PONDEROSO agg.

0.1 ponderosa, ponderose, ponderosi, ponderosissimi, ponderosissimu, ponderoso, ponderoxa, ponderoza, pondoroso, punderoso, punderusu.

0.2 Lat. ponderosus (DELI 2 s.v. ponderare).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1 [5].

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: a Doc. ven., 1359/60; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Che ha un peso fisico considerevole. 2 Di grande importanza o difficoltà di comprensione o difficile da sopportare. 2.1 Che richiede notevole impegno. 2.2 Che riflette a lungo prima di agire.

0.8 Sara Ravani 10.04.2012.

1 Che ha un peso fisico considerevole.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 41.20: Ma li peccatori aranno le corpora nere come carboni et aranno li corpi passibili et ponderosi tanto che adpena si potranno mutare, unde quella separatione li farà tristissimi et temorosi molto.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 339.9: E dette cotali parole calcò col piede sinistro Pallante morto, e tolseli il ponderoso scaggiale ricco di gemme preziose e d'oro...

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 80, pag. 339.9: Ancora vi dico che l'oltofante ène di più lunga vita che non ène l'uomo. [10] La sua carne ène frigida, ponderosa et grassa abominabile.

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 26, pag. 29.30: Dixe Diascoride che l'è uno arbore grosso, como è le altre piante, e ha spine molte. E quello ch'è più ponderoso è meiore.

- [Detto del capo di un animale, in contesto filosofico-moralistico].

[5] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 3.13: ché noi vedemo li animali avere revolte le reni e le spalle enverso lo cielo, ch'è la più nobele cosa che noi vediamo, e 'l loro petto e 'l loro capo pondoroso piegato giù a terra, quasi a domandare lo pasto...

- [Detto di un suono:] fragoroso.

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 7, pag. 172.3: ed in quel rompere fa il suono il qual noi udiamo, il quale è tanto maggiore e più ponderoso quanto la materia della essalazione umida si truova esser più spessa quando si rompe.

- [Detto del terreno:] sodo, compatto.

[7] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. IV, pt. 2, cap. 1, pag. 84.8: Nel primo chapitolo s'adimanda, con ciò sie chosa che intorno da ogni parte della terra sia l'aire e lla terra sia sì grave e ponderosa e sonvi suso tante edificia, che mantiene la terra esendo di sotto, di sopra e da llato l'aire?

2 Di grande importanza o difficoltà di comprensione o difficile da sopportare.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, inc.: [3] Et imp(er)ò che le paraule co(m)prese in questo verso sono paraule ponderose (et) ge(n)nerale, et la ge(n)neralità rende oscurità, imp(er)ò quelle sponere segondo la qualità dela mia scientia et no(n) piename(n)te dichiarare a tei òe preposto.

[2] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 33, pag. 383.7: Unde pesa me vi' non poco non di tuo stato inteso per te alcuna cosa, e ponderoza via più mi grava odita quazi di pubrica voce non bene aconcia in tuo pregio.

[3] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 13b.4, pag. 89: Magna medela a grave e periglioza / del tutto infermità so che convene; / ché parva, parvo so dà curamento, / e chi infi[r]m'a greve e ponderoza, / a possibile far cherensa déne, / e non cui falla punto potimento...

[4] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 21.2, pag. 492: «Se tu il sai, dillo incontanente, / ancora che a noi sia ponderoso, / come Idio e huomo veramente / sia una sustantia formoso».

[5] a Ceffi, De amicitia volg. 1325/35 (fior.), cap. 29, pag. 82.23: Et però in ogni cosa si dee usare ordinata e discreta caritade e sempre si dee considerare maturamente se quello che tu domandi o concedi all'amico è contra l'amistade e principalmente nelle cose aspre e ponderose.

[6] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 337.4: avengna che l' auctore biasimi tacitamente la sua e quella che ciaschuno che carnalmente vive, in ciò che dice, ch' è sì grave, che la morte è poco più ponderosa.

[7] a Doc. ven., 1359/60, pag. 313.14: E se lo lor intendimento fosse greve et ponderoso, et l'un de vuy vegna a Rag(usi) et li alt(r)i IJ romagna cu(m) lor et asspete la resposta nost(r)a, la qual nuy daremo a quil vost(r)o (com)pagno che vignirà a Rag(usi).

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 87.25: E non consideraro li dammagi tanto gravusi e ponderosi quanto ne aveno facto e le iniurie cossì vergognose senza accaysune...

2.1 Che richiede notevole impegno.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.64, vol. 3, pag. 382: Ma chi pensasse il ponderoso tema / e l'omero mortal che se ne carca, / nol biasmerebbe se sott' esso trema...

[2] Boccaccio, Epist., 1339, pag. 155.23: E similmente Cornelio Scipione e Lelio [[...]] non si vergognarono d'essere su per lo lito di Gaeta veduti ricogliere le piccole pietre e le conche [[...]] essendo essi magnanimi poco avanti levati dalle molte e ponderose occupazioni intorno all'ordine delle cose opportune al felice stato della repubblica.

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 32, par. 1, vol. 1, pag. 136.28: Enpercioché l'ofitio dei signore camorlenghe e rectore de l'arte è ofitio grieve e ponderoso per lo comuno e popolo de Peroscia...

2.2 Che riflette a lungo prima di agire.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 138.32: Ca issu Metellu, homu nobilissimu et ponderosissimu, pensau di spartiri la condiciuni di la curti et di lu burdellu, nìn volsi apriviari lu factu di quillu testaturi... || Cfr. Val. Max., VII, 7, 7: «vir nobilissimus et gravissimus».

- [Detto della voce:] pieno di saggezza.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 4, pag. 432.5: Quando fu così ponderosa la voce di lui uomo privato, quanto sarebbono stati autorevoli li onori di lui consolo!

2.2.1 [Con valore avv.:] in modo meditato.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 5, pag. 234.24: dé rendere clara raxon de quel ch'el dixe; dé parlare puntato e ponderoso de veraxe sententie quelo ch'el parla e dixe...