia, ch'avea nome Filippo fece pigliare tutti gli usurieri del Reame suo, et tolse loro LXX milia lire di Paregini, et divietolli del Paese.

[11] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 6, pag. 50.6: Ke fa l'uçuriere? Presta cento livre et vuolne .C. diece. Queste .x. livre perké vuole elli? Elli nolle diede al debitore, perché le vuole elli?

[12] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.471, pag. 169: Monto spesor àn de gram mercai / da queli chi som obligai; / se lo meschim pagar no pò, / no gi roman ni ca' ni bo; / che l'usorer ne lo tra' for / e tar mercà como 'lo vor.

[13] Stat. pis., 1318-21, cap. 68, pag. 1124.5: Et che nullo che per alcuno tempo avesse facto galleta, overo negato quello d' altrui, unde si possa dicere overo comprendere infamia, overo usurieri piumbico u acculto, o per qualunque modo usano illicite mercantie, et che non sia di buona condisione et fama, ad lo soprascritto officio per niuno modo sia eletto...

[14] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.109, vol. 1, pag. 188: e perché l'usuriere altra via tene, / per sé natura e per la sua seguace / dispregia, poi ch'in altro pon la spene.

[15] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 8, vol. 1, pag. 191.22: E quantu in issu fu, issu mitigau la amaricanza di la confusiuni publica prunusticandu tranquillitati et sedaciuni di la discordia, e convinivili et maraviliusame[n]ti adimustrau que issu era usureru di li soy dinari, non di lu sangui civili.

[16] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 92, vol. 6, pag. 179.8: La gabella sopra i prestatori e usurieri fiorini tremila d'oro.

[17] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 23, vol. 1, pag. 156.22: Allora mostrò il dosso tinto e enfiato e dirotto delle fresche battiture che l'usuriere novellamente gli avea date.

[18] Stat. prat., 1319-50, cap. 1, pag. 10.18: In prima ordiniamo, che in questa nostra Compagnia non sia ricevuto neuno eretico o sospetto di Fede o infamato di resia; e non sia ricevuto neuno usorieri...

[19] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la humilitade, vol. 1, pag. 158.19: Apresso ello ora Deo devotame(n)ti zoè de veraxe lagreme, chi ve(n)ne de la gracia de Deo, e pargi che ello sea [[...]] como lo povero chi è in debito chi caze i(n) ma(m) de l'uxurero...

[20] a Stat. viterb., 1355, cap. 7, pag. 40.14: Anque ordinamo e confermamo che omicidiali, latroni, usurieri e persone che commettesseru alcuna spetia di usura [[...]] per nullu muodu poççanu né devanu essere ricepute per alcuni officiali nela decta fraternita.

[21] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 4, vol. 2, pag. 19.11: e dopo questo, con ordine dato a' suoi ministri, per tutto i· reame in una notte fece prendere in persona e arestare l'avere a tutti li usorieri de· reame..

[22] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 19, pag. 76.29: E dicovi così, e propriamente credo che, se Jesù Cristo tornasse un'altra volta più che mai usarebbe co' peccatori e cogli usurieri, e salvarebbe e ladroni, però che molta divozione trovo in loro

[23] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 32.9: in avarizia hai tu peccato disiderando più che il convenevole o tenendo quello che tu tener non dovesti?» Al quale ser Ciappelletto disse: «Padre mio, io non vorrei che voi guardasti perché io sia in casa di questi usurieri...

[24] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 66, pag. 163.15: Statuimo et ordiniamo che nessuno prestatore usorieri possa prestare sopra cose nuove di niuna condictione, et che li pegni possano tenere uno anno, et passato l'anno facciano fare per la corte bando di pegno vendere et abia tempo a riscuotere quello di chi è lo pegno uno mese di po 'l dicto bando.

[25] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 183.14: Et in quella nocte in Pisa fu rubato l'usurieri stava di rieto al cellieri fu d'Anichino alla Serena.

[26] Epist. di lu nostru Signuri, XIV sm. (?) (sic.), pag. 84.6: Auditi, perfidi et increduli, o populu inicu ki ascultati, tucti malifacturi et detracturi et spriiuri et falci testimoni et michidari et iastimaturi et adulteraturi et furnicaturi et cunchiati di omni malicia, usureri et larruni...

- Usuriere pubblico.

[27] Stat. pis., 1330 (2), cap. 69, pag. 505.27: Li quali Ansiani s' eleggano buoni et leali: dei quali nullo sia minore di XXX anni; nè uzurieri publico, che per publica fama uzuriere publico sia avuto...

[28] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 17, 64-75, pag. 456.23: Questo fu messer Vitaliano dal Dente da Padova, il quale fu grande usuriere; e finge che, allora che Dante finse d'avere questa fantasia, non era ancora morto; ma era sì publico usurieri e sì apertamente negava essere peccato, che però finge che quivi debba sedere...

2 Agg. Degno di un prestatore a interesse (con connotazione neg.).

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 145.12: Avara et usuriera è la filosofia de' Gallici, allegra e forte è quella de' Cimbri e de' Celtiberi, li quali lietamente s' allegravano ne la battaglia, sì come gloriosamente e felicemente escano de la vita... || Cfr. Val. Max., II, 6, 11: «Avara et feneratoria Gallorum philosophia...».