LÌBICO agg./s.m.

0.1 libico, libychi; a: libichi.

0.2 Lat. Libycus (DI s.v. Libia).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. mare libico 1.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Originario o proprio della Libia. Estens. Originario o proprio dell'Africa mediterranea. 1.1 [Geogr.] Il mare prospicente la regione romana della Libia. Locuz. nom. Mare libico. 2 Sost. Abitante della Libia.

0.8 Giulio Vaccaro 17.04.2012.

1 Originario o proprio della Libia. Estens. Originario o proprio dell'Africa mediterranea.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 14.7: mustrauli la terra supra la quali divi essiri hedificata la chitati, ki Iarba in li confini libychi vindiu a la regina Dido...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 115.3, pag. 491: tale a veder qual tra giovenchi giunge / non armati di corna il fier leone / libico, e affamato i denti munge / con la sua lingua...

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 3, pag. 104.28: non altramente fremendo che il leone libico poscia che nelle sue insidie scuopre i cacciatori, ora nel viso accesa e ora palida divenendo, quando con lento passo e quando con più veloce che la donnesca onestà non richiede, tornai alla mia casa.

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 58, pag. 113.2: questa Elettra fu figliuola dello re Atalante italico (italico dico, non libico, però che furono più Atalanti), e fu moglie di Teucro.

1.1 [Geogr.] Il mare prospicente la regione romana della Libia. Locuz. nom. Mare libico.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 23.8: hae questa cotali terrafini, dall' oriente l' Egitto; dal settentrione il mare Libico...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 164.24: Non altrimenti i nati de' Trojani impediscono l'orme col corso, ed intrigano la fugga, e le battaglie con giuoco, simili a' delfini i quali notando per li mari gonfiati passano il Carpazio e il Libico, e giuocano per l'onde.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 7.65, pag. 274: Le sue confine son per questo verso: / Libico mar dal mezzodì la cinge, / sì come legger puoi in alcun verso.

2 Sost. Abitante della Libia.

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 33-71], pag. 142.3: da' riemi della quale anchora si crolla Corricirra e le vele Leucadie, lo signore de' Libichi e della terra Liburna, pauroso portatore entroe nella piccola nave...

[u.r. 08.10.2014]