FUORIUSCIRE v.

0.1 fuoriescha, fuoriesscie, fuori uscire, fuori uscita.

0.2 Da fuori e uscire.

0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.).

N Att. solo fior.

0.5 Locuz. e fras. far fuoriuscire 1; lasciar fuoriuscire 1.

0.7 1 [Rif. a una sostanza non compatta o a qsa analogamente considerato:] lo stesso che fluire; Estens. Lo stesso che uscire fuori. Far, lasciar fuoriuscire. 1.1 Non contenersi (entro un limite).

0.8 Mariafrancesca Giuliani 24.02.2012.

1 [Rif. a una sostanza non compatta o a qsa analogamente considerato:] lo stesso che fluire. Estens. Lo stesso che uscire fuori. Far, lasciar fuoriuscire.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 4.11, pag. 24: Nè Vesevo per rompitura nova, / Donde suoi fuochi faccia fuori uscire, / Di lui commover vincerà la prova...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 63.5, pag. 373: Né e' non gliele ardiva a discovrire, / e isperava e non sapea in che cosa, / donde sentiva sovente martire; / ma per celar ben sua voglia amorosa, / e per lasciar li sospir fuori uscire / che facean troppo l' anima angosciosa...

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 26, par. 12, pag. 432.25: però ch'elli non si conviene punto che della boccha del vescovo benizione insieme e maladizione fuoriescha... || Cfr. Defensor pacis, II, xxvi, 12: «de ore episcopi benediccionem simul et malediccionem egredi».

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 34, pag. 435.29: gli comandò che davanti alle porti della città cavalcasse, ed inducesse il nemico ad uscir fuori alla battaglia: e dove ogni moltitudine fuori uscita fosse... || Cfr. Liv. XXIX, 6, 34: «ubi omnis multitudo se effudisset».

1.1 Non contenersi (entro un limite).

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 13, par. 19, pag. 254.14: siccome quello movimento essere essenzialmente, per lo quale alqune chose fuoriesscie d'un termine, e una o ttiene o movente è nell'opposita. || Cfr. Defensor pacis, II, xiii, 19: «aliquid exit ex aliquo termine et in oppositum tendit».