POLLO s.m.

0.1 pogi, poglie, polgle, póli, polli, pollo, pugli, pui, pulli, pullu.

0.2 Lat. pullus (DELI 2 s.v. pollo).

0.3 Doc. mug., XIII m.: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. mug., XIII m.; Doc. fior., 1286-90, [1289]; Doc. sang., XIII ex.; Stat. sen., 1301-1303; Doc. prat., 1305; Stat. pis., a. 1327; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; a Vang. venez., XIV pm.; Stat. venez., 1366; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Doc. assis. (?), 1354; Doc. castell., 1361-87.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. fare assai polli di un uovo 1.2; pollo gallinaccio 2.1; pollo pesto 1.1; stare a pollo pesto 1.1.1.

0.7 1 [Zool.] Nome generico dei gallinacei domestici (in partic. rif. all'esemplare allevato per la carne e non per la riproduzione); l'animale preparato come vivanda. 1.1 [Gastr.] Pollo pesto: vivanda di carne di pollo pestata finissima nel mortaio propinata ai malati. 1.2 Fras. Fare assai polli di un uovo: ottenere più di quanto sia lecito. 1.3 [Prov.] Pollo senza cresta non è cappone. 1.4 [Prov.] Meglio a presente uova che domani polli: meglio un uovo oggi che una gallina domani. 2 Esemplare di animale neonato o giovane. 2.1 [Zool.] Locuz. nom. Pollo gallinaccio: gallinaceo domestico nello stadio del galletto o del pulcinotto. 3 [Bot.] Lo stesso che pollone.

0.8 Zeno Verlato 30.04.2012.

1 [Zool.] Nome generico dei gallinacei domestici (in partic. rif. all'esemplare allevato per la carne e non per la riproduzione); l'animale preparato come vivanda.

[1] Doc. mug., XIII m., pag. 190.7: Ugolino dala Collina [[...]] un paio di polli di state (e) un paio di capponi p(er) Natale. Gianni dela Riccia [[...]] un paio di polli di state (e) un paio di galline p(er) Natale...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Rationes quare Virgo tenetur diligere peccatores, 67, pag. 234: Al patre dal so fio nïent ghe fo mandao, / Ma k'el sop dai oltri homini lo di k'era ordenao; / Soi pui e zo k'el vosse el ha apparegiao...

[3] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 260.11: a Benuccio per una cesta da polli, p[agato] questo dì, s. iij.

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 139.21: il re Carlo fece pilglare il conte dall'Acerra [[...]] ed apuoseli ch'elli era soddomito, ed uno palo li fece ficcare per la natura disotto, ed ispicciolli per la bocca, e come uno pollo il fece arostire...

[5] Doc. sang., XIII ex., pag. 78.2: Questa èa la cabella che si de ricoglere. Imp(r)ima d'ogna paio di polli den. J.

[6] Stat. sen., 1301-1303, cap. 33, pag. 23.7: La soma de' polli, oche, anatre, colombi e pipioni, XIJ denari kabella...

[7] Doc. prat., 1305, pag. 453.17: s(er) Falcone [[...]] ucise con coltello [[...]] s(er) Lapo [[...]] retore della chiesa da Gresciaola, e, poscia che lui ebbe morto, sì lo rubbò [[...]], e anche rubò la decta chiesa [[...]] di più arnesi da chiesa e di polli e d' altre cose...

[8] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 213.4: gli uccelli immondi sono sparvieri, nibbi, aguglie e cotali uccelli; i mondi colombi, tórtori, polli, starne, tordi e cotali uccelli.

[9] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 18.2, pag. 9: La terza pietra si ha nome Allettorio, / che dentro al corpo del pollo si trova...

[10] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 86 rubr., vol. 2, pag. 185.33: De la pigione la quale debono pagare coloro e' quali vendono polli, uova, latte et cascio.

[11] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 76, pag. 34.32: E se tollesse galline o altro pollo, oche, o semigliante a lloro, sia punito e condempnato per ongni pollo...

[12] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 57, gl. f, pag. 36.1: «Mola» era uno imbratto che si facea di farina e d'acqua e di sale [[...]] e davasi beccare a' polli, quando si prendeano gl'agurii dal canto de' polli...

[13] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 69, pag. 119.20: Ordiniamo, che alcuno pissicajuolo [[...]] non possa nè debbia comperare [[...]] per revendere, alcuna cosa manicatoja, cioè pollipollastri, uova, casio, ucelli mortiti, et tucta ucillagione...

[14] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 88, pag. 376, col. 1: chi castrato et chi agnello / oy altra bestia grossa, / secundo como se possa; / et altri poverelli / recheno pulli et celli...

[15] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 145.15: Lo mondo si è chomo un rescar da pugli, un pagliar da oche...

[16] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 51, par. 5, vol. 2, pag. 397.2: Statuimo ancoké nullo piçicarello [[...]] ardisca comperare poglie de galina proveniente, perdigie caciatìe overo cacciagione, né altre victualie...

[17] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 73, vol. 3, pag. 467.2: quasi non rimasono colombi e polli per difetto d'esca, e valea il paio di capponi fiorini uno d'oro e libre IIII [[...]]; e' pollastri per Pasqua soldi XII il paio, e' pippioni soldi X, e ll' uovo danari IIII...

[18] Stat. lucch., XIV pm., pag. 78.11: Et li cibi delli 'nfermi saranno in questo modo: ciò è dalla Pasqua infini adla festa di sam Michele carne di polli et d'altri uccelli...

[19] Doc. fior., 1348-50, pag. 171.28: per I asse d'abete divisa in tre, e feciene uno truogho pe polli [[...]], s. X...

[20] Doc. assis. (?), 1354, pag. 50.14: per .VI.c. ova [[...]] et .II. paia de pulli lb. .X., s. .XIIII.

[21] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 1, pag. 5.15: Togli iiij casci, e fanne belle fette per traverso; tolgli i polli e svenbrali...

[22] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 309.12: hic pullus, lli, el pollo e il poledro...

[23] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 2, pag. 25.5: le due figliuole di costei tolsono la carne del pollo e miserla sotto le mammelle loro, acciò che riscaldandosi la detta carne del pollo per lo caldo delle mammelle, sì ne venisse puzzo, et in questo modo fossono lasciate stare...

[24] Stat. lucch., 1362, cap. 19, pag. 96.20: E se in luogo di carne si desseno polli, similemente si possa ponere uno pollo per ciaschuno tallieri tra du' persone.

[25] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 52.13: a dì III di giugnio schurò el sole per sì fatto modo che non si vedeva lume; e i póli e gli animali andavano al polaio loro.

[26] Stat. venez., 1366, cap. 149, pag. 68.26: plusor deli habitadori de Venesia andono a Mestre a stare perçò che possano vendere in li sovradicti luoghi vedadi polli, galline, levori e simile cose...

[27] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 31.19: e cadendo d' in sul palagio una grande pietra, e cadendole in capo, non la sentì, se non come fosse stata polvere venuta giù per razzolire di polli...

[28] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 6, vol. 1, pag. 114.29: lu pullu non veni da fora et mectisi intra l' ovu, ma lu pullu nacxi dintra l' ovu...

[29] Doc. castell., 1361-87, pag. 226.32: Buo(n)figluolo tene ad ficto da noi una pecça de terra [[...]] p(er) tenpo de tre a(n)ni p(er) septe st. (e) mecço d(e) g(ra)no p(er) a(n)no et p(er) doi paia de polli...

[30] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, parr. 15-22, pag. 157.14: questa parola 'pullicane', in uno modo significa «uno animale lo quale era mezo homo e mezo cane», e divisa significa, primo «li pulli», e poscia significa «lo cane latrabile».

1.1 [Gastr.] Pollo pesto: vivanda di carne di pollo pestata finissima nel mortaio, utilizzata nella dieta degli ammalati.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 18, pag. 115.28: se mangiare loro conviene per fiebolezza, sì mangi pollopesto, uova molli, poco per volta e spesso...

1.1.1 Fras. Stare a pollo pesto: seguire una dieta di solo pollo pestato in mortaio (detto di un ammalato).

[1] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 174.5: Per infino a questo luogo sempre mi tenne la febbre e sempre stetti a pollo pesto, e in questo luogo mi lasciò la febbre.

1.2 Fare assai polli di un uovo: ottenere più di quanto sia lecito.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.466, pag. 169: Atri son chi per osura / d'erichir àn tanta cura; / lo tempo venden chi no è so, / lo termen daito vén alô; / guano certo se fa dar, / spesor de prosem cavear, / e 'n picem tempo quaxi trovo / che assa' pogi fan d'un ovo.

1.3 [Prov.].

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212.14, pag. 263: pollo senza cresta / Non è però cappone.

1.4 [Prov.]. Meglio a presente uova che domani polli: meglio un uovo oggi che una gallina domani.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.84, pag. 644: Perzò che ò inteiso nove / d'um proverbio, che dixe / che mejo è a presente ove / ca deman pogi o pernixe...

2 Esemplare di animale neonato o giovane.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 23, 1-12, pag. 508, col. 1.4: gli oselli illi lavorano a natura, et hanno circa lo nutrimento di soi pulli quella sollicitudene che besogna...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 30, pag. 36.19: L'oche [[...]]. Generano polli, e piume, e pelansi loro nell'autunno, e nella primavera.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 25, pag. 169.1: E non si vogliono e' polli della cavalla toccar con mano quando nati sono; imperocchè 'l toccare spesso della mano gli guasta.

[4] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 40, pag. 300.2: secundamente che dicono li filosofi, li re non sono nele api se non per guardare et spetialmente per guardare i polli dele api.

[5] a Vang. venez., XIV pm., Giov., cap. 12, pag. 349.13: Et ello trovà un asenello et ello montà suso, sì co' el è scrito: [[...]] «No te temer, fiola de Syon! Ecuti lo to re che vene sedando sovra lo pollo de l'asena».|| Cfr. Gv 12,15: «pullum asinae».

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 15, pag. 419.6: Scrive Dyascorides che chi tuole el pollo de la yrundene in lo crescere de la luna [[...]], e sfenderlo per meço, el se truova in lo so ventre do priele.

[7] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 33.207, pag. 229: Ieruxalèm [[...]]. / Quante volte òe voluto congregare / gli toi figlioli che a me se reduga, / come gli pulli se mette a possare / sotto la madre, perché gli conduga / ad salvamento?

[8] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 83, vol. 3, pag. 136.5: Il trentesimo giorno i maturi polli nascono al lume, cioè escono dell'uova...

2.1 [Zool.] Locuz. nom. Pollo gallinaccio: gallinaceo domestico nello stadio del galletto o del pulcinotto.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 317.26: Polli gallinacci tosto si disolvono ad usare di mangiare, generano buono sangue et confortano l'appetito. [[...]] Lo pollo gallinaccio istimo io che elli sia magiore pollo.

3 [Bot.] Lo stesso che pollone.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 23, 1-12, pag. 508, col. 1.8: Fronde, çoè so' l'àrbore dove sono le soe 'fronde', e çoè li soi pulli.

[u.r. 28.09.2018]