ZECCA (2) s.f.

0.1 çeca, çecca, çeccha, çecha, çeche, zecca, zeccha, zecha.

0.2 Ar. sikka, sikkah (DELI 2 s.v. zecca).

0.3 Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.).

In testi sett.: Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Doc. bologn., 1350.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.5 Locuz. e fras. di zecca 1.1; nuovo di zecca 1.1.1; ufficio di zecca 1.2.

0.6 N Da notare in Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 293.4: «hec gemma, me, la çeccha e la gemma», non spiegato dall'ed.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Laboratorio in cui vengono coniate le monete. 1.1 Locuz. agg. Di zecca: di moneta (contrapposto all'equivalente di lega monetaria in peso). 1.2 Ufficio di zecca: facoltà di coniare moneta.

0.8 Diana Caccia 21.03.2012.

1 Laboratorio in cui vengono coniate le monete.

[1] Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.), pag. 22.37: E lo argente que volé de bater a la çeca, pagarì ·de v p(er) centenario, e se no vendè o no batè lo argento a lo çeca, a bailia de questo argento de' comparar ogna marcadantia sença lo banbasi e de' pagar vi p(er) centenairo sença la insida.

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 42.34: Mo' ve faço asavere che la çecha de Tonisto sì reçeve oro de carati XXIIJ ½...

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 87, par. 1, vol. 1, pag. 304.18: se altramente fossero electe, la electione non valgla, né salario avere deggano dal comuno. Salvoché non s'entenda êlla electione [[...]] degl'ofitiagle sopre la çecca del comuno ...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 53, vol. 3, pag. 422.15: e i soldi XI e danari X de' detti grossi pesavano una libra, e soldi XI danari VIII ne rendea la zecca, e grossi due rimanea per l'overaggio al Comune.

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 97.34: Grossi 102 2/3 d'argento coniati nuovi di Vinegia com'escono della zecca fanno marchio 1 in Cipri.

[6] Doc. bologn., 1350, pag. 560.22: E, s' el se gli ne trovarae alcuno piue fievele o piue forte di dicti pixi, siano tagladi e desfati.Questo se costuma in tucte le çeche che bateno argento, a çoe che quando se diliberarae la moneda...

[7] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 6, pag. 138.25: Li governatori delle gabelle del Comune di Firenze o d'alcuna d'esse [[...]] li oficiali de' difetti de' soldati, li signori della moneta overo della zecca et qualunque altri oficiali del Comune di Firenze [[...]] sieno tenuti e debbano quella e quelle bene e diligentemente salvare...

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 41, vol. 2, pag. 61.24: Costoro, a dì III di dicembre del detto anno, volendo fare una gran loggia per lo Comune sulla via di Vacchereccia, non bene proveduti al benificio del popolo, subitamente feciono puntellare e tagliare da ppiè il nobile palagio e la torre della guardia della moneta, dov'era la zecca del Comune...

1.1 Locuz. agg. Di zecca: di moneta (contrapposto all'equivalente di lega monetaria in peso).

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 190.14: Per cambio di carlini di zecca a quelli di peso, grani 2 per oncia del costo dell'olio, monta da grani 4 per botte.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 150, pag. 349.1: Costoro ritornorono con questo a messer Scindigher, il quale come gli udì, chiama un suo famiglio, e fa dare a costoro cinque ducati di zecca...

1.1.1 Locuz. agg. Nuovo di zecca: di moneta appena battuta (e perciò integra, senza perdita di peso). || Cfr. 1 [5].

[1] Doc. fior., 1348-50, pag. 10.5: demmo contanti per lui, in Firenze, a messer Piero Maurelli suo procuratore del decto cardinale, in casa Alberto di Lapo, fior. mille cinquecento d'oro, che nne furo in fior. MCC nuovi di zecca e ducati trecento d'oro, al peso di mezzo quarto...

1.2 Ufficio di zecca: facoltà di coniare moneta.

[1] Doc. bologn., 1350, pag. 561.4: Anchemo che quelo officio de çecha dibia durare uno anno dal die XXIJ del presente mese de novembre ad uno anno e piue e meno a la volontade del signore nostro.

[u.r. 18.05.2023]